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13 SUGGERIMENTI PER MIGLIORARE LA E-COMMERCE EXPERIENCE

Parlando di Customer Experience, non bisogna dimenticare un aspetto oggi più che mai fondamentale della relazione tra cliente e brand, ossia l’e-commerce. Con una previsione nel 2020 di 6 miliardi di persone con un dispositivo mobile e 5 miliardi che saranno regolari utenti internet, è necessario fin d’ora attrezzarsi per offrire loro un’esperienza online che sia coerente con le promesse del proprio brand.

A oggi sono diversi i problemi che inficiano la facilità e la piacevolezza degli acquisti online (eccone qui alcuni), quindi vediamo un veloce elenco di “trucchi” attraverso i quali si può migliorare l’esperienza dell’e-shopper:

  • La velocità di caricamento del sito e-commerce deve essere efficace, sia attraverso computer, sia attraverso la connessione mobile.
  • La navigazione deve essere facile ed essenziale: troppi click possono diventare fastidiosi e spazientire l’e-shopper.
  • Una buona foto vale più di mille parole (leggi qui).
  • Quando si tratta di contenuto, “una parola è troppa e due sono troppo poche”: troppo testo, troppi video, troppe immagini rischiano di distrarre l’utente.
  • Includere le recensioni di altri utenti è strategico: una ricerca di Power Reviews a fine 2014 ha rilevato che per l’86% dei consumatori le trova essenziali nel momento della decisione di acquisto e che il 56% degli e-shopper, per i propri acquisti, cerca specificatamente siti con recensioni.
  • Mettere bene in evidenza le disponibilità del prodotto, quando, eventualmente, tornerà disponibile e le opzioni di consegna: fare la fatica ci cercare, trovare e scegliere un prodotto per poi scoprire di non poterlo acquistare perché non è disponibile è frustrante.
  • Rendere facilmente reperibili le informazioni di contatto: l’e-shopper, pur acquistando online, vuole mantenere un rapporto diretto e vicino con il brand.
  • Una live chat aiuta sempre: questo perché online e offline devono essere sempre più intrecciati, intercambiabili e allineati.
  • Una pagina con le FAQ (Frequently Asked Questions) preverrà l’utente dall’aver bisogno di contattarvi, trovando già (facilmente) le informazioni di cui ha bisogno.
  • Rendere facili le operazioni di check out e pagamento, permettendo di salvare il carrello: distrarsi online è estremamente semplice e l’utente deve essere facilitato nel compiere l’operazione in modo snello e fluido.
  • Offrire la spedizione gratuita: è un modo per vincere la concorrenza e conquistare i clienti.
  • Rendere tracciabile il percorso del pacco: la trasparenza è una parola chiave nell’Era del Cliente (leggi qui).
  • Rendere facili le operazioni di reso: se sono complicate o molto costose, l’e-shopper sarà scoraggiato dall’effettuare l’acquisto.

E’ bene ricordare che nella progettazione (e quindi poi nell’offerta) di una customer experience vincente, online e offline devono essere allineati tra di loro e con le promesse del brand. Italian Customer Intelligence ti aiuta a scoprire come. Scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

FOODSCOVERY: I DUE LATI DELLA CUSTOMER EXPERIENCE

A chi non è mai capitato, andando all’estero, di sentire la mancanza della cucina di casa?

Quella Italiana, poi, si sa, manca un po’ a tutti, Italiani e non, tanto che spesso viene copiata, imitata, richiamata in diversi prodotti (un fenomeno che si chiama Italian Sounding) ma anche in diversi format di ristorazione (Vapiano è la più estesa catena di ristoranti italiani – sono 150 in 30 Paesi – tutta.. Made in Germany!).

Oltretutto, l’Italia è caratterizzata da una varietà incredibile di prodotti eccellenti, che a volte rimangono sconosciuti agli stessi italiani. Non solo – tra gli altri –  mozzarella di bufala, parmigiano reggiano o barolo, ma anche la marmellata mandarella, il torrone aelion, la crema di lumache e ceci alla cantalupese o il tè verde al limone verdello di giarre..

