M. BALDONI: RECUPERARE L’ENTUSIASMO NEI RAPPORTI

Marco Baldoni, Senior HR Consultant di R Consulting Srl, condivide con i lettori di News & Customer Experience le “cose” imparate nel 2019

In un mondo in cui la vacuità appare prorompente, la pubblicità impone modelli di consumo incessante, in cui rottamare è sinonimo di innovazione e cambiamento, fa piacere pensare che alcune cose possano avere una vita assai più lunga di quella per la quale sono state realizzate. Il Natale è finito, e l’Epifania non solo tutte le feste ha portato via, ma anche desideri ed opportunità perdute dell’anno ormai trascorso.

Pensiamo allo shopping, ad una signora che osserva, smaniosa ed eccitata, un abito luccicante esposto in vetrina. Una volta acquistato ed indossato, però, questo vestito non pare più lo stesso, ha perso la sua attrattività, sembra irriconoscibile. Il possesso di quell’oggetto, così fortemente desiderato, paradossalmente, implica un deprezzamento dello stesso bene, che solo fino a quando restava irraggiungibile appariva splendente.

Il volo di Icaro – Henri Matisse

La società attuale induce, stimola molti desideri di un “qualcosa” che, appena posseduto, perde ogni tipo di valore. In realtà, ciò che si desidera davvero, forse, non è l’oggetto, ma uno svago. Si desidera desiderare. Vorremmo avere una distrazione, passare del tempo con leggerezza, uscire dagli schemi abituali, ritrovarci in rapporti più affettivi o comunque più soddisfacenti?! Non riusciamo a dircelo ed allora ci compriamo un abito nuovo, cercando, insomma, un appagamento in ciò di cui non abbiamo realmente bisogno.

Potrà apparire insolito il paragone, ma anche nelle organizzazioni talvolta accade lo stesso. Vi sono molti strumenti gestionali che vengono messi da parte solo perché non sono più di moda. Così ci inventiamo la formazione che deve anche intrattenere, colpire come le paillettes, i like nella valutazione. Non intendo dire, ovviamente, che tutto ciò che è nuovo sia inutile, tutt’altro; solamente che non tutto ciò che è nuovo è utile.

E allora, recuperiamo l’entusiasmo nei rapporti, concentriamoci nella profondità delle relazioni, nella sincerità e nell’affettività negli scambi, perché solo la componente umana sopravvive.

L’Icaro di Matisse – immagine fulcro del nostro incontro – raffigura bene questa dimensione “indistruttibile”, rappresentando un uomo dinoccolato che vaga sperduto nell’universo ma che, al veder le stelle, si accende. E’ un uomo d’ombra e vola in un infinito abitato da stelle lucenti.

Noi tutti siamo goffi, probabilmente, come l’Icaro di Matisse. Siamo uomini d’ombra e ci è difficile volare, eppure, se per un attimo fossimo capaci di lasciarci andare alla curiosità ed all’esplorazione di un rapporto umano vero, ci renderemmo conto che non c’è limite che possa imprigionare la certezza e la bellezza del successo. Soltanto allora, avremo raccolto le nostre soddisfazioni e le nostre gratificazioni professionali e, come Icaro, anche noi avremo toccato le stelle!

Ad maiora!