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Valeria Sabbioni

Valeria Sabbioni has 21 articles published.

Consultant di Praxis Management e News & Customer Experience. Si laurea in "Management" presso l'Università Bocconi nella primavera 2018, con la tesi "Oltre la misura della soddisfazione del cliente: introduzione del Net Promoter Score in Panino Giusto". Dal settembre 2017 è impegnata nel coordinamento di diverse indagini sui clienti finali e la determinazione del Net Promoter Score in prestigiosi brand della ristorazione e del fashion. Esperta di piattaforme e-learning e social network aziendali che "accorciano" le distanze tra headquarter e punti vendita nel retail. valeria.sabbioni@praxismanagement.it

FOOT LOCKER LANCIA GREENHOUSE PER ISPIRARE LA CULTURA DEI GIOVANI

Greenhouse è un incubatore con la grande ambizione di rivoluzionare il mercato dei retailer

Se i retailer una volta potevano far valere il fatto di essere intermediari tra brand e consumatori, in questi ultimi anni hanno visto un forte declino del loro potere. La crescente competizione sul mercato da parte di nuovi brand e una volontà sempre più forte dei marchi storici di comunicare direttamente con i clienti hanno sottratto quote di mercato e cambiato il comportamento d’acquisto delle persone che, ad esempio, tendono ad allontanarsi sempre di più dai centri commerciali. Come far fronte a questi cambiamenti?

Vediamo come ha reagito Foot Locker, retailer leader globale nel settore delle scarpe e abbigliamento sportivi. La società ha aperto il suo primo negozio nel 1974 e ora, con sede a New York City, gestisce circa 3.200 store, oltre ad app e siti web, in ​​27 paesi e con diversi marchi (ad esempio Champs Sports, Eastbay, Kids Foot Locker, Footaction, etc.). A marzo 2019 ha abbandonato la vecchia mission, annunciata nel 2010 (diventare il leader globale nella vendita di scarpe e abbigliamento di ispirazione atletica), e ha dichiarato quella nuova: TO INSPIRE AND EMPOWER YOUTH CULTURE AROUND THE WORLD. Come si auspica di riuscire a ispirare e potenziare la cultura dei giovani nel mondo? Foot Locker vuole conquistare la sua mission “alimentando una passione condivisa per l’espressione di se stessi e creando esperienze “senza rivali” nel cuore delle comunità dello sport e delle sneaker”. Potrebbe sembrare solamente una frase ad effetto, ma non lo è, perché l’azienda ha già iniziato a porre le basi concrete per realizzare il suo sogno!

In quest’ultimo anno e mezzo, Foot Locker ha investito quasi 143 milioni di dollari in startup, come la piattaforma di compra-vendita di sneaker GOAT, l’azienda di abbigliamento per bambini Rockets of Awesome, il brand di scarpe per bambini Super Heroic, l’Accademia di Footwear Design Pensole e tante altre. Il punto è che gli investimenti, nella maggior parte dei casi, sono avvenuti quando i brand erano già conosciuti e sul mercato da parecchi anni. Per “ispirare e rafforzare la comunità dei giovani” questo non è sufficiente… È necessario combattere in prima linea per l’innovazione!

A tal fine, Foot Locker ha creato da qualche mese un nuovo incubatore di innovazione chiamato Greenhouse, per conoscere sempre meglio le tendenze e le opportunità del mercato streetwear internazionale. Lo scopo di questo programma è innanzitutto quello di nutrire il futuro del loro settore e dei loro brand e servirà a potenziare, creare ed investire nelle grandi idee del futuro. Durante la sua presentazione, il Chief Marketing Manager di Foot Locker, Jed Berger, ha dichiarato: “Tatticamente, Greenhouse è una piattaforma di sviluppo per costruire e coltivare nuove relazioni, nuove iniziative, nuovi brand e nuove idee, il tutto con uno sguardo su quello che potrebbero essere in futuro e non su quello che sono oggi. Abbiamo creato Greenhouse come unit separata, al di fuori della nostra azienda, sia in senso figurato che fisico. L’abbiamo fatto intenzionalmente, per consentire al team di affrontare le sfide del settore in continuo sviluppo, in modo dirompente e reattivo al consumatore e alla cultura in continua evoluzione.”

Greenhouse consentirà a Foot Locker di offrire sempre di più ciò che i clienti desiderano e di dedicarsi alla creazione vera e propria dei prodotti da vendere piuttosto che solamente alla loro “selezione”. Con questo programma si avvieranno nuove partnership in edizione limitata sia con brand emergenti (ad esempio Starter and Rhude, un marchio streetwear di Los Angeles) che con quelli storici e affermati come Fila.

Inoltre, Mel Peralta, capo di Greenhouse, ha affermato che la nuova piattaforma di sviluppo aiuterà anche gli aspiranti designer proprio a lanciare e far crescere nuovi brand, fornendo supporto finanziario senza vincoli di obiettivi di crescita. Peralta è anche convinto che, per rimanere all’avanguardia nel settore sneaker, non occorra solamente seguire sempre più velocemente le tendenze, ma crearle. Per questo, gran parte del lavoro di Greenhouse è ascoltare i giovani, comprendere le loro preoccupazioni e le loro convinzioni sulla cultura delle sneaker per poter creare prodotti e comunicare con loro a partire da questi insight. Foot Locker non terrà per sé tutte queste informazioni sulla “cultura dei giovani”, al contrario: le condividerà con i suoi brand partner perché è proprio nel suo interesse che tutto il settore cresca e si sviluppi sempre di più. Foot Locker, infatti, sapendo che il suo successo è legato a quello del settore, aiuterà i brand a prevedere i trend e le tendenze del mercato, li supporterà nel trovare artisti e influencer con cui collaborare e offrirà l’opportunità di lanciare prodotti e campagne pubblicitarie.

