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Valentina Oldrini

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Valentina é il riferimento tecnico del back office commerciale per un’azienda di risanamento post incendio e allagamento. Gioca a livello agonistico a Beachvolley da più di 10 anni, in tornei nazionali e internazionali.

MOTIVAZIONE

Un fattore psicologico che influenza l’attività sportiva e le quotidiane scelte di vita

A differenza di ciò che si può pensare, lo sport non è solo fisico, ma anche tanta, tanta testa. L’attività sportiva richiede costanza e impegno nell’allenamento, volontà di tener duro di fronte alla fatica e ai sacrifici, capacità di sopportare la pressione emotiva di una gara e dei giorni che la precedono.

Il rapporto che ognuno di noi ha con una qualsiasi attività sportiva è fortemente influenzato dalla componente motivazionale. Credo sia capitato a tutti che a volte ci si senta in grado di poter raggiungere qualsiasi obiettivo con l’impegno necessario, e a volte invece prevalga la paura di fallire e di essere giudicato. Può capitare che nello sport, come nella vita, “non provare” e “non mettersi in gioco” per paura di fallire porti solo ad avere una percezione negativa delle proprie capacità, che alimenta così un circolo vizioso… Osare invece, a volte, porta al successo o, se si fallisce, a capire almeno quali sono i nostri limiti e come superarli.

Chi pratica sport, sia singolo che di squadra, è più portato a prefissarsi dei grandi obbiettivi nella vita, sia professionali che personali. Chi pratica un’attività sportiva capisce quanto impegno ci vuole per arrivare a “vincere” la partita, quanti mesi di preparazione ci sono dietro, quanti pianti e momenti di sconforto.

Tutto questo non può che aiutare anche nella vita di tutti i giorni! Quando si perde o non si gioca bene, perché quello su cui ti sei allenato tanto non ha funzionato, non ci si perde d’animo: si ripensa ai motivi che ci hanno fatto arrivare fin lì e si fanno altre mille tentativi… Posso dire con certezza che lo stesso “ metodo” lo si applica con successo anche nella vita. Se, per esempio, un colloquio non va bene, non si ha una promozione, non si riesce a comprare l’auto dei propri sogni bisogna pensare che, con dedizione e sacrificio, ce la si può fare. Lo sport è anche disciplina, nessuno ti regala niente! E così nella vita di tutti i giorni.

Non ho nessuno dubbio che aver fatto sport fin da piccola mi abbia aiutato nell’affrontare al meglio le situazioni quotidiane. Lo sport ti porta sempre ad affrontare nuovi ostacoli, ti insegna a imparare e a reagire, aspettando la prossima volta.

Grazie ai successi mi sento una persona migliore, più capace e in grado di far fronte agli imprevisti della vita.

LA FIDUCIA NEL BRAND VALE PIÙ DEL PRODOTTO

Gli acquisti: una nuova modalità per dire qualcosa

La parola fiducia richiama, nella nostra mente, dinamiche che riguardano l’ambito dei nostri rapporti personali: famiglia, amici e, se siamo fortunati, anche colleghi di lavoro. Ultimamente, la fiducia sta “invadendo” il campo degli acquisti. Mi vengono in mente due esempi di brand che, con le loro campagne, hanno preso posizione rispetto a temi sociali sensibili, cercando di guadagnarsi la fiducia dei propri consumatori: Pepsi e Nike.

Pepsi non ha ottenuto il risultato sperato: è stata costretta a ritirare il proprio spot (2017), perché i consumatori si sono sentiti offesi dalla strumentalizzazione, secondo loro operata, in un particolare momento storico, che vedeva continui cortei di protesta per le strade. Nella pubblicità, una modella offre una pepsi ad un poliziotto, per placare gli animi della rivolta.

Un altro esempio riguarda un notissimo brand di articoli sportivi. Da sempre lo sport, oltre ad essere una pratica motoria che ha come finalità il benessere e la salute della persona, è pratica umana, che permette la trasmissione e la promozione dei valori principali. Basti pensare a Jesse Owens che, vincendo 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino (1936), è rimasto nell’immaginario collettivo come il campione contro il razzismo e la dittatura. Oggi, oltre alle persone, ci sono i Brand.

