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PORTIAMO IL GENIO COLLETTIVO NELLE NOSTRE IMPRESE !

(Scarica i video!)

  • Impariamo dalle imprese che negli ultimi 10 anni hanno innovato in continuazione per i loro clienti, sempre rinnovando la loro offerta, proprio come devono fare oggi le nostre imprese .
  • “Combattiamo”, nelle nostre imprese, la bubble mentality, ovvero quella condizione che fa vivere noi e i nostri gruppi in “bolle” fatte di certezze giuste mischiate a paradigmi falsi o non più veri ( e che spesso riguardano i clienti )  e che ci rendono immobili , sempre  ” in difesa “e all’inseguimento di  altri .
  • Impariamo a costruire comunità desiderose di cambiare e capaci di farlo !
  • Impariamo un metodo per valorizzare la frazione di genio di cui ciascuno “dei nostri ”è portatore .
  • Impariamo a promuovere mercati delle idee con il mindset giusto: partire dai dati, non dar niente per scontato, avere una visione di insieme.
  • Impariamo a diventare architetti sociali, dismettendo i panni di leader visionari ,per lanciare davvero i giovani e per suscitare entusiasmo che, come un’onda arriva alla spiaggia, raggiunga i clienti.
  • Superiamo la logica dei social “leader – follower”, che ci fanno costruire gruppi all’apparenza entusiasti e sempre in crescita,ma che si rivelano evanescenti alla prova di un invito a o alla proposta di un acquisto.
  • Andiamo oltre i nostri limiti… i nostri clienti desiderano sempre di più un “oltre” … e anche ciascuno di noi!

Il Genio Collettivo – Introduzione  (11:57 minuti)

Il Genio Collettivo – Genio fa rima con comunità (8:18 minuti)

Il Genio Collettivo – Il mindset delle comunità capaci di cambiare e innovare (15:48 minuti)

Il Genio Collettivo – La Virtuosa sequenza (13:52 minuti)

PICCOLA MA POTENTE

Se è vero che non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, allora non c’è dubbio che la “piccola” Xbox Series S rappresenti proprio questo detto.

 Xbox Series S stuzzica tutti

La console ha fatto il suo debutto l’anno scorso, presentandosi piccola, compatta e abbastanza maneggevole. Un prodotto decisamente diverso rispetto ad altri dispositivi videoludici del settore come la sorella Xbox Series X e l’avversaria PS5, perché, per la prima volta, siamo di fronte a una console che unisce potenza ma anche praticità. Ed è d’altronde per questo motivo che la Xbox Series S si presenta come un dispositivo in grado di avvicinare tutti, anche chi non è un pro-gamer ma solo un appassionato soft, come me.

Ho acquistato questa versione della mitica console di casa Microsoft perché da tempo accarezzavo l’idea ma, non essendo una gamer incallita né tantomeno giocando per professione, non mi ero decisa ancora a compiere questa spesa. Ai piani alti della Microsoft devono avermi letta nel pensiero, perché l’anno scorso ha fatto il suo debutto una console piccola e dal prezzo competitivo ma che prometteva di conservare le stesse caratteristiche di sempre.

L’estetica elegante unita al catalogo ricco e in continua espansione sono i due assi vincenti che rendono la Xbox Serie S un gioiellino da non sottovalutare.

L’universo dentro una scatolina bianca

Acceso il dispositivo e una volta compiuti tutti i passaggi del caso, estremamente facili e guidati, ci si immerge nel mondo colorato e vivido della Xbox Series S. Il controller è morbido sotto le dita, particolarmente recettivo e pronto a guidarti come il timone di una nave. Che tu sia un marinaio un po’ inesperto o un pirata dei sette mari ti lasci trascinare dalle onde. Nel mio caso, mi ritengo un mozzo con l’ambizione da capitano, ho navigato con estrema facilità e sono approdata su lidi sicuri: giochi di nuova generazione adatti ai gusti di tutti; Xbox Game Pass per ottenere diversi titoli gratuitamente e per accedere a un cataolgo continuamente riaggiornato; immagini straordinare e colori brillanti.

E oltre alla dimensione videoludica, la console permette di scaricare il meglio delle piattaforme streaming. In questo modo è possibile decidere con tranquillità se passare una serata giocando a Hollow Knight o Halo, oppure rilassarsi di fronte a una serie tv direttamente dal catalogo di Netflix, Amazon Prime Video o Disney Plus.