La grande ambizione di questo nuovo progetto Greenhouse è far sì che i giovani clienti in futuro non pensino a Foot Locker come a un semplice “retailer”, ma a un vero e proprio brand alla moda, in grado di creare esperienze per i suoi clienti attraverso una relazione di qualità e offrendo prodotti unici e di successo.

INCUBO DEL TRASLOCO? CI PENSA IKEA!

IKEA lancia la sua “moving limited edition” per rendere il tuo trasloco divertente e colorato!

In questo mondo così veloce e così pieno di opportunità, le persone sono sempre più “mobili” e disposte a spostarsi per inseguire i propri sogni e le proprie ambizioni. La curiosità e la disponibilità al cambiamento, però, non risolvono alcuni impacci… Anche se sono state create tante applicazioni per vagliare le offerte e aiutarci a scegliere la nostra nuova abitazione, un incubo rimane: il trasloco! IKEA questo lo ha capito bene e ha tentato di darci un tocco di colore con OMBYTE.

Foto: IKEA

Da agosto 2019, l’azienda svedese lancerà una nuova edizione limitata di “moving essentials: una raccolta di oggetti funzionali per il trasloco ma che si possono utilizzare anche quando ci si è stabilizzati nella nuova abitazione.

Il leader creativo di IKEA, Mats Nilsson, ha dichiarato: “Noi sappiamo che la procedura del trasloco non è facile. Sia che tu stia spostando le cose all’interno della casa, sia al di là della strada, sia in un’altra città, con OMBYTE abbiamo voluto rendere il trasloco PRATICO, ma anche DIVERTENTE aggiungendo COLORI, MOTIVI ed ESPRESSIONE agli elementi essenziali di un trasloco”.

Foto: IKEA

La designer della collezione, Ida Pettersson Preutz, ha mescolato diversi stili come il dalmata, il leopardato, il militare, il retrò, aggiungendo anche effetti 3D. Infatti, il design originale di questi elementi ti permette una volta che hai effettuato il trasloco di non “spacchettare” le tue scatole, ma di farle diventare parte della tua nuova casa.

Ad esempio, i cassetti Ombyte sono due robuste scatole di compensato che puoi utilizzare all’interno del tuo armadio per impilare i vestiti oppure per trasportarli il giorno del trasloco grazie alle comodissime ruote.

Foto: IKEA

Fa parte della collezione anche una versione “di design” della classica borsa blu Ikea con l’aggiunta di una zip e delle stringhe per essere portata “a zaino”.

Il momento del trasloco è anche un momento di scelta: lo porto con me o lo lascio qua? Quando decidiamo di tenere e trasportare gli oggetti più delicati, ce ne dobbiamo prendere cura, e per questo ci sono il nastro adesivo OMBYTE e la coperta protettiva, ovviamente tutto di design!

Questa nuova idea di Ikea è assolutamente in linea con la sua mission:

La volontà di “migliorare la vita quotidiana delle persone offrendo una vasta gamma di prodotti di arredamento per la casa ben progettati e funzionali a prezzi bassi” è concretamente ciò che illumina ogni iniziativa all’interno di IKEA. Questo progetto ne è la prova: la funzionalità al primo posto senza sacrificare la bellezza e il design dei prodotti!

LA SUA MISSIONE È SALVARE IL PIANETA… MA NON È UN SUPEREROE!

Patagonia, il brand di abbigliamento sportivo outdoor, ha annunciato recentemente la sua nuova mission

A dicembre 2018, durante il convegno a Roma “Health and Climate Change” a cui hanno partecipato 500 ricercatori da 30 paesi diversi, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dichiarato: “Restano 20 anni per salvare il pianeta. Tra due generazioni i nostri figli e i nostri nipoti corrono il rischio di non poter stare all’aria aperta”.

Quasi ogni giorno riceviamo questo genere di notizie riguardanti il cambiamento climatico: a volte ci scivolano addosso senza preoccuparci più di tanto, altre ci soffermiamo di più a pensare… C’è qualcuno che questa urgenza la sente e da oltre 45 anni si impegna seriamente per cambiare le cose.

Yvon Chouinard, foto da www.patagonia.com

È il fondatore del brand Patagonia, Yvon Chouinard, che recentemente ha dichiarato in un’intervista a FastCompany (Clicca qui): “Stiamo perdendo il nostro pianeta, a causa del cambiamento climatico… La società sta lavorando sui sintomi del problema. Salvare gli orsi polari? Se vuoi salvare gli orsi polari, devi salvare il pianeta. Così ho deciso di fare una mission molto semplice, perché in realtà se vogliamo salvare il pianeta, ogni singola azienda deve fare la stessa cosa. E io ho pensato, bene, dobbiamo essere i primi!”.

Nessuna descrizione della foto disponibile.Il noto brand di abbigliamento sportivo Patagonia, da sempre attivo in queste serie problematiche ambientali e d’inquinamento, ha da poco proclamato la sua nuova mission, il suo why come lo chiama Sinek nel modello The Golden Circle (Clicca qui per vedere il video), in poche parole il perché chi lavora da Patagonia si alza la mattina e perché dovrebbe interessare a qualcuno.

La mission dell’azienda è:

We’re in business to save our home planet

(Siamo in affari per salvare il nostro pianeta)

Pensate che sia un’esagerazione? Nell’epoca di grandi cambiamenti e incertezze in cui viviamo, il cliente sempre meno si lascia adescare da slogan o dichiarazioni di facciata delle varie organizzazioni. Al contrario, a causa di questo sovraffollamento di informazioni e spesso di fake news, il cliente desidera e ricerca una vera autenticità all’interno di una “relazione sincera, unica e genuina” con i brand (World Retail Congress, Clicca qui). I Promoter di Patagonia, infatti, sanno bene che la nuova mission del brand non è semplicemente un’ultima trovata di marketing, ma un ennesimo segnale di impegno e di responsabilità nei confronti del pianeta.