Dopo aver vissuto all’estero sentendo spesso la mancanza di un vero pasto italiano, dopo aver sviluppato una piattaforma di e-commerce in oriente e dopo aver “scoperto” un mondo di produttori unici ed eccellenti, Mario Sorbo e Fabio di Gioia si mettono al lavoro con lo scopo di portare al consumatore italiano, prima, e di tutto il mondo, poi, i prodotti di quelle piccole realtà come pasticcerie, torrefazioni, aziende agricole, botteghe che popolano l’Italia.

Così nasce Foodscovery, un marketplace che riunisce prodotti pregiati che vengono spediti al cliente direttamente dal produttore. Una sorta di Km Zero virtuale, in grado – addirittura – di far arrivare in Germania dei cannoli siciliani freschi di giornata.

Foodscovery non è solo uno strumento di relazione acquisto/vendita tra compratore e venditore, Foodscovery racconta la storia del prodotto e del produttore, facendo scoprire allo stesso cliente italiano “pezzi” del proprio Paese che lui stesso non conosceva.

Il lavoro scrupoloso e attento, dalla selezione dei produttori e dei loro prodotti (all’ultima edizione del Pitti Taste, gran parte dei produttori partecipanti erano presenti sulla piattaforma), alle modalità di spedizione (che adottano all’occasione un packaging isotermico refrigerante studiato e creato ad hoc), fino al customer care (che spesso anticipa i problemi legati al ritardo delle spedizioni), stanno largamente ripagando Foodscovery che, a poco più di un anno dal lancio ufficiale del 7 Ottobre 2014, è arrivato ad avere una percentuale di riacquisto dai suoi clienti (ad oggi in larga parte italiani) del 30%, un aumento dello scontrino medio da 40 a 55/60 euro, ben 4000 recensioni sul proprio sito e un’offerta di 1.200 prodotti da 150 produttori diversi.

Ma il successo di tutto questo? Sta nell’approccio e nell’esperienza che Mario Sorbo e Fabio Di Gioia offrono ai loro clienti: l’acquirente e il produttore. Un approccio ritagliato sulle loro caratteristiche e le loro esigenze, un approccio che parla – da una parte –  il linguaggio di un superconsumatore attento e alla ricerca di novità di qualità e sempre più connesso online, che non si accontenta di acquistare prodotti, ma che vuole conoscerne la storia e poterli ricevere freschi anche se arrivano da lontano. Dall’altra il linguaggio di piccole realtà produttive, che, spesso, sono noti solo nel loro territorio e non hanno la forza di farsi conoscere oltre, realtà che – a volte – non sono ancora use alle novità tecnologiche che gli ultimi anni ci stanno imponendo, tanto che Foodscovery ha creato per loro la possibilità di risposta agli ordini via sms.

Un approccio del genere ha generato fin dall’inizio un ottimo passaparola, sia tra i produttori stessi (che, come ci spiega Mario Sorbo “all’interno di una certa nicchia di settore, si conoscono tutti”), che tra gli utenti della piattaforma, consegnando a Foodscovery le chiavi per un lungo successo.

Nel frattempo, potete gustarvi una deliziosa anteprima guardando questo video!

ALLINEARE ONLINE E OFFLINE? ORA NON CI SONO PIU’ SCUSE!

La Customer Experience è l’esperienza soggettiva che ogni cliente vive quando entra in contatto, anche indiretto, con una azienda o un Brand.

Grazie a quell’esperienza si creerà un legame e, tanto esso sarà più forte, quanto più il cliente vi troverà corrispondenza con i propri bisogni e i propri desideri, tanto maggiore sarà la fedeltà che riserverà a quel brand e tanto più sonoro sarà il suo passaparola.