Nike ha recentemente fatto uscire una campagna pubblicitaria in cui ha rischiato davvero molto. Il suo motto è da sempre “Just do it” – il tempo passa, non aspettare! Per lo spot di questa nuova campagna, Nike ha voluto il viso di un giocatore che ha “sfidato” l’America e l’opinione pubblica sul tema dell’immigrazione, durante l’inno nazionale in una partita di football. Nike ha deciso di farsi portavoce di questa azione, aggiungendo come claim: “Believe in something, even if it means sacrificing everything!” – Credi in qualcosa anche se questo significa sacrificare tutto! – (In questo caso la carriera del giocatore). Ovviamente, anche Nike ha ricevuto tante critiche negative, ma sono convinta che il messaggio sia arrivato a molti.

Da sportiva, io credo davvero in ciò che ha scritto e penso ci creda anche Nike. Questo sarà il mio driver per il prossimo acquisto per i tornei di beach volley: entrerò nel negozio con la sensazione che Nike sia “giusta” per me, che rispetta i valori che ho io e che non ha paura di perdere dei clienti, denunciando una situazione politica/sociale molto delicata.

LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEI FORTI

Imparare sul campo per vincere nella vita!

Cosa ci si aspetta quando si guarda una partita di beach volley? Di vedere delle azioni tra due coppie super agguerrite, scambi lunghi e spettacolari! Il beach volley trasmette sicuramente questo quando lo si guarda: grinta, tenacia, voglia di raggiungere l’obbiettivo. Si vedono atleti che non mollano anche se le condizioni meteo sono avverse: caldo torrido, pioggia incessante, tanto, tantissimo vento! Ci si aspetta che le persone che praticano questo sport siano così: tenaci, con” una marcia in più”, perché è sicuramente uno degli sport più faticosi da praticare, soprattutto nel periodo estivo.

Due doti che di primo acchito non si valutano come fondamentali sono la tranquillità e la pazienza. Sul campo vero, infatti, tutto si gioca su scambi brevi e molto intensi dove è fondamentale mantenere la lucidità. Chi è in grado di aspettare il momento giusto, seguendo la tattica messa in piedi all’inizio della gara e mantenere la serenità nella coppia, durante un match, può staccare più facilmente il biglietto verso la vittoria. Questo approccio allo sport diventa parte dello stile di vita di tutti i giorni, il modo di affrontare una partita infatti può essere tranquillamente paragonato alla risoluzione di un problema sul lavoro o ad una disavventura durante un viaggio. Prima di iniziare a giocare a beach volley ero molto impulsiva, spesso facevo la scelta meno razionale dettata dall’impeto e molto poco dalle circostanze. Non valutavo bene le conseguenze e mi ritrovavo poi in difficoltà nel mettere le cose a posto. Mi è capitato però nel mio lavoro, di far tesoro delle esperienze fatte durante il gioco.

Era l’Agosto del 2015, periodo particolare per il nostro settore perché moltissime aziende chiudono ed è più difficile organizzare la logistica e tutte le attività di salvamento e bonifica (post incendio e post alluvione). Il pastificio Rummo venne travolto dall’alluvione dovuto allo straripamento del fiume Cadore a Benevento. Avevamo poco tempo per organizzare tutto ma devo dire che le doti acquisite durante il gioco sono state fondamentali. Niente panico, tranquillizzare il cliente e i colleghi intervenuti sul campo che saremmo riusciti a trovare tutte le attrezzature in tempo, a coordinare gli spostamenti e la logistica. La tenacia di non mollare dopo l’ennesima chiamata ad un’azienda chiusa per ferie ha fatto sì che in poche ore tutto fosse avviato per rimettere in moto il pastificio.

Lo sport entra a gamba tesa nella vita di tutti i giorni, il modo di affrontare le sfide che si presentano in campo si riflettono sulla vita quotidiana e ci rendono più forti e più agguerriti. “Se riesci a farlo lì, sulla sabbia, lo puoi fare sempre…”.

