LA SUA MISSIONE È SALVARE IL PIANETA… MA NON È UN SUPEREROE!

Patagonia, il brand di abbigliamento sportivo outdoor, ha annunciato recentemente la sua nuova mission

A dicembre 2018, durante il convegno a Roma “Health and Climate Change” a cui hanno partecipato 500 ricercatori da 30 paesi diversi, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dichiarato: “Restano 20 anni per salvare il pianeta. Tra due generazioni i nostri figli e i nostri nipoti corrono il rischio di non poter stare all’aria aperta”.

Quasi ogni giorno riceviamo questo genere di notizie riguardanti il cambiamento climatico: a volte ci scivolano addosso senza preoccuparci più di tanto, altre ci soffermiamo di più a pensare… C’è qualcuno che questa urgenza la sente e da oltre 45 anni si impegna seriamente per cambiare le cose.

Yvon Chouinard, foto da www.patagonia.com

È il fondatore del brand Patagonia, Yvon Chouinard, che recentemente ha dichiarato in un’intervista a FastCompany (Clicca qui): “Stiamo perdendo il nostro pianeta, a causa del cambiamento climatico… La società sta lavorando sui sintomi del problema. Salvare gli orsi polari? Se vuoi salvare gli orsi polari, devi salvare il pianeta. Così ho deciso di fare una mission molto semplice, perché in realtà se vogliamo salvare il pianeta, ogni singola azienda deve fare la stessa cosa. E io ho pensato, bene, dobbiamo essere i primi!”.

Nessuna descrizione della foto disponibile.Il noto brand di abbigliamento sportivo Patagonia, da sempre attivo in queste serie problematiche ambientali e d’inquinamento, ha da poco proclamato la sua nuova mission, il suo why come lo chiama Sinek nel modello The Golden Circle (Clicca qui per vedere il video), in poche parole il perché chi lavora da Patagonia si alza la mattina e perché dovrebbe interessare a qualcuno.

La mission dell’azienda è:

We’re in business to save our home planet

(Siamo in affari per salvare il nostro pianeta)

Pensate che sia un’esagerazione? Nell’epoca di grandi cambiamenti e incertezze in cui viviamo, il cliente sempre meno si lascia adescare da slogan o dichiarazioni di facciata delle varie organizzazioni. Al contrario, a causa di questo sovraffollamento di informazioni e spesso di fake news, il cliente desidera e ricerca una vera autenticità all’interno di una “relazione sincera, unica e genuina” con i brand (World Retail Congress, Clicca qui). I Promoter di Patagonia, infatti, sanno bene che la nuova mission del brand non è semplicemente un’ultima trovata di marketing, ma un ennesimo segnale di impegno e di responsabilità nei confronti del pianeta.

L’azienda Patagonia è nata da una passione autentica perché il primo cliente è stato proprio il suo fondatore: Chouinard era ed è tuttora un vero appassionato di sport d’avventura e all’aria aperta. Sin da giovanissimo si dedica all’alpinismo e diventa, non ancora ventenne, un abile scalatore delle pareti rocciose dello Yosemite in California. Questa passione lo porta a “scalare” anche il mondo del business quando, scontento delle performance dei chiodi europei da arrampicata, ha iniziato a fabbricarseli da solo e a venderli lungo tutta la West Coast. Nel 1970 la sua azienda, la “Chouinard Equipment”, era il più grande fornitore di attrezzatura per arrampicate degli Stati Uniti e di lì a poco si sarebbe dedicata anche all’abbigliamento sportivo.

Da qui è iniziata la storia del brand che non si è mai stancato di perseguire il suo obiettivo: continuare a migliorare la vita degli scalatori e in seguito di tutti gli sportivi outdoor. Nel sito web di Patagonia (Clicca qui) possiamo vedere i valori fondamentali che da sempre rendono orgogliosi i suoi dipendenti: sono valori che riflettono un’azienda “nata da un gruppo di alpinisti e di surfisti” e che “promuovono uno stile minimalista”.

  • BUILD THE BEST PRODUCT – (Costruisci il miglior prodotto)

Il primo valore fondamentale è il prodotto perché tutto è nato dall’esigenza di creare attrezzature e abbigliamento sempre più in linea con le esigenze degli “outdoors”. L’innovazione è iscritta nel DNA del brand soprattutto per quanto riguarda i materiali attraverso una continua ricerca di tessuti sempre più funzionali allo scopo. Inoltre, “produrre il miglior prodotto” in termini di durabilità e riparabilità è il primo passo per salvare il pianeta secondo Patagonia, perché la creazione di beni che durino per generazioni o che possano essere riciclati è uno tra i modi più diretti che hanno per limitare gli impatti ecologici.