Insomma, play and game or netflix and chill.

Xbox Series S è un dispostivo pensato per tutti, più adatto sicuramente a chi, come me, gioca per divertimento ma in maniera più sporadica che continua. Inoltre, la comodità e la fruibilità della console possono avvicinare anche chi, per diversi motivi, non si è mai interessato al mondo dei videogiochi. Sicuramente le dimensioni e il prezzo ridotto, invogliano molti a salpare verso mari sconosciuti.

Le linee delicate della Xbox Series S e la ricchezza dei contenuti rendono questa console una sorella minore che non ha davvero nulla da invidiare alla maggiore. Ahoy!

 

L’HEINEKEN CHE TI SEGUE

20 esemplari in USA del robot intelligente di Heineken

Uno degli obiettivi più ricercati nell’ultimo anno da Heineken – storico brand olandese specializzato nella produzione di birra – è quello di conferire maggiore centralità e importanza ai consumatori. Sul proprio sito ufficiale l’azienda, infatti, scrive: “We need to be more externally focused and step up our consumer and customer-centricity”. Espressione di tale proposito è un nuovo gadget estivo lanciato dallo storico birrificio.

Stiamo parlando di Heineken B.O.T. (Beer Outdoor Transporter). Si tratta di un piccolo frigo robotico super intelligente, pronto a seguire il proprio padrone in ogni dove per servirgli una lattina di birra fresca tutte le volte che esso lo desideri. Il robottino è dotato di un sistema a sei ruote, progettato ad arte, che gli consente di avventurarsi anche nei terreni più accidentati. Una camera frontale equipaggiata di sensori, invece, permette a questo maggiordomo incredibilmente smart di fare da scorta al cliente, evitando – al contempo – qualsiasi tipo di ostacolo. Ma non è finita qui: Heineken B.O.T. riesce anche a interagire con i suoi amici umani attraverso un microfono (pensato per rispondere ai comandi vocali) e a uno speaker (mediante il quale possiamo udire la sua voce).

Questo futuristico compagno di vacanze è dotato di una struttura leggera ma, allo stesso tempo, resistente, che gli permette di ospitare tranquillamente al suo interno dodici lattine di birra sempre freschissime. L’ estetica è essenziale. A prima vista, infatti – a eccezione della camera anteriore – si presenta come un piccolo frigo da viaggio su ruote di colore verde, quello tipico del rinomato brand olandese. Cio’ nonostante appare senz’altro accattivante agli occhi dei consumatori. Tutto merito della sua intelligenza artificiale di ultima generazione!

Attualmente Heineken B.O.T. è stato reso disponibile in edizione limitata (ne sono stati prodotti venti esemplari) esclusivamente negli U.S.A. L’unico modo per ottenerlo: vincere un concorso. Eppure, c’è già chi ipotizza che, in futuro, questo piccolo ma utilissimo robot potrebbe sbarcare oltre i confini degli States, per soddisfare gli irrinunciabili bisogni dei consumatori di birra più addicted! Giuseppe Cavallar

IL LIMITE È LA PROSSIMITÀ DELL’OLTRE /6: Project Milestone & RAMPT (NASA)

La tecnologia 3D: tra la Terra e lo spazio

Nei Paesi Bassi hanno iniziato a costruire case in cemento stampato in 3D. Si tratta del primo progetto edile al mondo basato interamente sulla stampa 3D. L’hanno intitolato “Milestone”: proprio per indicare la portata storica di tale innovazione, che modifica in modo significativo la concezione dell’attuale sistema di sviluppo di un cantiere.

Il progetto unisce diverse esigenze, dalla necessità di ridurre i costi (che per ora possono essere relativamente alti, ma che potranno diminuire notevolmente considerando il taglio delle tempistiche di costruzione), al progresso della tecnologia, dallo sviluppo del design, fino all’attenzione per la sostenibilità… insomma tutti vorranno, prima o poi, una casa costruita in 3D. La qualità e l’efficienza hanno destato una particolare attenzione da parte del pubblico, sempre più interessato alla riduzione dell’impatto ambientale che tale metodo di costruzione garantisce.

La sfida ambiziosa è quella di poter realizzare le case utilizzando un macchinario che stamperà i pezzi con l’uso della tecnologia 3D direttamente nella location individuata.