L’azienda Patagonia è nata da una passione autentica perché il primo cliente è stato proprio il suo fondatore: Chouinard era ed è tuttora un vero appassionato di sport d’avventura e all’aria aperta. Sin da giovanissimo si dedica all’alpinismo e diventa, non ancora ventenne, un abile scalatore delle pareti rocciose dello Yosemite in California. Questa passione lo porta a “scalare” anche il mondo del business quando, scontento delle performance dei chiodi europei da arrampicata, ha iniziato a fabbricarseli da solo e a venderli lungo tutta la West Coast. Nel 1970 la sua azienda, la “Chouinard Equipment”, era il più grande fornitore di attrezzatura per arrampicate degli Stati Uniti e di lì a poco si sarebbe dedicata anche all’abbigliamento sportivo.

Da qui è iniziata la storia del brand che non si è mai stancato di perseguire il suo obiettivo: continuare a migliorare la vita degli scalatori e in seguito di tutti gli sportivi outdoor. Nel sito web di Patagonia (Clicca qui) possiamo vedere i valori fondamentali che da sempre rendono orgogliosi i suoi dipendenti: sono valori che riflettono un’azienda “nata da un gruppo di alpinisti e di surfisti” e che “promuovono uno stile minimalista”.

  • BUILD THE BEST PRODUCT – (Costruisci il miglior prodotto)

Il primo valore fondamentale è il prodotto perché tutto è nato dall’esigenza di creare attrezzature e abbigliamento sempre più in linea con le esigenze degli “outdoors”. L’innovazione è iscritta nel DNA del brand soprattutto per quanto riguarda i materiali attraverso una continua ricerca di tessuti sempre più funzionali allo scopo. Inoltre, “produrre il miglior prodotto” in termini di durabilità e riparabilità è il primo passo per salvare il pianeta secondo Patagonia, perché la creazione di beni che durino per generazioni o che possano essere riciclati è uno tra i modi più diretti che hanno per limitare gli impatti ecologici.

Patagonia è celebre, infatti, per le sue iniziative contro il consumismo e il materialismo. In una campagna pubblicitaria, lanciata durante il Black Friday del 2011, dal titolo “Don’t Buy This Jacket” (Vedi foto), Patagonia richiamava l’attenzione sulla quantità di risorse necessarie per produrre un capo d’abbigliamento ed esortava i clienti a non acquistare più capi del necessario.

Sempre nel 2011 ha lanciato il programma Common Threads per sensibilizzare i suoi clienti a 5 pratiche: Reduce (non comprare ciò di cui non hai bisogno), Repair (ripara i tuoi capi), Reuse (vendi o regala a qualcuno ciò che non utilizzi più), Recycle (Patagonia recupera i suoi prodotti affinché non finiscano nelle discariche), Reimagine (immagina un mondo dove si prende solamente ciò che il pianeta può sostituire).

  • CAUSE NO NECESSARY HARM – (Non causare danni inutili)

In azienda, sono coscienti che la loro attività commerciale sia parte del problema ambientale e che contribuisca all’inquinamento del pianeta, ma sono costantemente al lavoro per migliorarsi e condividere con le altre aziende ciò che imparano. Hanno compiuto tanti passi in questi anni: dalla metà degli anni Ottanta hanno iniziato a utilizzare la carta riciclata per i cataloghi, nel centro di distribuzione a Reno, inaugurato nel 1996, hanno ottenuto un risparmio energetico del 60%, hanno adattato i sistemi di illuminazione nei negozi già esistenti e creato nuovi store sempre più nel rispetto dell’ambiente. Anche per quanto riguarda i materiali utilizzati ci sono state grandi evoluzioni tra cui l’eliminazione dalla linea d’abbigliamento dei colori che richiedevano l’uso di metalli tossici e di solfuri e dal 1996 la realizzazione di tutti i capi con cotone 100% organico coltivato biologicamente.

  • USE BUSINESS TO PROTECT NATURE – (Sfrutta il business per proteggere la natura)

Sin da quando Patagonia era un’azienda piuttosto piccola ha iniziato a dedicare tempo e denaro alla sempre più evidente crisi ambientale con una convinzione speciale: anche i piccoli gruppi impegnati in battaglie apparentemente locali possono fare la differenza e contribuire a salvare un “pezzo” di pianeta. Regolarmente sostengono con donazioni queste piccole organizzazioni locali che lavorano per ripristinare gli habitat e che lottano per la tutela dell’ambiente. Inoltre, dal 1986 si sono presi un impegno e lo hanno sempre mantenuto: devolvono il 10% dei profitti o l’1% del fatturato (a seconda di quale sia maggiore) a sostegno di organizzazioni ambientaliste in tutto il mondo.

  • NOT BOUND BY CONVENTION – (Slegati dalle convenzioni)

Infine, dicono che la maggior parte del loro successo e anche del loro divertimento derivi da questo valore: sviluppare continuamente nuovi modi di fare le cose.

Tutti questi valori appena declinati sono proprio riassunti nella missionWe’re in business to save our home planet” che ha lo scopo di ispirare ogni parte dell’azienda nel rispetto di essi. La mission, perciò, deve necessariamente avere un impatto su tutte le funzioni dell’organigramma arrivando a definire persino i criteri di assunzione di ciascun dipendente. Chouinard, infatti, ha esplicitato una richiesta alla funzione HR: “Ogni volta che apriamo una posizione, assumiamo, a parità di condizioni, la persona che si impegna a salvare il pianeta, qualunque sia la posizione“.