Nell’Era del Cliente, oltretutto, dove l’accesso a un numero sempre più vasto di informazioni è reso più facile e veloce dai molti dispositivi digitali a nostra disposizione, diventa imperativo allineare l’esperienza che il cliente vive offline (in negozio, ma anche passeggiando per strada, guardando la televisione o chiedendo assistenza a un call center) con quella online (e-commerce, video su youtube, email marketing, siti web, social network..).
Come è dunque possibile allineare e creare coerenza tra le più disparate esperienze che il cliente vive su canali tanto differenti?
In molte occasioni può venirci incontro la tecnologia: diverse ricerche hanno sottolineato come i consumatori di tutto il mondo reclamino l’innovazione per semplificare, velocizzare o rendere più piacevole la propria Customer Experience. Di fatto, non solo una tecnologia da applicare al mondo offline per rendere l’esperienza più “digitale”, ma anche, al contrario, una tecnologia online per rendere l’esperienza più “fisica” e personale!

Come si fa, per esempio, a rendere memorabile il momento dell’acquisto online? Un’azienda che vende su un e-commerce come può riproporre sul web quell’esperienza e quelle emozioni che un cliente prova nel suo retail offline? Come può ottimizzare e personalizzare i suoi interventi di assistenza pre e post vendita?

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Immaginate un addetto vendita che aiuta e consiglia il cliente durante lo shopping sul vostro e-commerce, che gli propone offerte e sconti personalizzati o che lo assiste durante le procedure di checkout e pagamento.

Il negozio online diventa così un luogo dove si costruiscono delle relazioni, si fidelizzano i clienti e dove si crea l’occasione perfetta per superare le già molto esigenti aspettative del cliente.

TocToc (www.toctoc.me), startup tutta Made in Italy, ha messo a punto una tecnologia in grado di fare tutto ciò, ma anche molto di più: le applicazioni infatti sono diverse e spaziano dalla pubblica amministrazione alle società di servizi. Per questo TocToc è stata premiata durante l’ultima edizione di SMAU Bologna come startup italiana più innovativa con il premio Lamark, riconoscimento che viene consegnato a progetti per il rinnovamento e l’innovazione economica del Paese.

Il futuro del web è orientato verso un rapporto cosiddetto “Human to Human”: Gartner, società multinazionale leader nella consulenza strategica nel campo della tecnologia informatica, ipotizza che entro il 2020 un’adozione dei servizi di interazione nel WEB diventerà largamente diffusa”, ci spiega Danilo Marini, socio fondatore di TocToc, illustrandoci attraverso questo video le potenzialità della piattaforma.

I tempi stringono e ormai non ci sono più scuse: la “contaminazione” tra offline e online in nome di una sempre migliore Customer Experience sta diventando attualità.

IL CONSORZIO DELLA MODA DI VERONA NELL’ERA DEL CLIENTE

Il Consorzio della Moda di Verona è nato 15 anni fa nel basso Garda, radunando imprese del comparto abbigliamento dell’area veronese. In poco tempo il raggio d’azione del Consorzio si è allargato, fino a raggiungere la Lombardia e l’Emilia-Romagna, in una fitta e ben strutturata rete di aziende coinvolte a tutti i livelli della filiera della moda. Sono aziende manifatturiere con diverse specializzazioni e competenze, dal design alla modellistica, fino alla produzione vera e propria e alla confezione di quei capi, frutto della più eccellente tradizione italiana, che verranno distribuiti in tutto il mondo.

In un frizzante incontro con il suo direttivo, nelle persone, fra gli altri, del presidente Martinelli e del vice presidente Rossi, tanti sono stati i punti di contatto che Italian Customer Intelligence (www.italiancustomerintelligence.it) ha potuto riscontrare con il consorzio.

Le opportunità, per le aziende produttrici, che nell’Era del Cliente derivano da una conoscenza più approfondita e intelligente del cliente sono state al centro di una fervida discussione che ha visto coinvolto, insieme a Mario Sala, partner di Praxis Management e ideatore del brand Italian Customer Intelligence, anche Luca Castagnetti, socio fondatore di Studio Impresa (leggi qui).