A pensare al disegno di tali case ci hanno pensato due architetti dalla visione futuristica: Houben e Van Mierlo. Così, il loro ingegno ha permesso di generare un dialogo tra ammassi di cemento e luoghi pieni di natura e verde: ciò che osserviamo è una perfetta integrazione con l’armonia della natura che accoglie le costruzioni artificiali come massi poggiati sulla terra.

Ma dalla Terra vogliamo ripartire per raccontare come la stampa 3D stia cercando di oltrepassare anche i limiti dell’atmosfera, raggiungendo perfino lo spazio.

Infatti, gli ingegneri della NASA hanno iniziato a produrre parti di razzi da lanciare nello spazio utilizzando la stampa 3D per le future missioni sulla Luna e Marte…

Il progetto Rapid and Analysis Manufacturing Propulsion Technology (RAMPT) ha permesso di diminuire notevolmente i costi di produzione, rendendo possibile anche una maggiore qualità ed efficienza, poiché la produzione a stampa 3D garantisce una grande precisione nella produzione delle diverse componenti che vengono progettati in minor tempo.

I pezzi prodotti in 3D erano tra le parti più costose dei motori dei razzi, poiché richiedevano un tempo molto lungo per la fabbricazione. La riduzione di tali costi diventa un’opportunità per poter concentrare le risorse su altre ricerche. Si tratta di un progresso per l’industria aerospaziale con delle ricadute future importanti anche nelle nostre imprese.

Il progetto RAMPT è una partnership tra la NASA e la Auburn University in Alabama, ma chissà quante altre innovazioni stanno superando limiti che ci sembravano invalicabili. Vedremo quali altri confini lontani riuscirà a raggiungere la tecnologia 3D.

Saremo pronti a coglierne gli sviluppi nel prossimo futuro che, in parte, abbiamo iniziato già a sperimentare.

UN PACKAGING FATTO BENE

McDonald: “buono per tutti!”

Una conquista bellissima fatta da McDonald… il primo moto istintivo è quello di dire: “sono dei geni”. Ma, riflettendoci bene, si coglie che al fondo di questo nuovo packaging ci sia una grandezza che va ben oltre la funzione “meccanica” che agevola la presa del panino.

È un packaging innovativo che porta con sé un messaggio molto importante. Chi vive una disabilità spesso si scontra con una società che genera confini di diversità. A volte si radica in modo ancora più incisivo uno sguardo sulla disabilità che “fa sentire davvero diversi”, che ci allontana e, nell’esclusività di certe dinamiche, che rischia di acuire un ulteriore distacco e senso di esclusione.

Invece, il packaging proposto nella pubblicità di McDonald, per come viene raccontato, diventa inclusivo. Ci conquista perché ci fa scoprire i tratti di una nuova concezione di normalità. Non si evince in alcun modo quel messaggio del “faccio qualcosa di speciale per te che sei diverso”, ma piuttosto: “vieni a mangiare il panino… non ti accorgerai di alcuna differenza”.

È stato trovato un packaging inclusivo, “buono per tutti”. Pensare in modo inclusivo ci fa sentire tutti dalla stessa parte, tutti voluti e preferiti nell’esperienza da vivere da soli, con gli amici, con la famiglia…

È un packaging fatto bene, che abbatte il muro tra la “disabilità” e quella che in modo volgare viene definita da tutti “normalità”.

“ALEXA, PREPARA UN CAFFÈ. GRAZIE!”

Quando il buongiorno lo dà la macchinetta

Lavazza e Amazon uniscono le loro idee dando vita alla prima macchinetta del caffè smart “A Modo Mio Voicy”, per un caffè buono come al bar. Si tratta della prima macchina da caffè con Alexa completamente integrata.

Con un semplice comando ad Alexa, assistente vocale ormai noto di Amazon, si potrà avere un caffè espresso, che incontra il proprio desiderio, all’istante. Ma le sue potenzialità non finiscono qui, infatti, grazie alle App Alexa e Piacere Lavazza sarà immediato il conteggio della scorta delle capsule, riacquistarle se necessario e tenere il conto del proprio consumo quotidiano di caffè. Inoltre, si potranno chiedere istruzioni su come usare la macchina ed effettuare la decalcificazione. E, se dovessero venire a trovarci amici o parenti, Alexa memorizzerà anche i loro gusti e le loro preferenze, rendendo il momento della pausa caffè ancora più una coccola.