FAO SCHWARZ: IL REGNO DELLA MERAVIGLIA!

Una visita al nuovissimo store FAO Schwarz che ha riaperto a New York per la gioia di tutti i bambini!

Il negozio di giocattoli più famoso di New York e forse del mondo è stato fondato nel 1862 dal tedesco Frederick August Otto Schwarz. Il flagship nella Fifth Avenue era diventato una vera e propria attrazione della Grande Mela, sempre affollato da newyorkesi e turisti da tutto il mondo, fino al luglio del 2015 quando aveva annunciato la sua chiusura.

L’anno seguente il Gruppo “ThreeSixty Brands” aveva acquistato il marchio FAO Schwarz da Toys ‘R’ Us con l’intento di riaprire lo storico negozio… E così è stato!

Il 16 novembre 2018 FAO Schwarz ha riaperto i battenti a due passi dal Rockefeller Center, in uno spazio di quasi 2000 metri quadrati su tre piani che assomiglia molto di più a un parco divertimenti piuttosto che a un negozio! L’attesissima apertura, avvenuta non a caso nel periodo che precede il Natale, era stata annunciata con lo slogan “Return to Wonder”, un invito rivolto a tutti, grandi e piccini, a tornare a meravigliarsi.

Il negozio riflette proprio quest’idea: dalle scenografie delle pareti e dei reparti, alle tantissime postazioni per provare i giochi, ai mille peluche a grandezza naturale, ma soprattutto ai dipendenti che non sono dei semplici commessi… Infatti, tutti coloro che lavorano all’interno dello store (dai cassieri agli informatici) hanno fatto una vera e propria audizione in un teatro per essere assunti: si sono esibiti sul palco trovando ognuno un modo originale per vendere un giocattolo.

Questi ragazzi, disseminati per il negozio, sono travestiti da scienziati, esperti di vari ambiti o personaggi e interagiscono con bambini e genitori con dimostrazioni stupefacenti dei diversi giochi in vendita. Non fai in tempo a rimanere stupito e a dire “Guarda che bello!” che subito qualcos’altro ti rapisce lo sguardo e l’attenzione! Ecco alcune attrazioni…

THE BIG PIANO

Una delle più celebri del vecchio store era senza dubbio il pianoforte da ballo, reso famoso da una scena del film Big del 1988 con Tom Hanks, ora è stato rinnovato e reso ancora più bello nel nuovo negozio. I bambini aspettano in coda per poter provare l’emozione di suonare saltellando con i piedi e sono intervallati da ballerini professionisti che si esibiscono lasciando tutti a bocca aperta!

CUSTOMIZE-YOUR-RACER

A questo bancone al piano terra  i piccoli appassionati di motori possono collaborare insieme ad “esperti meccanici” per costruire la loro auto telecomandata super personalizzata con carrozzeria, ruote, colore e stile che preferiscono!

ADOTTA UNA BABY DOLL

In questa sezione dello store, invece, le bambine possono scegliere una bambola da portare a casa, ma con un vero e proprio processo di adozione! Una volta individuata la baby doll preferita e dopo aver assistito a un breve ma rigoroso corso su come ci si prende cura delle bamboline, si compila un modulo per l'”approvazione del genitore” e viene rilasciato il certificato ufficiale di adozione FAO.

ALEX SPA

All’interno dello store come poteva mancare la zona beauty e relax? Ecco Alex SPA dove le bimbe possono farsi coccolare acconciandosi i capelli o facendosi colorare le unghie con gli smalti più bizzarri.

BUILD-A-BEAR

I bambini possono partecipare al workshop Build-A-Bear per crearsi il loro orso di peluche personalizzato scegliendo tra modelli unici, varietà di colori diversi e poi vestirlo secondo lo stile preferito.

DISCOVERY

Nel reparto Discovery una simpaticissima scienziata fa dimostrazioni interattive nel suo laboratorio personale mostrando ai bambini esperimenti alquanto scoppiettanti!

 

Melissa&Doug – FAO MART

Tra le corsie del supermercato FAO MART i bimbi si possono divertire a riempire i loro piccoli carrelli con tutto quello che desiderano comprare. Proprio come quando le loro mamme fanno la spesa!

E queste sono solamente alcune delle incredibili sezioni del negozio!

Lo store ha lo scopo di creare ricordi belli e duraturi nei clienti attraverso esperienze memorabili. Da un lato, i clienti sono spinti ad acquistare i giochi per portare a casa un pizzico di quella magia, dall’altro non vedono l’ora di tornare nel negozio fisico per poter rivivere quei momenti. L’esperienza è da sempre parte del patrimonio di FAO Schwarz, tanto che David Conn, CEO di ThreeSixty Brands, ha dichiarato in un’intervista: “Esperienziale è la parola più usata oggi nel mondo del retail e noi scherziamo sul fatto di avere in mano un brand con 150 anni di storia che era esperienziale ancor prima che fosse bello e di moda essere esperienziali!”.

FAO esprime chiaramente la sua visione nel sito web: desidera un mondo di immaginazione, avventura e meraviglia per tutti. E lo store sottolinea questo in ogni suo aspetto, entrare da FAO Schwarz è un’esperienza diversa da tutte le altre dove ti viene fatta una promessa esplicita: “l’avventura che accende l’immaginazione di ognuno di noi ti aspetta ogni volta che oltrepassi la nostra porta“. Non vi resta che provare la magia!

THIS WEEK IN CX

Una rassegna settimanale molto originale di notizie sulla Customer Experience dal mondo

James Dodkins è un consulente esperto di Customer Experience molto particolare! Ha un passato da vera rockstar, ha suonato la chitarra in una band heavy-metal solcando palchi di tanti paesi e ha pubblicato diversi album. Da questa esperienza, James trae ispirazione per motivare i suoi clienti e i suoi team tenendo dei veri e propri show in giro per il mondo. Per questo ama farsi chiamare “Customer Experience Rockstar”!

