… DOPO LE FERIE

Che cosa c’è davvero dietro questa frase che pronunciamo e ascoltiamo così spesso in questi giorni.

Ci siamo: la frase killer “questo lo vediamo dopo le ferie” inizia già a girare nei nostri luoghi di lavoro. Una volta la frase veniva pronunciata dopo il 15 luglio, ma da quando le vacanze sono “intelligenti” e scaglionate essa fa capolino già da qualche settimana.

Il numero di cose che rimandiamo a dopo la pausa estiva è davvero enorme e ha qualcosa di arcano che non sono mai riuscito a decifrare davvero.

Non si tratta infatti di una normale pianificazione di quando trattare un problema, una decisione, un progetto ma questo “dopo le ferie” porta con sé qualcosa che dovrebbe dare a quel problema, quella decisione o quel progetto una nuova visione, una nuova prospettiva … insomma un ingrediente che ci sarà “dopo le ferie” e non ora.

Ovviamente dopo le 2 settimane di ferie sono solo trascorsi 14 giorni e quel problema, quella decisione, quel progetto sono esattamente lì dove erano, non si sono spostati di un centimetro e ci aspettano con immutata insidia, solo più vecchi di due settimane (il che potrebbe anche rendere l’insidia ancor più incalzante).

Ma allora cosa è che attendiamo davvero da queste due imminenti (o quasi) settimane di ferie che ci dà la sensazione che il rimandare problemi, decisioni e progetti possa godere di questa pausa così breve?

Eppure, sappiamo bene che si tratta di soli 14 giorni, conosciamo bene quello che faremo, dove andremo, con chi e come trascorreremo il tempo: insomma, sappiamo già tutto e – sotto sotto – conosciamo l’amara verità che ritroveremo le cose esattamente come le abbiamo lasciate. Ma allora che cosa attendiamo con una vaga speranza?

Lo dice in modo sublime Eugenio Montale nella sua poesia “Prima del viaggio”.

Il poeta descrive minuziosamente i preparativi prima di un viaggio-vacanza durante i quali monta, nel suo animo, l’aspettativa che quegli stessi preparativi evocano per l’imminente avventura per poi chiedersi che cosa sarebbe stato – al ritorno- del suo viaggio … e conclude: “un imprevisto è la sola speranza”.

Ecco che cosa attendiamo e che ci fa rimandare “a dopo le ferie” problemi, decisioni, progetti: la speranza di un imprevisto!

Montale descrive benissimo tutti noi, prima di un viaggio, prima di un incontro, prima del lancio di un prodotto: giustamente pianifichiamo tutto, controlliamo, verifichiamo le nostre check list … ma qualcosa dentro di noi ci dice che un evento inaspettato è la sola speranza, un colpo di genio, un errore voltato a nostro vantaggio, solo questo ci salva dalla bolla del già conosciuto in cui siamo immersi!

In fondo, questo “dopo le ferie”, non è affatto l’odiosa pratica del rimandare a domani quello che si può far oggi, ma altro non è che lasciar spazio a questo imprevisto, così atteso eppur sconosciuto!

Partner di Praxis Management, società di consulenza milanese. Da oltre vent’anni anni è impegnato nel retail dei migliori brand del lifestyle nei settori della moda, del food e del design. L’attenzione crescente per i temi relativi al Cliente ha generato in lui un interesse approfondito sul tema della Customer Experience, che lo ha portato a costituire Italian Customer Intelligence e a sviluppare importanti relazioni internazionali sul tema. Il brand, che raduna partner con diverse competenze, sostiene le aziende a progettare, offrire e portare in tutto il mondo una Customer Experience superiore: in una parola, a entrare davvero “nell’Era del Cliente”. mario.sala@praxismanagement.it

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