Senza ombra di dubbio, la pazienza è la caratteristica fondamentale che si deve avere per poter giocare questo bellissimo sport, fatto di tanti momenti di tensione, che vanno gestiti insieme alla propria compagna e al proprio allenatore. Se non entrambe, almeno una delle due deve avere questa dote, questo modo di affrontare la gara e perché no: tutte le sfide che si presentano nella nostra vita.

SHOPPING ON-LINE?

Più valore al nostro tempo

Shopping: argomento molto caro a tantissime donne. A me, personalmente, è sempre piaciuto molto, anche se non sono una fissata… Ho tante amiche che si dilettano a comprare un vestito al giorno, ma io lo concentro soprattutto nei periodi degli sconti. Se entro nei negozi nei periodi normali è solo per guardarmi un po’ in giro e provare qualche capo per capire ciò che potrebbe realmente piacermi e che poi acquisterò quando iniziano i saldi… Preferisco risparmiare sullo shopping in favore di un viaggio o di una cena fuori…

Da quando ho iniziato a giocare a beach volley il tempo per lo shopping si è drasticamente ridotto! Prima il sabato o la domenica mi capitava di fare un giro nei centri commerciali, ora invece è diventato praticamente impossibile perché per i tornei si parte il venerdì sera o il sabato mattina presto e si rientra la domenica tardi. E’ così che ho scoperto lo shopping online! In realtà il merito è anche di alcune colleghe… Vedevo arrivare in ufficio ogni tipo di pacco, da quello piccolino a quello ingombrante e mi chiedevo ogni volta cosa mai avessero potuto comprare online che non si potesse acquistare in negozio… E’ vero che ai consumatori piace entrare nei negozi, provare gli abiti e fare gli abbinamenti con scarpe, borse e cinture o toccare con mano oggetti tecnologici ed elettrodomestici vari, ma per chi ha poco tempo poi l’acquisto avviene sulle piattaforme e-commerce come per esempio Amazon o Privalia.

Quest’ultima è diventata la mia preferita: gli sconti si aggirano sempre intorno al 70% e puoi mettere nei preferiti le marche e i brand che più ti piacciono, così ti arriva una mail dedicata e sei sicuro di non perderti nessuna occasione! Puoi comprare comodamente sul sito e restituire ciò che non ti piace entro 7 giorni dall’acquisto… Per questo motivo, per esempio, nel negozio virtuale di Rinascimento io compro diversi abiti per poi provarli a casa con comodo e restituire quelli che non mi soddisfano o che magari non mi vanno! Il problema degli acquisti online è anche quello di azzeccare la taglia giusta… ma è un rischio che si corre volentieri visto che si risparmia comunque tempo.

Insomma acquistare online è diventata un’esperienza alla quale non posso e non voglio rinunciare, l’abbattimento di tempo e di denaro sono due tra i fattori che maggiormente hanno influito su questa scelta ed un terzo è sicuramente il come impegnare il mio tempo libero: preferisco giocare il week end, stare in compagnia al mare piuttosto che rinchiudermi in un negozio che probabilmente nel periodo dei saldi è pieno di gente…

CAGLIARI BEACH

Città da scoprire

Si avvicina uno degli appuntamenti più importanti della nostra stagione agonistica: la tappa del campionato italiano di beach volley a Cagliari. Micol, la mia compagna di viaggio, ed io abbiamo deciso di partecipare ad alcune tappe del circuito più importante che c’è in Italia. Ci vogliamo mettere in gioco in una categoria che non è proprio la nostra ma che ci può regalare comunque tante soddisfazioni. Le prime dieci coppie nella lista d’entrata del torneo accedono direttamente al tabellone principale (sabato e domenica) e solo sei arriveranno dalle qualifiche che si disputeranno venerdì…

È molto difficile riuscire ad entrare, non solo perché ci sono pochi posti e tante coppie a contenderseli, ma perché il livello di queste competizioni è davvero molto alta… E allora perché proprio Cagliari? Perché fare una trasferta così lontana e difficile per la logistica se si sa che è difficile arrivare al successo? Perché, come dice un famoso spot della BMW, sono le condizioni peggiori a rendere le cose straordinarie! Che poi diciamoci la verità… Cagliari è una bellissima città che si affaccia sul mare, a sud della Sardegna, ci sono tantissimi motivi per approfittare di questa trasferta!!

