L’HAMBURGER PIÙ SCHIFOSO D’ITALIA
Quando il tone of voice si fa politicamente scorretto
Uno dei punti forti di Burgez, catena di fast food tutta italiana, è la sua comunicazione. Essa non si basa su un piano editoriale, bensì su una linea editoriale. Il marchio crede fermamente nel marketing istantaneo (Instant Marketing), nell’imprevisto e nella tanta originalità dei creators.
L’unicità di Burgez parte dall’ideazione e creazione di un logo sfacciato “Cerca di non tornare indietro, se puoi”, quasi a voler lanciare una sfida al cliente. Numerose sono anche le iniziative per gli ambienti offline, al di fuori del mondo social e web. Un esempio è la scelta di affiggere sui tram di Milano frasi come “L’hamburger di Burgez è il più schifoso di Milano“, un messaggio forte, che attira la curiosità e sposta l’attenzione del cliente dal prodotto al brand.
Un dna comunicativo che ha senza dubbio due parole chiave: incisività e irriverenza.
Importante anche la scelta di co-branding con il cantante Coez in occasione dell’uscita dell’album “È sempre bello”. La frase “È sempre bello averti intorno” è stata utilizzata in occasione della collaborazione come slogan del brand. Frase non scelta a caso, come si può immaginare.
Un’altra iniziativa, a mio avviso, divertente consiste nel lasciare dei bigliettini nelle shopper per l’asporto. Tra gli esempi più esilaranti, dei finti biglietti di sos da parte della cassiera del ristorante che sostiene di non essere pagata da mesi e dice di aver bisogno di aiuto e frasi del tipo “Dumb the reader” (scemo chi legge!).
Il 33,3% del successo periodico di BURGEZ è l’esperienza del cliente e, al di là dei numeri, il capitale umano rappresenta spesso il 100% del successo di un progetto di vendita al dettaglio. Non c’è niente di più bello che essere coccolati e trattati come un essere umano
Una strategia di comunicazione che lascia il segno e non può che strapparti un sorriso.
Non vedo l’ora che arrivi anche nella mia città per poter vivere una esperienza che va al di là del cibo!