Pietro Cacace, Portfolio strategy director del Gruppo Lavazza dichiara che: “Il lancio della nuova Lavazza A Modo Mio Voicy con Alexa built-in conferma la vocazione del brand nella ricerca di soluzioni ad alto livello tecnologico per porre il marchio Lavazza al centro di esperienze di caffè innovative e di alta qualità anche a casa.” Si tratta del risultato di un’importante collaborazione con Amazon e permetterà ai loro consumatori una coffee experience dalle infinite possibilità via voice e via app. Eric King, Alexa director Eu, aggiunge che Amazon è convinta che Voicy sia il prodotto giusto per deliziare i loro clienti con una fantastica esperienza. Voicy, inoltre conserverà tutte le caratteristiche tipiche di Alexa, ovvero la capacità di effettuare e ricevere chiamate e messaggi verso e da altri dispositivi Echo, riprodurre musica da Amazon Music, Spotify e Deezer, e controllare i dispositivi per Casa Intelligente compatibili.

UN MICROMARKET NELLA PROPRIA AZIENDA

La proposta innovativa di FOODIE’S

Ecco come rinnova la sua offerta, amplificandola e diversificandola, MicroMarket FOODIE’S, il brand fast casual (lanciato da http://www.tramezzino.it/) che si propone come alternativa alla tradizionale ristorazione aziendale con mense, offrendo una risposta alle nuove ed evidenti esigenze del cliente metropolitano (specie in questo periodo così difficile).

La proposta è davvero innovativa: viene offerta l’opportunità di aprire, all’interno delle aziende, un piccolo supermercato self-service, aperto H24, 7 giorni su 7, nel quale i dipendenti possono non solo acquistare cibi freschi e salutari, ma anche bere un caffè di qualità, consumare la colazione e il pranzo con piatti e prodotti gustosi e genuini, e scegliere, anche all’ultimo momento, un rifornimento estemporaneo per la cena. Le aziende debbono solo mettere a disposizione uno spazio idoneo e la connessione internet, a tutto il resto pensano loro.

L’allestimento prevede diverse soluzioni in base allo spazio disponibile: abitualmente si compone di frigorifero, scaffale, macchina per il caffè professionale e freezer per i gelati; nella configurazione più ampia, invece, sono previsti anche forno a microonde, televisione, area relax con divani, sgabelli, mensole e tavolini. A completamento del servizio, è prevista anche una comoda cassa automatica, facile, veloce e sicura. Il tutto realizzato con un design moderno, elegante, allegro, in una parola: accattivante.

Non solo, dunque, una grande comodità per i dipendenti, a cui viene offerta l’opportunità di consumare, nelle pause dal lavoro, pasti veloci, sani e di qualità, o di prendersi al volo qualche sfizioso pasto da portare a casa per la cena, ma anche la possibilità per le aziende di creare ambienti accoglienti e piacevoli al loro interno, dove i propri dipendenti, mentre fanno colazione, pranzano, si prendono un caffè o si gustano uno sneak, abbiano modo di conoscersi meglio, fare due chiacchiere, entrare in empatia e, perché no, creare l’occasione per avere idee innovative in ambito lavorativo.

Colpisce lo scopo che questo brand propone di far perseguire ai propri clienti, racchiuso in una frase che viene messa in grande evidenza nel sito: “Volete rendere felici i Vostri dipendenti con un MicroMarket FOODIE’S ?”. Questa domanda apre un mondo. Basti infatti pensare che, in numerose ricerche, è stata ampiamente studiata la correlazione tra la gioia provata dai dipendenti nel fare il proprio lavoro e la qualità delle loro performance. Non è un caso che negli Stati Uniti, dove hanno notoriamente molto a cuore il business, i MicroMarket siano in crescita da diversi anni. Il motivo è semplice: creare un ambiente piacevole dove i dipendenti possano consumare un pasto, trovare prodotti sani e prendersi un caffè scambiando due parole, li rende senza dubbio più contenti e più felici, con un aumento del loro potenziale ed un conseguente incremento della loro produttività, il tutto a beneficio dell’azienda stessa.

I MicroMarket, insomma, rappresentano un caso emblematico in cui l’azienda che si innova per andare incontro alle esigenze dei propri dipendenti riesce non solo a rendere felici questi ultimi, ma anche ad ottenere un incremento di redditività.

L’innovazione che porta felicità produce redditività: un assunto che suscita grande interesse.

CRISI DELLE CATENE DI RISTORAZIONE, DUE RISPOSTE DIFFERENTI: LONDRA E ATLANTA

Eat out to help out oppure Restaurant Franchising & Innovation Summit?