James è stato menzionato come uno dei maggiori influencer della Customer Experience del mondo e descritto da Forbes come un “luminare della CX”.

Il 6 gennaio è iniziato il suo nuovo programma “This week in CX” dove James offre un riepilogo degli avvenimenti dell’ultima settimana che arrivano dal mondo della Customer Experience.

Ecco a voi il video del primo episodio:

 

RH INTERIOR DESIGN: LA RIVOLUZIONE NEL RETAIL D’ARREDAMENTO

Una visita alla nuova Gallery di RH Interior Design a New York

Nel distretto Meatpacking, a Lower Manhattan, è stato inaugurato da qualche mese il concept di RH Interior Design, che ridefinisce completamente i parametri del negozio di mobili e d’arredamento per la casa. Friedman, CEO di RH, lo ha definito come “la nuova esperienza di retail più innovativa del mondo” ed ha un solo obiettivo per il suo brand: diventare leader innovativo del mercato d’arredamento luxury per la casa.

LA GALLERY

L’edificio che ospita il gigantesco negozio di più di 8 mila metri quadrati si presenta dall’esterno come una moderna struttura di sei piani in acciaio e vetro che incornicia l’originale facciata di mattoni. Lo showroom vende elementi di arredo per abitazioni di lusso e i piani sono dedicati agli arredamenti d’interni e outdoor, con sezioni anche per bambini e teenager.

Entrando nell’atrio si resta colpiti dall’avvolgente eleganza dell’ambiente, creata da bellissimi lampadari pendenti, specchi dorati, sculture in marmo… Ogni tanto si intravedono dei minuscoli cartellini con un prezzo ed è allora che ti ricordi che sei in un negozio ed è tutto in vendita!

È possibile raggiungere i piani superiori attraverso un ascensore di vetro o una grande doppia scala che ospita al suo interno un’installazione artistica dal titolo “New York Night” della designer Alison Berger, un lampadario composto da 120 pendenti di cristallo a goccia che parte dall’ultimo piano e arriva fino al pianoterra evocando l’idea del temporale notturno a New York.

Per il Brand di design RH si tratta dell’85esimo negozio, o meglio, Gallery, come loro stessi sono soliti chiamare i propri spazi espositivi. Ed hanno ragione! Una volta entrati non sembra affatto di essere in un negozio di arredamento, ma tutto ricorda la hall di un bellissimo hotel di lusso! Non a caso l’anno prossimo è prevista l’apertura del primo boutique hotel, RH GuestHouse, sempre nel distretto Meatpacking di Manhattan, che porterà a compimento la visione del brand e consentirà una esperienza ancora più immersive nell’estetica e nel design dei prodotti in vendita.

È proprio questa “immersione” che ispira la Gallery: all’interno gli oggetti non sono esposti come semplici articoli da vendere ma in modo da renderli vivibili ed ammirabili nella loro dimensione e per la loro utilità quotidiana. I cinque piani espositivi diventano, così, un luogo d’incontro per newyorkesi e per turisti curiosi, una bellissima location “di design” per bere un tè, un caffè o semplicemente rilassarsi su uno dei tantissimi divani in esposizione.

L’HOSPITALITY PER RH

Un altro interessante aspetto è il ruolo dell’Hospitality nella Gallery. Al suo interno troviamo un bar/caffè per una semplice pausa ma anche un ristorante panoramico in terrazza al sesto piano da cui è possibile ammirare una vista stupenda sul centro di Manhattan. Friedman ha dichiarato: “Se dai alle persone qualcosa da mangiare e da bere, si fermeranno più tempo” e la strategia sembra assolutamente verificabile dalla quantità di persone che quotidianamente affolla la Gallery.

UN’AZIENDA DI DESIGN NELLO STORE

RH ha integrato i suoi servizi di Interior Design all’interno del format retail introducendo al secondo piano gli uffici dei designer, spazi chiusi da vetrate dove poter accogliere i clienti privati. È la prima volta che RH sperimenta questo layout che probabilmente sarà la configurazione futura adottata da tutte le Gallery; come ha spiegato Friedman ai suoi investitori prima dell’inaugurazione: “Avere i propri designer d’interni è una cosa, mettere un’intera azienda di design nello store è completamente un’altra cosa”.

Dopo aver visitato questo enorme spazio espositivo, oltre agli innumerevoli spunti e idee innovative, rimane la certezza che RH Interior Design con la Gallery del Meatpacking District abbia alzato lo standard del retail nel suo settore ma anche nell’intero mercato. Innanzitutto, gli arredatori che desiderano fare concorrenza a RH dovranno affiancare ai loro prodotti un’esperienza almeno paragonabile a quella proposta da Friedman; secondariamente, uno spazio del genere suscita nel consumatore il desiderio di vedere qualsiasi prodotto in modo nuovo, diverso, “quotidiano”, rendendo la dimensione esperienziale prioritaria ad altre valutazioni nel processo di decision making che precede l’acquisto.

KEVIN, FALLO FARE A GOOGLE!

La campagna di Google Assistant è un divertentissimo remake di “Mamma ho perso l’aereo”, il film di Natale che dagli anni ’90 continua ad appassionare generazioni e generazioni.

Risultati immagini per home aloneA pochi giorni dal Natale Google ha pubblicato la pubblicità perfetta: un remake di Mamma ho perso l’aereo con un Macaulay Culkin di 38 anni dal titolo Home Alone Again with the Google Assistant. Ad oggi il cortometraggio di un minuto ha raggiunto più di 31 milioni di visualizzazioni.