Per incominciare noi giocheremo nella splendida spiaggia del Poetto. Sabbia fine e bianchissima con un’acqua limpida che rimane bassa per diversi metri… Perfetta per fare delle passeggiate! Non è lontana dal fantastico parco naturale del Molentargius dove si possono ammirare i fenicotteri rosa, vero e proprio simbolo della città…

Questa è una delle cose che non voglio assolutamente perdermi! È vero che quasi ogni week end noi giochiamo al mare ma non è così scontato trovare spiagge bianche e mare cristallino. Credo sarà anche già piena di turisti quindi avremo un po’ di pubblico a guardarci… è sempre emozionante giocare quando da fuori le persone applaudono e tifano per te!

Per chi ama l’arte invece, la cultura, i panorami, lo shopping e il buon cibo, allora visitare il centro storico è una tappa quasi obbligata! Non si può sicuramente perdere l’imponente bastione di Saint Remy e la vasta selezione di ristoranti in cui si ha la possibilità di gustare le sfiziosità tipiche della zona. Su consiglio di un amico che vive lì proverò l’inimitabile pizzetta sfoglia e il panino imbottito del “Caddozzo”, accompagnato da una bella Ichnusa ghiacciata!

Questa è la seconda opportunità che ci diamo per poter giocare con i “big”, abbiamo già provato ad entrare in tabellone a Milano… Ovviamente l’aspettativa è davvero alta… La cornice di Cagliari renderà tutto un’esperienza speciale che spero ci regalerà grandi emozioni e soprattutto grandi soddisfazioni! Fra due settimane si parte, non vedo l’ora di godermi ogni singolo istante insieme a delle amiche oltre che delle compagne di gioco. Cosa ci riserverà quindi Cagliari? Lo scopriremo insieme…

NELLA VITA BISOGNA SAPER CAMBIARE PROSPETTIVA

La CX di chi sa cogliere le novità

Sono tanti anni che gioco a beach volley, ma solo negli ultimi anni, dopo un’intera giornata passata in spiaggia a giocare, mi sono accorta che arrivavo sempre alla fine con gli occhi arrossati, che mi bruciavano e avevo spesso la sensazione che fossero molto secchi. Non ho mai giocato con gli occhiali da sole perché mi dava fastidio la visuale, il cambio della profondità, la percezione di avere addosso qualcosa che poteva cadere, darmi fastidio, spostarsi… Li tenevo su per qualche punto, per qualche scambio e poi li toglievo subito, seccata…

Ho sempre giocato senza, finché non ho avuto l’esigenza di utilizzarli come protezione… Durante i  tornei, ho iniziato a curiosare in giro, sbirciavo gli altri giocatori per vedere quale modello utilizzassero, se li tenessero su tutto il giorno, se rimanesse loro il segno bianco delle lenti sul viso dopo un’intera giornata di sole ed è così che ho iniziato a provarne qualcuno… Capii immediatamente perché non li avevo mai utilizzati prima… Avevo sempre provato occhiali di bassa qualità che quindi non mi davano una visione ottimale… Ma quelli tecnici sono un’altra cosa!!

La marca più diffusa tra noi beacher è la Oakley, azienda specializzata in prodotti e accessori per sportivi. Gli occhiali sono super leggeri, mantengono la posizione anche se si suda molto e la superficie della lente è sufficientemente ampia da non lasciare scoperto alcun angolo di visuale. Utilizzati sia con poco sole che con giornate molto soleggiate, le prestazioni delle lenti sono sempre perfette. Alcuni modelli hanno anche la possibilità cambiare le lenti in base alla situazione climatica, sole, nuvoloso, pioggia. Sì, si gioca anche sotto l’acqua e avere una lente che ti copra dalle goccioline che ti entrano negli occhi sembrerà banale ma è fondamentale durante le azioni di gioco!! Così mi decido, li voglio anch’io!! Approfittando del mio compleanno imminente, mi faccio fare un regalo, andando così a provare gli occhiali in un negozio dove c’erano già stati degli amici… Da quel momento è cambiato il mio modo di vivere la spiaggia, non posso più giocare senza e mi chiedo come facessi prima e come fanno quelli che ancora non li utilizzano! Assolutamente rispettata l’altissima aspettativa che avevo, li consiglio davvero a tutti. Non solo perché sono utili e soddisfacenti per la prestazione sportiva ma anche come alleato per la salute.