La Forrester Research, società di ricerca indipendente americana quotata in borsa (Forr), “relega” l’Era della Produzione ormai a inizio secolo scorso, quando il mercato era in mano a chi aveva la struttura e la capacità produttiva. Ora, a distanza di più di mezzo secolo dalla fine di quell’epoca, l’Era del Cliente si rivela l’occasione per le imprese manifatturiere di aprire a nuovi progetti di sviluppo, a patto, ovviamente, di “adempiere” a una conoscenza del cliente che lo metta al centro di tutto l’ecosistema aziendale.

Concordano il Consorzio della Moda di Verona e Italian Customer Intelligence, trovando nell’e-commerce lo strumento più efficace ed efficiente per conoscere il cliente, proprio mentre si vende. Attraverso le profilazioni dei clienti che ne derivano, infatti, i produttori saranno in grado di orientare la produzione e di dare un nuovo slancio alla struttura organizzativa dell’azienda.

Il Consorzio incontrerà presto nuovamente Italian Customer Intelligence per continuare l’interessante dialogo sui temi della customer experience, della conoscenza del cliente e dell’e-commerce. È allo studio un seminario proprio su queste tematiche per tutte le imprese del distretto.

E-COMMERCE, FOTO E INDICI DI CONVERSIONE

Vendere tramite e-commerce è diventato determinante e importante per le aziende. Sia perché si tratta di un canale di vendita che permette di raggiungere velocemente ed economicamente le parti più lontane del pianeta (nel mondo, sono più di un miliardo gli acquirenti online), sia perché permette di ottenere informazioni e profilazioni dei nostri clienti che consentono di ottenere vantaggi strategici e operativi non indifferenti.

Sono tante le proposte di canali e-commerce che un e-shopper può trovare sul web e i vantaggi competitivi di uno rispetto a un altro si sviluppano in termini di qualità delle immagini, velocità di spedizione e, evidentemente, portata pubblicitaria della piattaforma.

Infinita Group e le immagini di prodotto
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La qualità delle immagini è sicuramente il tema più dibattuto oggigiorno: un acquirente online può essere trattenuto dal finalizzare l’acquisto perché non convinto che l’immagine proposta non sia fedele al prodotto. In fondo, è meglio provarlo, toccarlo, misurarlo… Oggi la tecnologia permette in un solo colpo di supportare le aziende nella creazione di immagini di altissima qualità a basso costo e di offrire all’e-shopper un’anteprima decisamente realistica e convincente del prodotto che vuole acquistare.

Lo sa bene Infinita Group, innovativo progetto di e-commerce totalmente dedicato ai prodotti Made in Italy, che si è già attrezzata in questo senso per offrire ai propri clienti un’ “e-customer experience” superiore e foto bellissime.

Si tratta di un macchinario di fattura Made in Italy, a oggi esistente sul mercato in solo poche unità, creato, da una parte, per ottimizzare e facilitare le imprese italiane nella diffusione dei loro prodotti e, dall’altra, per appagare persino il cliente più difficile e insoddisfatto d’Europa, quello italiano (leggi qui).

Un sistema quasi totalmente automatizzato permette di scattare fino a 24 foto di altissima qualità al minuto, riprendendo a 360° il prodotto che finalmente potrà essere visto, studiato e valutato dal cliente della piattaforma da ogni angolazione. Ma non solo, il processo di postproduzione è automatico e consente la celere correzione delle immagini e il diretto e istantaneo inserimento dell’immagine finalizzata sulla piattaforma, pronta per fare l’occhiolino a nuovi clienti.

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Si tratta, evidentemente, di un’apparecchiatura in grado di favorire le imprese, offrendo loro velocità, qualità, automatizzazione, a costi davvero competitivi, ma, soprattutto, in grado di contribuire significativamente a una “e-customer experience” superiore per l’e-shopper.

Una convincente “e-customer experience”, infatti, deve rispondere davvero alle esigenze e ai bisogni dell’acquirente online: deve essere facile e piacevole, elementi fondamentali per i famosi indici di conversione in acquisti delle pagine e-commerce visitate. La qualità delle foto è direttamente correlata ai fattori di valutazione della ”e-customer experience” da parte del cliente e quindi risulta decisiva alla finalizzazione dell’acquisto.