La prima notizia è che sembra sia stato un successo il programma Eat out to help out” lanciato dal governo inglese.

Il programma prevedeva sconti del 50% nei locali (fino a un massimo di 10 £) dal lunedì al mercoledì: il governo – entro cinque giorni – paga la differenza. Sono 500 i milioni di sterline che sostengono il programma con la motivazione di “tutelare i posti di lavoro di 1,8 milioni di cuochi, camerieri e ristoratori”.

Il successo sta nel fatto che hanno aderito circa 80.000 ristoranti e oltre 65 milioni di pasti sono stati inseriti nel programma. Ovviamente, come in ogni Paese libero, ci sono state polemiche: chi si è lamentato per la durata troppo esigua del programma (meno di un mese), chi ha visto nel progetto una pesante contraddizione col piano anti obesità perché il programma ha sostenuto anche i fast-food. In ogni caso si è in attesa dei dati ufficiali circa il grado di raggiungimento degli obiettivi che si proponeva il progetto.

Davanti alla crisi sanitaria reagiscono diversamente gli Stati Uniti: qui l’iniziativa non è governativa, anche se sostenuta dal governo, ma è partita dalle catene stesse che hanno lanciato da Atlanta il Restaurant Franchising & Innovation Summit (Atlanta 22 – 24 febbraio 2021). È questo il momento -dicono le catene organizzatrici del summit – di abbracciare l’innovazione in tutte le sue espressioni: nuove tecnologie, riformulazione dell’offerta, nuove voci di menu, nuove strategie di marketing, nuovi concept Store, nuove promesse ai clienti, nuove modalità di relazione… Il Summit di Atlanta fa una grande promessa: “i partecipanti acquisiranno informazioni e l’ispirazione per essere più progressisti in ogni aspetto della loro attività“. Il nostro magazine è in contatto con gli organizzatori per poter seguire gli interventi più rilevanti: sono ad oggi iscritti a parlare i Presidenti o i Ceo di:


Stay tuned..

DIZZ CONCEPT: IL MASSIMO RENDIMENTO NEL MINIMO SPAZIO

Sei un single con un monolocale da arredare e vuoi coniugare stile e praticità? Fai parte di una giovane coppia dinamica, alla moda e con un buon gusto per il design ma con poco spazio in casa e un budget ridotto? Hai un ufficio da rinnovare e vuoi stupire i tuoi dipendenti e collaboratori? O, ancora, vuoi affittare la tua casa ma la cucina a vista riduce enormemente gli spazi?

UNA CUCINA SMART E SPACE SAVING

La soluzione c’è e viene da Zagabria. Si chiama Pop Up Kitchen Pia, una cucina “smart e space-saving”. Per progettarla, DizzConcept, azienda croata pluripremiata che da più di vent’anni produce arredamento innovativo e sostenibile, ha chiesto direttamente ai suoi clienti quali fossero le loro necessità e i loro desideri. La lista era lunghissima, ovviamente, e, come ci si poteva aspettare dai clienti metropolitani di oggi (cliccaqui), le richieste erano tante e difficili da soddisfare in un unico prodotto: bellezza, qualità, design, praticità e – ovviamente – risparmio.

Ma DizzConcept ce l’ha fatta. Il risultato? Un concept multifunzionale che combina due ambienti differenti, salvando spazio e aumentandone la funzionalità. Si tratta di una cucina fornita di tutti gli elettrodomestici, gli accessori e lo spazio necessario nascosta…dietro una televisione a 40”! Non ci credi?

Guarda il video!

Una parete da salotto, arredata con una tv che può essere ruotata per favorire una visione migliore, è solo la parte esteriore di una cucina “apribile” di 90 o 120 gradi, composta da un piano di lavoro lungo ben 182 centimetri, lavandino, piano cottura con tanto di cappa, lavastoviglie, frigorifero, mensole, armadietti e cassetti per riporre piatti, posate, utensili, e scorte di ogni genere, spazio per la spazzatura, luci led per un’illuminazione integrata e prese della corrente per piccoli elettrodomestici. Come se non bastasse, basta chiudere la parete per “spegnere” tutta la cucina.

PIA si adatta davvero ad ogni spazio: la sua modularità compatta permette di combinare i differenti elementi seguendo le necessità e i gusti dei clienti (orientamento a destra o a sinistra) e le metriche degli ambienti disponibili. Non solo, PIA è disponibile in diversi colori e richiede tempi e costi di installazione irrisori.