Gli occhi sono tra le cose più delicate che abbiamo e già chi passa tante ore davanti al pc li stressa a sufficienza, quindi fatevi un bel regalo e comprate anche voi un paio di occhiali Oakley del colore che più vi piace!! Io non ho dubbi, ripeterei questo acquisto e anzi sono pentita di non averlo fatto anni fa!

BEACHER EXPERIENCE

Il torneo di Palma di Maiorca

Finalmente è iniziata la stagione dei tornei outdoor, il primo grande appuntamento è a Palma di Maiorca, precisamente a Palmanova, dove la BVAW organizza un super torneo di beach volley con più di 2.000 partecipanti.

È il terzo anno che partecipo a questo torneo e non lo vedo solo come un’occasione per mettere in pratica quello che ho imparato durante l’anno sui campi ma come una vera e propria vacanza… Vorrei dire rilassante ma non è proprio così!

Si parte da giovedì con la categoria 4×4 mix, il venerdì c’è il 2×2 mix e il sabato è la volta del 2×2 maschile e femminile! Domenica fasi finali e saluti! È una super maratona di partite alternate da feste in spiaggia e aperitivi in compagnia.

Io attacco sempre due giorni in più, partenza mercoledì e rientro lunedì, un po’ perché i voli costano meno e un po’ perché vale la pena godersi un posto meraviglioso, con un mare stupendo che proprio da maggio inizia ad ospitare turisti da ogni paese. Principalmente sono inglesi, tedeschi e francesi a far da padroni.

Il bello di questo torneo è proprio questo: arrivano giocatori da ogni parte del mondo. Noi domenica mattina abbiamo giocato contro una coppia russa, degli amici contro una coppia dell’Uruguay, vuol dire che questo torneo è organizzato bene e attira tantissima gente anche se non dà montepremi in denaro come tanti altri organizzati in Italia. Potrei quasi dire che se fosse organizzato proprio in Italia non ci sarebbe tutta questa partecipazione… Ormai da noi si punta molto al torneo con la vincita più alta, qui invece lo spirito principale è il divertimento, lo spettacolo del gioco e godersi una sana vacanza con gli amici.

Ma non ci sono solo turisti, ci sono anche tanti italiani che vengono a lavorare lì soprattutto come camerieri, in ogni posto dove abbiamo fatto colazione, pranzato o cenato ci ha servito almeno un italiano/a, fattore che aiuta se uno non ha proprio dimestichezza con le lingue (spagnolo e inglese).

Proprio la cucina è un altro particolare di questo torneo che adoro! Ogni giorno i protagonisti erano i nachos, pimientos de padron (peperoni dolci verdi), i chipirones (calamaretti fritti) e fiumi di sangria sia rossa che cava (bianca con il prosecco), la birra lì costa meno dell’acqua… Come si fa a non approfittarne? Si può dire che ci siamo proprio coccolati e per finire in bellezza una bella paella da Ciro’s la domenica sera con una super tavolata! È vero che da atleta questo non è proprio l’alimentazione giusta per far sì che la prestazione sia al top, ma alcuni tornei sono fatti per “sgarrare” e Palma è uno di questi.

La vita da beacher comporta dei sacrifici, una trasferta può sembrar banale ma ha diversi costi.. Il volo, l’alloggio, i tornei, pranzi e cene fuori, e poi vuoi non comprarti quel pareo che rimarrà legato a quel posto e a quel momento? Comprare un regalino ai genitori? Per fare un’esperienza divertente e gratificante a volte bisogna guardare anche al portafoglio… e per fare tanti tornei bisogna adattarsi!

Il torneo di Palmanova rimane uno dei miei preferiti, i giorni passano davvero troppo in fretta e prima che tu ti accorga sei già in aeroporto per il volo di ritorno… Ma non dispero, la stagione è appena iniziata e sicuramente visiterò tantissimi altri posti che mi lasceranno la stessa sensazione di pace quando metto i piedi sulla sabbia.

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