Culkin interpreta nuovamente l’ormai adulto Kevin McCallister che dopo essersi svegliato e non aver trovato nessuno in casa chiede aggiornamenti a Google Home Hub sulla sua giornata: “Hey Google, what’s on my calendar today?”. Google Assistant risponde che l’unico evento programmato per Kevin è “la casa tutta per lui” e da qui in poi si susseguono una serie di scene nostalgiche ispirate dal film che ci fanno fare un vero e proprio tuffo nella nostra infanzia.

Kevin tramite Google Assistant ha decisamente la vita semplificata rispetto a trent’anni fa… Può, ad esempio, ordinare il dopobarba che è finito, impostare i reminder, ordinare e pagare la pizza online, impostare il termostato della casa, etc. Il tutto culmina con l’avvio della famosa “Operazione Kevin” che vede i manichini che ballano nel soggiorno, le luci e il camino che si accendono facendo spaventare e scappare i ladri, proprio come nel film originale Mamma ho perso l’aereo.

La versione del 2018 è proprio aggiornata e segue le nuove tecnologie che riguardano la casa, ma anche i nuovi miti dell’NBA… Infatti, la sagoma che spaventa i ladri invece di muoversi su un trenino elettrico si muove su un Roomba (l’aspirapolvere di iRobot che pulisce autonomamente i pavimenti) e il ritaglio di cartone è del campione Kevin Durant invece che di Michael Jordan.

Il remake riesce a dare un’idea di come in questi trent’anni la tecnologia abbia mutato la vita delle persone in modo radicale. Kevin riesce a difendere la sua casa dai malfattori, ma forse questa volta viene sconfitto da Google e dal suo “Make Google do it” . Lo spot sembra infatti “rubare” a Kevin l’inventiva, l’impegno e la dedizione con cui prepara il suo piano perfetto per fronteggiare i due ladri. Affrontare le peripezie quotidiane sarà più facile, ma occhio a farsi portare via la bellezza che sta dietro ogni piccola grande fatica!

È comunque una trovata di marketing geniale che sa farsi ricordare… ecco il video che vi divertirà con un tocco di nostalgia!

LA PROMESSA DI PEI WEI: DALLE PAROLE AI “FATTI”

Pei Wei è nata a Dallas nel 2000 e ad oggi con circa 200 locali è la seconda catena di cibo fusion-asiatico più grande d’America dopo il gigante Panda Express che ha più di 2000 ristoranti.

La promessa di Pei Wei è sintetizzata nei tre aggettivi “fresco”, “sano” e “trasparente”, che, intervallati da punti, risuonano come i veri e propri capisaldi del brand. Si declina poi nella cosiddetta “The Wei Forward”:

“Noi crediamo che con il cibo per offrire un sapore eccellente si debba partire da ingredienti semplici, freschi, poco trattati, senza coloranti e conservanti artificiali. Noi crediamo che i consumatori abbiano il diritto di sapere cosa stanno mangiando per poter scegliere senza essere fuorviati da marketing ingannevole. Da Pei Wei siamo orgogliosi di cucinare il nostro cibo fresco e sano in casa e preparare i nostri piatti su ordinazione. Con la Wei Forward rendiamo semplice per te mangiare il cibo che ami, eliminando le cose che non ami.”


L’iniziativa di Pei Wei si basa, quindi, su questi tre principi:

Cibo fresco e sano: è così semplice come sembra! La carne e le verdure sono preparati e cucinati dallo staff durante tutto il giorno.

Pulito e trasparente: Pei Wei si impegna nell’utilizzo di ingredienti senza coloranti, aromi o conservanti artificiali, dichiarando in completa sincerità eventuali carenze e aree da migliorare.

 Creato per te: ogni cliente è unico e ogni piatto è personalizzabile, fatto su misura e sempre preparato in casa. Il menù è progettato per assecondare tutte le diete, comprese quelle senza glutine e vegetariane.

Il CEO di Pei Wei, J. Hedrick, spiega che questa non è una semplice campagna ma la filosofia che guiderà il brand nel futuro, evidenziando le varie tappe raggiunte e quelle che si susseguiranno:  “Entro il 2020, rimuoveremo tutti i coloranti, aromi e conservanti artificiali (la nostra Lista No Wei) da tutti i piatti del menù. Abbiamo avvisato i fornitori che intendiamo rimuovere questi additivi dalle nostre ricette il più rapidamente possibile. Vogliamo seriamente essere leader del settore nella promozione della Clean-Label e stiamo sfidando altri nel settore a unirsi a noi servendo vero cibo agli ospiti.”

L’azienda, infatti, impegnandosi a difendere il diritto dei propri clienti di conoscere ciò che mangiano, ha pubblicato la descrizione completa degli ingredienti (INGREDIENTS STATEMENTS) del suo piatto più venduto il Wei Better Orange Chicken e di altri piatti selezionati.

A questo proposito è stato lanciato da Pei Wei un simpatico video di un dialogo tra il famoso panda, mascotte di Panda Express, e la tigre, simbolo invece di Pei Wei. Nel video, il panda si lamenta di essere infreddolito a furia di entrare nei freezer a recuperare la carne congelata, mentre la tigre si vanta del fatto che Pei Wei utilizzi solamente carne bianca di pollo fresca, mai congelata.

La nostra decisione di pubblicare la dichiarazione sugli ingredienti non è solo un altro modo per differenziare il nostro Wei Better Orange Chicken dal piatto di Panda; è parte del nostro impegno costante nel servire cibo pulito, sano e genuino“, afferma Brandon Solano, Chief Marketing & Digital Officer di Pei Wei. In una recente intervista a Forbes (Clicca qui) dichiara: “I consumatori vogliono l’autenticità. Vogliono che i brand si impegnino con loro anche nei social media. Possiamo usarli per attirare la loro attenzione, per raccontare la nostra storia di qualità ed inserire il nostro brand tra le loro opzioni preferite.”