Per maggiori informazioni: info@italiancustomerintelligence.it

L’E-CUSTOMER EXPERIENCE PASSA PER LO SHOOTING

Nel mondo ci sono 7 miliardi e 200 milioni di persone. Di queste, più di un terzo sono abituali utenti di internet e sono ben 1 miliardo e 200 milioni gli  e-shopper, ossia coloro che comprano prodotti online. Usa, Cina e Gran Bretagna si spartiscono il 57% delle vendite B2C mondiali.

In Europa ci sono 816 milioni di persone. Di queste, più di due terzi sono abituali utenti di internet e sono ben 264 milioni gli e-shopper. Gran Bretagna, Germania e Francia si spartiscono il 61% delle vendite B2C europee.

E-shopper: chi è e come si comporta

Ma quali sono le caratteristiche di questo e-shopper? E in che modo è possibile attrarlo e farlo ritornare sulla nostra piattaforma? L’e-shopper di oggi è estremamente evoluto, è un consumatore in grado di destreggiarsi con agilità tra off-line e on-line, di attingere all’interno del web alle più disparate informazioni sul prodotto o servizio che vuole acquistare, ma, soprattutto, si aspetta di poter raggiungere in qualunque modo (smartphone, tablet o pc che sia) ciò di cui ha bisogno. E, ancor di più, è un consumatore che si aspetta di ottenere sempre lo stesso livello di servizio sui diversi canali, il migliore possibile (ricordiamoci che l’81% dei consumatori afferma di essere disposto a pagare di più per ottenere una customer experience soddisfacente, che il 70% dei consumatori non acquista più da un’azienda presso la quale non ha sperimentato una buona customer experience e che il 64% dei consumatori insoddisfatti si rivolgono ad un competitor per gli acquisti successivi).

Per attirarlo sul nostro e-commerce, quindi, è necessario che l’esperienza dell’utente sia soddisfacente, ossia che sia facile e piacevole, in tutti i touch point attraverso i quali si relaziona con la piattaforma.

Lo shooting può fare la differenza?

Una delle novità migliori in termini di “e-customer experience” è un’apparecchiatura che consente di scattare foto talmente belle e chiare dei nostri prodotti che il cliente online avrà la sensazione di poter finalmente toccare con mano anche gli “e-product”. Si tratta di un macchinario che, oltre che automatizzare, velocizzare, migliorare – e, quindi, snellire, anche economicamente – il processo di shooting, è in grado di produrre immagini così nitide che l’utente non vedrà l’ora di acquistare il prodotto ritratto, dimenticandosi dell’aspetto tattile che fino a oggi ha caratterizzato l’acquisto di prodotti di consumo.

Potendo fruire di un’immagine del prodotto a 360°, l’utente avrà modo di rendersi perfettamente conto della qualità del prodotto proposto e metterà finalmente da parte quelle titubanze che lo trattenevamo dal finalizzare l’acquisto perché non sicuro che l’immagine poi corrispondesse a realtà.

TO BRING THINGS INTO THE WORLD

Coffee beansBuone notizie per tutto il Made in Italy: le esportazioni di prodotti “belli e ben fatti” crescono e continueranno a crescere.

Il Bello e Ben Fatto (BBF) classifica “tutti quei beni di consumo di fascia medio-alta dei settori alimentare, arredamento, abbigliamento e tessile per la casa, calzature e, recentemente, occhialeria e oreficeria-gioielleria”. Insomma, tutte quelle categorie di prodotti per i quali l’ Italian Lifestyle è famoso nel mondo, rappresentando quei tradizionali valori di eccellenza, bellezza, stile, gusto ed eleganza propri dell’Italia di cui tutto il mondo ha sete.

