UNDER ARMOUR HOVR

Arricchisci di dati la tua corsa

Secondo Wired, entro il 2025 nel mondo ci saranno oltre 50 miliardi di sensori, circa 7 a persona. Uno di questi si trova nella suola destra della mia Under Armour Hovr, una scarpa da running sviluppata da una azienda americana, in commercio dal 2018. Essa è, apparentemente, nella forma e nel prezzo, una scarpa da corsa in linea con quanto già esistente sul mercato, tuttavia nasconde un elemento di novità non da poco: un sensore capace di rivoluzionare l’esperienza della corsa.

Grazie ad un sistema Bluetooth, il sensore è in grado di comunicare un’interessante serie di dati al cellulare con un’accuratezza degna di un Garmin di ultima generazione…

Facciamo un passo alla volta: Under Armour ha deciso di sviluppare internamente un’app di Running, “Map my Run” che, per i non possessori di una scarpa Hovr, presenta le classiche funzioni presenti anche in altre app, come Runtastic o Nike Fuel+. Connettendola a un paio di scapre HOVR si arricchisce però di alcune funzioni inedite, capaci di migliorare la propria consapevolezza riguardo lo stile della corsa, i risultati raggiunti e gli obiettivi prefissati. L’elemento di socializzazione e di gamification della corsa fa da padrone nell’app Mapmyrun: una volta aperta, come prima cosa, appare ben in evidenza un numero: 230, si tratta dei milioni di chilometri di corsa monitorati dall’app fino ad oggi. È inoltre possibile confrontarsi, sfidare e monitorare gli altri utenti che hanno deciso di condividere i propri risultati e percorsi con noi. Sono presenti i “Badge”, vere e proprie “coccarde” che tutti i nostri amici potranno rimirare, conquistate con il raggiungimento di determinati traguardi (connessi a distanza, velocità o resistenza).

Come funziona davvero questo sensore? Durante la corsa, la distanza e la velocità non sono monitorate dal gps, con gli svantaggi ad esso annessi (perdita di precisione nella misurazione o debolezza di potenza del segnale) ma è la nostra scarpa a misurare le principali metriche in qualunque condizione e non necessariamente alla presenza del nostro smarpthone. Anche lasciando il cellulare a casa, la scarpa continuerebbe a monitorare i nostri dati per poi trasmetterli una volta riconnessa ad esso. Under Armour incentiva la corsa “Mobile phone – free” tramite un badge, ottenibile dopo la prima corsa senza smartphone. Inoltre, la tecnologia all’interno del sensore permette di rilevare delle metriche inedite quali la lunghezza delle falcate e il ritmo del passo.

 

L’app non si limita a registrare le rilevazioni ma le analizza e le relaziona al peso e all’altezza del runner per poi offrire, al termine di ciascuna corsa, un report dettagliato in cui confronta le metriche con i valori ideali che permettono di migliorare progressivamente la postura e l’efficienza dello sforzo. L’app inoltre, allenamento dopo allenamento, sarà in grado di dire se sono stati rispettati i suggerimenti precedenti, confrontando i trend e lo storico delle metriche.

Risultato? Oltre 500 chilometri monitorati in poco più di tre mesi e la curiosità, al termine di ogni allenamento, di sviscerare i dati della corsa per continuare a migliorarsi.

Bocconi University Graduate, ESCP Master in Management Student, TEDxOrganize