Pei Wei scherza anche su Facebook sul fatto che Panda Express utilizzi carne congelata

È proprio su questa “autenticità” che ancora una volta si gioca la battaglia tra i brand: il cliente la riconosce e la premia. Come dicevamo in un recente articolo (Clicca qui): ciò che davvero attrae il cliente è ciò in cui autenticamente un’azienda crede (i valori), ma ciò che lo mantiene fedele è la continua verifica che questi valori dichiarati siano veri, vissuti e realizzati con sorprendenti novità, innovazioni e miglioramenti.

PIZZA HUT E L’IMMERSIVE EXPERIENCE “DA STADIO” ANCHE A CASA

Pizza Hut vuole coinvolgere i tifosi a casa e farli sentire come allo stadio con una serie di divertenti iniziative

Pizza Hut è stata fondata nel 1958 a Wichita, in Canada ed ora, parte del gruppo Yum!, con oltre 16.700 ristoranti in più di 100 paesi, è la catena di pizzerie con più ristoranti nel mondo.

Con semplici opzioni di ordine, tra cui l’app, il sito mobile, Amazon e Google, Pizza Hut cerca di fornire un’esperienza di pizza “facile” – dall’ordine alla consegna – e si impegna nel migliorarla continuamente. La catena sta riprogettando i suoi punti vendita e punti di consegna per migliorare il servizio e l’efficienza e dopo aver impiegato più di due anni nell’osservazione dell’intero ecosistema della consegna (dalla scatola, alla busta, alla spedizione) ha introdotto un innovativo sistema di mantenimento del calore della pizza di cui vi avevamo parlato (Clicca qui).

febbraio la catena John John ha ufficialmente chiuso i rapporti di sponsorizzazione con la National Football League (NFL) e Pizza Hut ha velocemente preso il suo posto senza pensarci due volte. “La NFL ha l’abilità di nessun altro campionato al mondo di ispirare, entusiasmare ed unire persone che altrimenti non potrebbero avere nulla in comune“, ha dichiarato a seguito degli accordi Marianne Radley, la chief brand officer di Pizza Hut.

Pizza Hut afferma che la strategia di sponsorizzazione è rivolta a chi fa “homegating”, il modo americano di definire la particolare esperienza di guardare una partita da casa, affinché abbia lo stesso entusiasmo e coinvolgimento di chi fa “tailgating”, che ha invece la possibilità di assistere alla partita allo stadio.

Zipporah Allen, responsabile marketing di Pizza Hut, espone in un comunicato stampa: “Stiamo davvero pensando a cosa possiamo fare in modo univoco come marchio e quali esperienze possiamo portare ai fan. La nostra strategia riguarda in particolare l’esperienza a casa. Il nostro compito è di unire le persone in quel momento e renderlo sempre più divertente e di intrattenimento.

Pizza Hut coinvolgerà i clienti attraverso diversi canali. Per iniziare, il marchio sta lanciando una piattaforma digitale chiamata “Game Plan” attraverso il suo programma fedeltà “Huts Rewards” con l’obiettivo di costruire la loyalty e consolidare un’abitudine nei consumatori. Funziona così: i clienti si registrano, scelgono la loro squadra del cuore e Pizza Hut si impegna a inviare i promemoria per le partite, sconti esclusivi e la possibilità di vincere premi durante la stagione tra cui un viaggio per due tutto pagato per la 53esima edizione del Super Bowl ad Atlanta. I promemoria vengono inviati ai tifosi tre ore prima dell’inizio della partita ricordando l’imminente partita e chiedendo loro se vogliono ordinare una pizza per l’occasione.

Pizza Hut ha fatto accordi con gli sponsor della NFL, Bose e New Era, per regalare attraverso i concorsi premi come il diffusore Bose SoundLInk Revolve, il cappello ufficiale Sideline Home 9FIFTY, una gift card di Pizza Hut da $100 e una gift card del negozio NFL da $50. Ogni giovedì vengono annunciati nuovi premi! Oltre ai reminder e ai concorsi, Pizza Hut offre per tutta la stagione a $7,99 una pizza Large due gusti (Guarda il video).

Il box della pizza è stato personalizzato con tutti i loghi delle 32 squadre che partecipano al campionato della NFL e sblocca “Beanbag Blitz”, che è una versione virtuale con realtà aumentata del gioco cornhole.

Una volta che un dispositivo Android o iOS, i giocatori hanno la possibilità di sbloccare il fattore “realtà aumentata” allineando la loro fotocamera alla scatola “special-edition” e lanciando a turno i sacchetti con il tocco di un dito. Il cornhole è un gioco tipico dell’esperienza tailgating e Pizza Hut ha voluto trasporlo anche nell’homegating inserendo la realtà aumentata per creare un’esperienza coinvolgente.

Abbiamo sfruttato la tecnologia per offrire ai fan un’esperienza davvero coinvolgente, in particolare combinando ciò di cui sono più appassionati: la loro squadra, lo spirito di competizione e, naturalmente, la pizza“, dichiara Zipporah Allen. “L’integrazione della componente AR nella nostra gamma di nuove esperienze sta allargando il nostro portafoglio digitale e coinvolge i tifosi in un modo completamente nuovo.”

Infine, Pizza Hut ha collaborato con la squadra dei Pittsburgh Steelers, facendo ballare i giocatori Antonio Brown e Juju Smith Schuster per lanciare la sua prima campagna nazionale della NFL (Guarda il video).

