VAN CLEEF & ARPELS E LA SPILLA DEL… VIGILANTE!

La cicogna che porta il diamante, il vigilante che porta entusiasmo

Un percorso scintillante: le sale del Palazzo Reale di Milano erano letteralmente straripanti di gioielli dal valore inestimabile. La mostra che ha raccolto i gioielli della famosa maison francese Van Cleef & Arpels è stata organizzata per celebrare “la capacità unica dei gioielli di unire eternità ed effimero, l’amore e la manifattura, la bellezza e l’arte”. Una storia che inizia dal 1906 ed è costellata di altre storie, poiché molti dei gioielli presenti in mostra – più di 400 – sono stati indossati da star, attrici, cantanti, mogli di famosi presidenti. Ogni gioiello appartiene ad una storia particolare, ad un luogo, ad una persona.

Le sezioni della mostra si articolavano in tre passaggi dedicati alla Natura, al Tempo e all’Amore. Ad ispirare il percorso sono state le “Sei lezioni americane” di Italo Calvino (leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza). Esse sono spunto di riflessione anche per noi, che in questo momento cerchiamo di affrontare le nuove sfide di questo secolo.

Mentre osservavo i gioielli di un pannello, insieme ad alcuni amici, abbiamo incominciato a domandarci quale fosse la storia di alcune spille meravigliose, quanto valessero, che cosa rappresentassero. Ecco l’imprevisto che accadeun vigilante si avvicina ed inizia a raccontarci la storia di quelle spille, il loro valore simbolico, ancor prima che economico. Una cicogna d’oro ricoperta di diamanti conduce verso la casa della futura mamma il suo gioiello, un bimbo, simboleggiato da una pietra preziosissima, stretta nella morsa del becco.

Ma di cosa si occupava quel signore che, con grandissima attenzione ed interesse, ci ha fatto sognare davanti a quella spilla? Vigilanza, niente di più, niente di meno. In quei lunghi turni trascorsi ad osservare le persone, affinché rispettassero le norme di sicurezza, non ha potuto rinunciare a memorizzare le informazioni presentate nel corso delle guide organizzate.

Un vigilante, nel corso del suo lavoro ha sviluppato una sensibilità in grado di riconoscere l’interesse da parte mia e dei miei amici. Ci ha raccontato qualcosa di nuovo e ci ha permesso di imprimere il ricordo della mostra attraverso una sola spilla. Ancora oggi ricordo in modo vivido la bellezza di quel gioiello e lo stupore inaspettatamente generato dalla chiacchierata con il vigilante.

Mi ha colpito osservare come la bravura delle guide sia stata trasmessa ad un vigilante. Come il loro servizio, svolto in maniera eccellente, abbia generato in modo indiretto un entusiasmo anche in me, attraverso una persona che non era addetta alle spiegazioni, ma che facendo uno piccolo strappo alla regola – uscendo dalla propria convenzionale attività – ha trasmesso a me delle informazioni utili, rendendo l’esperienza di tale mostra memorabile.

Consultant di Praxis Management e Contributor di News & Customer Experience. Studia l’applicazione della Customer Experience nel settore dell’Arte, della Cultura e della Comunicazione. Nasce a Venezia nel 1994, frequenta il Liceo Classico, si laurea nel 2016 presso l’Università Bocconi in Economia. Affronta il mondo della comunicazione e del marketing con esperienze trasversali in diversi media (Web TV, Radio, Giornalismo). Inoltre, fonda una delle associazioni studentesche più attive in università: “BFood-Bocconi Students Food Association”. Prosegue gli studi magistrali in Storia dell’Arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ottenendo il massimo dei voti con lode con una tesi intitolata: “Arte Contemporanea Africana, nelle mostre internazionali e nei mercati dell’Arte: il ruolo del critico Okwui Enwezor e l’opera di El Anatsui”. Si avvicina al mondo dei mercati dell’Arte grazie ad una breve esperienza di formazione presso il Sotheby’s Institute of Art di Londra ed in seguito presso la sede milanese della Casa d’Aste Wannenes. mail: andrea.telesca@praxismanagement.it