Un nuovo modo di stare a tavola
Venerdì sera sono stata in un nuovo ristorante milanese appena aperto e già di grande successo. Si tratta di SPICA, un ristorante dal menù molto particolare: rappresenta un breve viaggio intorno al mondo. Ma la cosa che mi ha più colpito è il concetto di condivisione a cui sei obbligato se vuoi assaggiare alcuni piatti. Le due chef Ritu Dalmia e Viviana Varese, un cuore indiano e uno italiano, raccontano il loro amore per il viaggio, la scoperta e la condivisione attraverso il menù appunto.
Un altro luogo dove sei stimolato a condividere il cibo è Briscola Pizza Society, dove hanno ideato una formula vincente: pizze di piccola taglia, pizze gourmet (altra tendenza del momento) quindi sfiziose; ti vien voglia di assaggiarle tutte e puoi farlo “prendi una coppia di pizzine e condividila con chi vuoi: sharing is caring!”
Ma food sharing può anche essere inteso come l’experience che fai utilizzando supporti digital legati al mondo del cibo. Per condivisione, in questo caso, s’intende la possibilità di prenotare un tavolo con un click (come da Temakinho), oppure di ordinare con l’uso di device (da Ham Holi Burger), giudicare il ristorante con una recensione (Trip Advisor) o pagare utilizzando una app (Satispay).
Riflettendo ancora sul significato di Food Sharing non si può non pensare alla mania del condividere le foto dei piatti che mangiamo. Altra tendenza il selfie food un rito che ha cambiato il modo di presentare i piatti. L’“impiattamento”, come urlava lo chef stellato Barbieri in una qualche edizione di Master Chef, è la prova che l’estetica, ormai, conta almeno quanto il gusto.