La Radly afferma: “Siamo entusiasti della stagione. Penso che quando guardi alle tre cose su cui siamo concentrati, con il “Game Plan”, la nostra pubblicità e il nostro packaging: tutto è rivolto a rendere unica l’esperienza per i clienti a casa“.

La sponsorizzazione per la NFL si evolverà e crescerà durante tutto l’anno poiché sono già state attivate collaborazioni con le squadre come i Pittsburgh, i Seattle, Los Angeles Rams e Los Angeles Chargers. Pizza Hut dichiara che queste partnership coinvolgeranno i fan per tutta la stagione attraverso iniziative locali, contratti con i giocatori, progetti di impatto sociale e altro.

PAOLA LOVISETTI SFIDA EATWITH CON L’ITALIAN IMMERSIVE FOOD EXPERIENCE

Paola è una mamma italiana in carriera, scrittrice di un blog, autrice di due libri, che cerca di trasmettere il vero “italian lifestyle” agli stranieri

Il fenomeno di “immersione” attraverso un’esperienza è una declinazione originale dell’immedesimazione, una delle dimensioni chiave, per un brand, per offrire una Customer Experience superiore. L’immersive experience risponde a un nuovo bisogno emerso nel cliente, quello di entrare in maniera ancora più profonda, totalizzante e senza filtri nelle relazioni con i brand e quindi in tutte le occasioni di consumo come quella di comprare un capo d’abbigliamento, andare al supermercato, consumare un pasto, etc.

La scorsa settimana vi abbiamo parlato di Eatwith, la piattaforma che regala, a turisti e non, una vera e propria “immersive food experience” (Clicca qui), oggi invece vi presentiamo Paola Lovisetti Scamihorn che ha avuto un’idea che va nella stessa direzione “immersiva” nell’autentico e moderno Italian lifestyle.

Paola è nata sul lago di Como, ha studiato farmacia ma la sua passione sin da bambina è sempre stata la cucina. Le piace sperimentare con gusti e abbinamenti diversi, dando un tocco suo personale alla cultura culinaria italiana per creare deliziose ricette usando ingredienti genuini, stagionali, freschi e preparando tutto da zero. Tuttavia, nella ricerca di novità e innovazione rimane fedele alle autentiche tradizioni con i loro sapori ed ingredienti.

Per Paola il cibo non è solo nutrimento, ma anche conforto, amore, divertimento, piacere, motivazione e benessere. Dice di sé: “Io voglio rispecchiare la donna moderna del XXI secolo, una donna a 360° che è ancora in grado di stare a casa, cucinare, trascorrere il tempo con la famiglia ma anche una donna con una certa carriera che concilia la vita privata e familiare con quella lavorativa in uno stile di vita sano.”

Si definisce una persona molto socievole che ha sempre avuto l’abitudine di invitare ospiti cucinando per loro cene deliziose. È proprio in questo contesto che circa cinque anni fa alcuni amici le hanno proposto di iniziare un blog di cucina per condividere le sue ricette e Paola ha accettato la sfida aprendo il suo sito Passion & Cooking (www.passionandcooking.com)!

Ci racconta: “Cucinare e mangiare cibi sani con uno stile di vita attivo è da sempre stata la mia passione e, anzi, il mio modo di vivere. Il mio cibo è semplice, gustoso e nutriente e con il blog desidero dare un assaggio dell’autentico e sano stile di vita italiano. Le storie, il cibo e le fotografie riflettono il modo in cui vivo qui in Italia da italiana: faccio personalmente la spesa, preparo le ricette e mi occupo della ricerca scientifica, culinaria e culturale dei piatti. Anche tutte le immagini sono homemade nella mia sala da pranzo.”

Paola si sente una vera e propria rappresentante dell’Italian lifestyle e cerca di trasmetterlo soprattutto agli stranieri che hanno un’idea d’Italia molto distorta spesso ferma agli anni 50.

Dopo il successo del primo libro “Love is eating”, a febbraio di quest’anno ha pubblicato il secondo intitolato “THE MAMMA MIA! DIET”.Sono stata contattata da un publisher americano che, dopo aver seguito il mio percorso di foodblogger e foodwriter, mi ha chiesto di sviluppare con lui un progetto di una nuova dieta basata sulla dieta mediterranea ma più attuale che rispecchiasse l’Italian lifestyle del XXI secolo. Ho colto l’occasione e ho scritto questo libro insieme alla professoressa Palestini”.  La dieta Mamma Mia! non è semplicemente un programma di pasti e ricette, ma è una guida completa al modo di vivere italiano con versioni moderne di piatti salutari che aiutano a perdere peso senza tralasciare il gusto e il piacere di mangiare.

Il sogno di Paola è creare una scuola di cucina per educare le persone a vivere in modo più consono e più sano, ma già si sta adoperando in questo senso attraverso le “Cooking Classes”, lezioni divertenti, informali, pratiche e personalizzate sulla cucina italiana. Sono indirizzate a tutti gli amanti del cibo italiano ma soprattutto agli stranieri perché danno la possibilità di immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni del nostro paese. Paola ci spiega che l’idea alla base delle sue lezioni è quella di dare il ​​sapore del vero stile di vita italiano attraverso il cibo con un’esperienza per tutti i sensi. Dopo aver accolto i partecipanti con un calice di prosecco proprio nella sua casa a Como, Paola cucina con loro tre diverse ricette di stagione che in seguito verranno gustate, accompagnate da vini di alta qualità, durante un vero pranzo “all’italiana”.

Le recensioni dei partecipanti alle Cooking Classes sono tutte molto positive e consigliano con grande entusiasmo questa esperienza unica per respirare la convivialità e il piacere di trascorrere il tempo a tavola!

Per informazioni potete contattare Paola Lovisetti Scamihorn direttamente all’indirizzo: paola@passionandcooking.com

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