Più tempo libero?
Le vacanze vere sono quelle che si fanno da bambini e da adolescenti: tre mesi abbondanti di stacco vero dal mondo ed entrata in un altro che lascia le sue orme in tutta la nostra esistenza. Che si sia rimasti per le vacanze estive a giocare nel cortile di casa piuttosto che – per chi poteva – in località turistiche con nonni o zie, quei tre lunghi mesi prevedevano una gamma di esperienze indelebili: i giochi con gli amici, le prime libertà, l’importantissima noia di certi interminabili pomeriggi, i primi amori…
Il rientro in città era un rientro vero, come da un posto lontanissimo, come da una assenza lunghissima e si trovava tutto “diverso” da prima: quella compagna di scuola così cambiata, quegli ambienti di casa diventati a ogni rientro più piccoli e mille cose che, diventati grandi nei tre mesi di vacanza, si vedevano come novità rilevanti. Erano quei tre mesi che segnavano, per la loro portata di cambiamento, un anno con l’altro. Ancor oggi “l’anno scorso” lo riferiamo alla stagione estiva passata molto più che all’ultimo 31 dicembre.
In realtà, quando poi le vacanze son passate dai tre mesi a un mese e poi, col lavoro, al paio di settimane, cerchiamo ancora quello stacco, quel uscire dal mondo per ritrovarne un altro lontano e di nuovo tornare trovando tutto “nuovo”. È l’esperienza del rientro che da l’idea della novità di quel che avevamo lasciato… due settimane prima!
Evidentemente questa esperienza si affievolisce e impallidisce davanti al ricordo di rientri veri, come quelli dopo i tre mesi di vacanza.
Sono così tornato a Milano per riprendere il lavoro dopo le vacanze, ma dopo poco ho capito che quello che stavo cercando era questa esperienza del “rientro”. Ma il lavoro da remoto è sempre più invasivo e onestamente sarei potuto rimanere ancora dove ero semplicemente dedicando il tempo necessario al lavoro, non c’era necessità vera di “rientro”. È la prima esperienza di “non rientro” che vivo!
È da questi particolari che si capisce che tutto è cambiato! Il problema, capisco bene ora, non è aver più tempo libero, è liberare il tempo occupato! Forse un giorno avremo bisogno di staccare da questo lavoro ovunque e in nessun luogo contemporaneamente, in tutte le ore ma non in qualcuna in particolare, per farci tre lunghi mesi di lavoro full time!