Patagonia è celebre, infatti, per le sue iniziative contro il consumismo e il materialismo. In una campagna pubblicitaria, lanciata durante il Black Friday del 2011, dal titolo “Don’t Buy This Jacket” (Vedi foto), Patagonia richiamava l’attenzione sulla quantità di risorse necessarie per produrre un capo d’abbigliamento ed esortava i clienti a non acquistare più capi del necessario.

Sempre nel 2011 ha lanciato il programma Common Threads per sensibilizzare i suoi clienti a 5 pratiche: Reduce (non comprare ciò di cui non hai bisogno), Repair (ripara i tuoi capi), Reuse (vendi o regala a qualcuno ciò che non utilizzi più), Recycle (Patagonia recupera i suoi prodotti affinché non finiscano nelle discariche), Reimagine (immagina un mondo dove si prende solamente ciò che il pianeta può sostituire).

  • CAUSE NO NECESSARY HARM – (Non causare danni inutili)

In azienda, sono coscienti che la loro attività commerciale sia parte del problema ambientale e che contribuisca all’inquinamento del pianeta, ma sono costantemente al lavoro per migliorarsi e condividere con le altre aziende ciò che imparano. Hanno compiuto tanti passi in questi anni: dalla metà degli anni Ottanta hanno iniziato a utilizzare la carta riciclata per i cataloghi, nel centro di distribuzione a Reno, inaugurato nel 1996, hanno ottenuto un risparmio energetico del 60%, hanno adattato i sistemi di illuminazione nei negozi già esistenti e creato nuovi store sempre più nel rispetto dell’ambiente. Anche per quanto riguarda i materiali utilizzati ci sono state grandi evoluzioni tra cui l’eliminazione dalla linea d’abbigliamento dei colori che richiedevano l’uso di metalli tossici e di solfuri e dal 1996 la realizzazione di tutti i capi con cotone 100% organico coltivato biologicamente.

  • USE BUSINESS TO PROTECT NATURE – (Sfrutta il business per proteggere la natura)

Sin da quando Patagonia era un’azienda piuttosto piccola ha iniziato a dedicare tempo e denaro alla sempre più evidente crisi ambientale con una convinzione speciale: anche i piccoli gruppi impegnati in battaglie apparentemente locali possono fare la differenza e contribuire a salvare un “pezzo” di pianeta. Regolarmente sostengono con donazioni queste piccole organizzazioni locali che lavorano per ripristinare gli habitat e che lottano per la tutela dell’ambiente. Inoltre, dal 1986 si sono presi un impegno e lo hanno sempre mantenuto: devolvono il 10% dei profitti o l’1% del fatturato (a seconda di quale sia maggiore) a sostegno di organizzazioni ambientaliste in tutto il mondo.

  • NOT BOUND BY CONVENTION – (Slegati dalle convenzioni)

Infine, dicono che la maggior parte del loro successo e anche del loro divertimento derivi da questo valore: sviluppare continuamente nuovi modi di fare le cose.

Tutti questi valori appena declinati sono proprio riassunti nella missionWe’re in business to save our home planet” che ha lo scopo di ispirare ogni parte dell’azienda nel rispetto di essi. La mission, perciò, deve necessariamente avere un impatto su tutte le funzioni dell’organigramma arrivando a definire persino i criteri di assunzione di ciascun dipendente. Chouinard, infatti, ha esplicitato una richiesta alla funzione HR: “Ogni volta che apriamo una posizione, assumiamo, a parità di condizioni, la persona che si impegna a salvare il pianeta, qualunque sia la posizione“.

Consultant di Praxis Management e News & Customer Experience. Si laurea in "Management" presso l'Università Bocconi nella primavera 2018, con la tesi "Oltre la misura della soddisfazione del cliente: introduzione del Net Promoter Score in Panino Giusto". Dal settembre 2017 è impegnata nel coordinamento di diverse indagini sui clienti finali e la determinazione del Net Promoter Score in prestigiosi brand della ristorazione e del fashion. Esperta di piattaforme e-learning e social network aziendali che "accorciano" le distanze tra headquarter e punti vendita nel retail. valeria.sabbioni@praxismanagement.it