SONO TEMPI DA MIMOSA!

La bellissima mimosa, è il fiore simbolo di resilienza, per la sua grande capacità di rinascere dopo le catastrofi… Ma Ada Negri guarda avanti…

Nel linguaggio comune il termine mimosa indica molte specie appartenenti al genere Acacia originarie dell’Australia dove comparvero 35 milioni di anni fa. I fiori, soffici globi d’oro, sono raccolti in racemi dal profumo delicato. La mimosa è detta pioniera perché, come i fiori sono i primi ad annunciare la fine dell’inverno, la pianta è la prima a spuntare dopo incendi devastanti. Desidera un clima temperato e terreni ben drenati e acidi. Acida deve essere anche l’acqua dove vengono immersi i fiori: se si vuole conservarli a lungo occorre aggiungere 10 gocce di limone ogni litro di acqua.

Vive in Europa solo da 200 anni e in Italia si è adattata bene e velocemente, tanto che cresce spontanea al sud e nelle regioni con il clima temperato dal mare, come in Liguria dove è festeggiata ogni anno nella sagra della mimosa di Pegli, vicino a Genova. È di Rieti invece l’usanza, che risale agli anni ’50, della torta Mimosa, ricoperta da soffici e dorati pezzetti di pan di Spagna.

In Italia la mimosa è dedicata alle donne nella festa dell’8 marzo dal 1946 grazie all’onorevole Teresa Mattei, partigiana e segretaria nell’ufficio di presidenza dell’ Assemblea Costituente. La Mattei, volendo offrire fiori alle “compagne”, come facevano in Francia con viole e mughetti, scelse la mimosa perchè “fiore povero e reperibile dappertutto”.

Ma è l’Australia la patria della mimosa, ora classificata in ben 1057 specie diverse di Acacia. Utilizzata dai nativi come nutrimento, come medicinale, come materiale per costruire armi, in particolare il famoso boomerang, e dai coloni nella costruzione delle prime case, è diventata simbolo di resilienza per la sua grande capacità di rinascere dopo le catastrofi naturali come i devastanti e numerosi incendi che colpiscono il paese e di unità  per il popolo australiano. Ancor prima che gli stati si unissero per formare il Commonwealth, il verde e l’oro della mimosa sono stati scelti come colore per le divise sportive. Il fiore giallo era posto su medaglie e onorificenze e le madri e le fidanzate ne mettevano un ramoscello nelle lettere spedite ai loro cari in guerra.

Molte leggende celebrano le virtù di questa bellissima pianta. Una di queste parla di un popolo forte e coraggioso che vive sul mare le cui donne hanno lunghi e meravigliosi capelli d’oro che usano legare e intrecciare strettamente. Un brutto giorno la figlia del capo villaggio, Mihm, viene rapita con altre ragazze da una tribù nemica e imprigionata in una grotta sul mare. Mihm forte e indomita non si rassegna e, trovato un cunicolo sotterraneo, decide di rischiare la sorte per cercare la libertà. Riesce ad arrivare alla fine del pertugio ma potendo sporgere solo la testa, scioglie le lunghe chiome che, come una bandiera d’oro, vengono viste dai parenti giunti a liberarle. Le fanciulle vengono così salvate ma Mihm muore e quando il suo promesso sposo arriva, trova una pianta dalle radici forti e profonde con una grande chioma di fiori gialli che ondeggiano al vento, la mimosa.

Un’altra leggenda lega in un unico abbraccio il popolo dei nativi con quello dei coloni bianchi: grande e senza speranza era l’amore tra un povero pescatore bello e con la pelle scura e lucente e la principessa dalle chiome dorate. La ragazza viene mandata in sposa a un nobile e il giovane disperato abbandona il suo mare per andare sulla montagna nei boschi a piangere il suo amore perduto. Quando scoppia il terribile incendio si prodiga per spegnerlo fino a sacrificare la vita. Accorre la principessa ma trovato il suo amore morente, vuole morire con lui. Dalle ceneri nasce la pianta meravigliosa con le foglie scure e lucenti e la chioma bionda e delicata. In tutta l’ Australia il Wattle day si celebra il 1 settembre.

Ma è la nostra Ada Negri che  coglie più di tutti l’esperienza che la mimosa ci invita a vivere:

(da Fontana di luce di Ada Negri in Fons Amoris )

Nel marzo ebro di sole il grande arbusto
in mezzo al prato si coprì di gialli
fioretti: le novelle accese rame
salenti e ricadenti con superba
veemenza di getto dànno raggi
e barbagli a mirarle; e tu quasi odi
scroscio di fonte uscir da loro; e tutta
la Primavera da quell’aurea polla
ti si versa cantando entro le vene.

Partner di Praxis Management, società di consulenza milanese. Da oltre vent’anni anni è impegnato nel retail dei migliori brand del lifestyle nei settori della moda, del food e del design. L’attenzione crescente per i temi relativi al Cliente ha generato in lui un interesse approfondito sul tema della Customer Experience, che lo ha portato a costituire Italian Customer Intelligence e a sviluppare importanti relazioni internazionali sul tema. Il brand, che raduna partner con diverse competenze, sostiene le aziende a progettare, offrire e portare in tutto il mondo una Customer Experience superiore: in una parola, a entrare davvero “nell’Era del Cliente”. mario.sala@praxismanagement.it