Ovviamente, PIA non è che uno dei tanti prodotti proposti da DizzConcept all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità, del design e della qualità.

Insomma, un “WOW” per DizzConcept!

 

Ph.Credit: DizzConcept

SEPHORA E IL CLIENTE AL CENTRO

Quando si tratta di mettere il cliente al centro, moltissime aziende alzano la mano, candidandosi come le migliori in questo senso. Purtroppo, in realtà, sono davvero poche quello che lo fanno davvero. Lo sa bene Bridget Dolan, Vice Presidente dell’Innovation Lab di Sephora, retailer del settore della cosmetica con più di 1.900 negozi in 29 Paesi, fondata in Francia da Dominique Mandonnaud nel 1970.

Il focus sul cliente a Sephora, infatti, non è una semplice questione di marketing, ma di cultura. “Ogni decisione che prendiamo ha al centro la nostra cliente. Ogni volta pensiamo: ‘Che impatto avrà questo su di lei? Qual è la cosa giusta per lei?’. Poi speriamo che quello che ne viene fuori sia anche il meglio per noi, ma anche quando non lo è lo facciamo lo stesso”.

sephoraPer questo Sephora si aiuta moltissimo con la tecnologia. Andando controcorrente rispetto a quei retailer che, da un parte, vedono la tecnologia come una trappola che scatena il fenomeno dello showrooming e, dall’altra, la utilizzano solo perché è “cool”, Sephora adotta un approccio anche in questo caso totalmente Outside In, portando il cliente al centro dell’azienda e del suo ecosistema (approfondisci l’approccio Outside In qui). Lo scopo della tecnologia e dell’omnicanalità, infatti, deve essere quello di rendere la vita del cliente più semplice. Solo così acquista un valore, ampiamente riconosciuto e apprezzato.

Oggi Sephora ha più di 6 milioni di fan su Facebook, quasi 2 milioni di follower su Twitter, più di 2 milioni di dowload delle sue app e un terzo del traffico al sito ufficiale proviene da dei dispositivi mobili.

Il segreto? Un profondo allineamento tra i valori del brand e la customer experience proposta in ogni touchpoint che la cliente attraversa. E una costante attenzione e ricerca su quali siano i bisogni e i desideri delle clienti che da Sephora si aspettano “un equo servizio da professionisti esperti, un ambiente di shopping interattivo e innovazione”.

beauty insiderCon un “loyalty program” estremamente efficiente ed efficace, Sephora è in grado di registrare l’intero viaggio della cliente: si tratta di Beauty Insider, lanciato nel lontano 2007 e costantemente rinnovato e aggiornato (nel 2009 parte la versione V.I.B. – Very Important Beauty Insider), con il quale Sephora ha reso coinvolgente e convincente per la cliente raccontare chi è in ogni touchpoint. “Siamo così in grado di seguire ogni suo comportamento e di agire di conseguenza” – spiega Bridget Dolan. Coinvolgente e convincente perché la cliente ottiene sempre qualcosa in cambio: “se ci dice che ha la pelle secca, allora il prodotto che riceverà come omaggio o le informazioni che avrà via email saranno per pelli secche” – continua Dolan.

A Sephora l’80% delle transazioni avvengono attraverso il programma fedeltà e il motivo è che la cliente stessa fornisce moltissime informazioni sapendo di ottenere in cambio una customer experience decisamente sorprendente.

Alcune chicche che le affezionate clienti di Sephora riconosceranno spaziano dall’esperienza omnichannel proposta con accesso wifi gratuito negli store per accedere allo store online e alla shopping list e per scansionare gli acquisti, a servizi e lezioni di makeup con acquisti minimi, fino a una social community che dà accesso a premi, prodotti in omaggio e chat gratuite con esperti professionisti, uno staff all’interno dello store sempre molto accogliente, disponibile e competente.

Insomma, Sephora è l’esempio perfetto di come conoscere il proprio cliente e mettere al centro del proprio lavoro l’esperienza che egli vive in ogni touchpoint sia estremamente conveniente.

La buona notizia è che i passi da compiere per andare nella stessa direzione “cliente centrica” di Sephora sono precisi e ben definiti e possono essere seguiti da tutti. Meno facile è trovare la strategia giusta che sia – oltretutto – in grado di allineare valori e identità del brand e aspettative e desideri del cliente. Italian Customer Intelligence ti aiuta proprio in questo! Scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

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