Il recentissimo studio “Esportare la Dolce Vita” del Centro Studi di Confindustria segnala che sono i mercati emergenti quelli più interessanti: la crescita della loro classe benestante sta aprendo un bacino di consumo che nel 2018 sarà di 194 milioni di persone con potere d’acquisto in più rispetto al 2012. Tra gli altri, Cina, India, Brasile, ma anche le più vicine Russia e Turchia, Paesi dove il valore del bello italiano è già ampiamente riconosciuto e sempre più richiesto.

Ma il bello e ben fatto da solo non basta. É importante che l’immagine dell’eccellenza italiana venga presentata e narrata in modo adeguato. È importante svelarne la storia, la tradizione e il valore. Per questo lo studio ha voluto analizzare il ruolo che la cultura italiana nella sua forma più moderna – la produzione audiovisiva, in generale, e cinematografica, in particolare – ha come veicolo di esportazione.
Interior design of modern violet lounge.La mission di Italian Customer Intelligence è proprio quella di “portare cose nel mondo”
, le belle cose italiane. Portarle attraverso un e-commerce intelligente che non sia soltanto un semplice e sbrigativo canale di vendita (che da solo sarebbe comunque in grado di accrescere fatturati e aumentare le marginalità). Italian Customer Intelligence intercetta questa esigenza e propone un e-commerce che sia soprattutto in grado di raccontare l’origine, la storia e l’arte del nostro prodotto, svelandone il valore qualitativo ancor prima che il cliente possa toccarla con mano, offrendogli la vetrina che gli spetta e raggiungendo in modo veloce e mirato quei 194 milioni di persone in tutto il mondo che domandano la bellezza, il gusto e l’eccellenza italiana.

TASSI DI CONVERSIONE TROPPO BASSI? ECCO PERCHÉ…

Marco Conte (@MarcoConte1) segnala a Italian Customer Intelligence  con un tweet assai pertinente un bell’intervento di Adriana de la Cruz (@delacruzduffo) sui motivi per i quali si abbandona il proprio carrello in mezzo all’e-commerce e si guadagna velocemente l’uscita.

Perché i tassi di conversione sono bassi?

businesswoman with laptop and credit cardIl 56% fra coloro che rinunciano a completare la propria spesa, asserisce di essersi trovato davanti a costi inaspettati. Il 44% lamenta costi di spedizione troppo alti come motivo del proprio abbandono. Il 32% si accorge solo alla fine della spesa che il conto totale è troppo salato per le proprie tasche. Il 25% si spaventa per la complessità del sito e-commerce in cui aveva pensato di acquistare. Il 24% (!) comunica che il sito è “crashed”. Un altro 22% trova insoddisfacenti o addirittura assenti le informazioni sui tempi e modalità di consegna del “pacco”. Il 21% si scoraggia a metà strada per il troppo tempo che l’acquisto implica a causa delle troppe informazioni richieste. Il 18% trova scoraggiante l’eccessivo carico di controlli di sicurezza nel pagamento. Il 17%, al contrario, è preoccupato che non ci sia abbastanza sicurezza sulle proprie informazioni bancarie e pertanto rinuncia.

Davvero ottimi indicatori per coloro che sono impegnati a migliorare il “tasso di conversione” del proprio e-commerce, ovvero la  percentuale di quelle visite nello shop online che si traducono effettivamente in acquisti.

In fondo il tasso di conversione non è altro che la misura della customer experience della “e-customer” e, quindi, di quanto l’e-commerce risponda ai suoi bisogni, con che grado di facilità di interazione e con che livello di piacevolezza.

Le soluzioni e-commerce che Italian Customer Intelligence promuove sono valorizzate dal servizio Web Presence Check (clicca qui per scoprire il servizio) proprio per offrire una customer experience superiore al navigatore e migliorare i tassi di conversione.

