L’HEINEKEN CHE TI SEGUE

20 esemplari in USA del robot intelligente di Heineken

Uno degli obiettivi più ricercati nell’ultimo anno da Heineken – storico brand olandese specializzato nella produzione di birra – è quello di conferire maggiore centralità e importanza ai consumatori. Sul proprio sito ufficiale l’azienda, infatti, scrive: “We need to be more externally focused and step up our consumer and customer-centricity”. Espressione di tale proposito è un nuovo gadget estivo lanciato dallo storico birrificio.

Stiamo parlando di Heineken B.O.T. (Beer Outdoor Transporter). Si tratta di un piccolo frigo robotico super intelligente, pronto a seguire il proprio padrone in ogni dove per servirgli una lattina di birra fresca tutte le volte che esso lo desideri. Il robottino è dotato di un sistema a sei ruote, progettato ad arte, che gli consente di avventurarsi anche nei terreni più accidentati. Una camera frontale equipaggiata di sensori, invece, permette a questo maggiordomo incredibilmente smart di fare da scorta al cliente, evitando – al contempo – qualsiasi tipo di ostacolo. Ma non è finita qui: Heineken B.O.T. riesce anche a interagire con i suoi amici umani attraverso un microfono (pensato per rispondere ai comandi vocali) e a uno speaker (mediante il quale possiamo udire la sua voce).

Questo futuristico compagno di vacanze è dotato di una struttura leggera ma, allo stesso tempo, resistente, che gli permette di ospitare tranquillamente al suo interno dodici lattine di birra sempre freschissime. L’ estetica è essenziale. A prima vista, infatti – a eccezione della camera anteriore – si presenta come un piccolo frigo da viaggio su ruote di colore verde, quello tipico del rinomato brand olandese. Cio’ nonostante appare senz’altro accattivante agli occhi dei consumatori. Tutto merito della sua intelligenza artificiale di ultima generazione!

Attualmente Heineken B.O.T. è stato reso disponibile in edizione limitata (ne sono stati prodotti venti esemplari) esclusivamente negli U.S.A. L’unico modo per ottenerlo: vincere un concorso. Eppure, c’è già chi ipotizza che, in futuro, questo piccolo ma utilissimo robot potrebbe sbarcare oltre i confini degli States, per soddisfare gli irrinunciabili bisogni dei consumatori di birra più addicted! Giuseppe Cavallar

Nasce nel 1996 in una mite notte d’autunno. Trascorre la maggior parte della sua esistenza in un piccolo borgo siciliano dove per ammazzare la noia, fin da ragazzino, comincia a fare musica. Il basso elettrico e le bacchette della batteria sono le prime cose che mette in valigia quando all’età di diciotto anni si trasferisce a Bologna per studiare all’università. Si laurea al Dams ma passando le giornate in Via Zamboni scopre la vocazione per le parole, la morfologia e la sintassi, diviene così un linguista in erba. Dorme sotto il tetto accogliente di un collegio di eccellenza: il Camplus Alma Mater. Qui ricopre il ruolo di capo redattore per la rivista “Il Resto del Camplus”. La città dei portici, con le sue mille luci e le sue mille anime, diviene per lui una seconda casa, una caleidoscopica fucina dove poter dare sfogo alla sua instancabile indole creativa. Oramai alla città cantata da Dalla e da Guccini sente di appartenerci (o forse, al contrario, è la città che gli appartiene), ma con il cuore sempre saldo ai piedi dell’Etna.

Latest from Food

Go to Top