Guarda il video di Italian Customer Intelligence:

LTA E LE NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL FOOD ITALIANO IN CINA

La Cina apre le porte agli imprenditori italiani del settore food and beverage con l’inaugurazione, nel giro di qualche anno, di ben 4 grandi centri commerciali in tutto il paese. Ognuno di essi dedicherà una parte significativa del proprio spazio a prodotti e tipicità italiane. La prima apertura – con una superficie di 120 mila mq – è attesa per settembre 2015 a Haining. Seguiranno Pechino, Chongqing e Guangzhou. Ciascuna città è stata scelta per la sua posizione strategica all’interno del Paese.

China Import Food Mall

L’apertura di questi grandi centri fa parte del China Import Food Mall (Cifm), un progetto B2B e B2C che segna l’alleanza tra Cina e Italia offrendo servizi di logistica, vendita e promozione. Maggior finanziatore del Cifm è stata P&T Group, società privata cinese attiva nella costruzione e gestione di porti commerciali. Invece, il promotore italiano di questa iniziativa è LTA Studio, partner di Italian Customer Intelligence, che ha seguito fin dai primi passi ogni fase di questo progetto, attraverso una consulenza specifica e l’individuazione di produttori e imprenditori interessati a questa nuova opportunità.

LTA CINA

Ogni centro commerciale sarà composto da una zona amministrativa e da una commerciale dove ci saranno negozi e spazi dedicati all’esposizione e vendita dei prodotti. Tutti i grandi centri commerciali che faranno parte del Cifm avranno i loro magazzini in zone cosiddette “free trade zone” ovvero luoghi in cui sarà possibile usufruire di particolari agevolazioni fiscali.

Sarà P&T Group a gestire la parte promozionale. Recentemente il gruppo cinese ha acquisito una televisione commerciale ma sponsorizzerà questo progetto anche tramite inserzioni web e pubblicità su altri canali. Inoltre tutti gli imprenditori che si lanceranno in questa avventura potranno fare affidamento anche sull’attività di un sito e-commerce per la vendita dei loro prodotti.

Questo progetto è stato presentato a Milano il 16 ottobre scorso, durante l’incontro dal titolo “China Import Food Mall – easy way to develop China market”. L’evento è stato promosso da LTA Studio. Oltre ad alcuni esponenti di P&T Group hanno partecipato all’evento anche Cesare Romiti, Presidente della Fondazione Italia-Cina, e Mario Melazzini, assessore della Regione Lombardia.

QUALI SONO I COLTELLI PIÙ FAMOSI DEL MONDO?

Maniago è un piccolo borgo che conta circa 12.000 abitanti e si trova in provincia di Pordenone. Questa piccola cittadina non è una tra le tante che si trovano in Friuli Venezia Giulia. Ha una peculiarità: è nota per la centenaria attività dei suoi coltellinai.

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La tradizione fa risalire alla fine del 1300 la prima notizia sulla lavorazione del ferro in quel di Maniago. E da quel momento gli artigiani non si sono più fermati.  Fino ad arrivare al 1960, quando, 46 aziende, si sono unite nel Consorzio Coltellinai Maniago, con lo scopo di promuovere in tutto il mondo merci di  qualità 100% Made in Maniago. Ogni manufatto viene così contrassegnato della sigla QM, che sta per Qualità Maniago. La qualità e la raffinatezza di questi prodotti è già riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo e sono numerose le fiere internazionali dove poter trovare il marchio QM: il Dema show in Florida, lo Shot Show di Las Vegas, Ambiente e IWA in Germania.

Tramite Instant Market – partner di Italian Customer Intelligence – che offre il servizio InstaShow è possibile allargare ancora di più gli orizzonti per scoprire nuove opportunità e fiere di settore dove poter presentare l’eccellenze dei prodotti targati Made in Italy negli Usa. Grazie a queste indagine si potranno conoscere i concorrenti statunitensi, le novità e i trend del loro mercato oltre che i possibili partners per un futuro progetto di business negli States.

Inoltre, secondo Italian Customer Intelligence, anche l’ e-commerce può essere uno strumento molto promettente per sostenere l’esportazione delle eccellenze del distretto.

Scrivi a info@italiancustomerintelligence.it per portare le tue eccellenze nel mondo!

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