Alla scoperta della Bellezza di sé, mai vista, ma mai così propria.
Intervista a Claudia Milia
D: Buona sera Claudia, benvenuta. Siamo davvero lieti di intervistarla per i nostri lettori di News and Customer Experience. Ci racconta da dove è partita? Come è nata la sua Impresa?
Sono partita dalla Sardegna, terra che amo tantissimo.
Ho fatto l’Università Bocconi con il desiderio di lavorare per Enti internazionali, come l’ONU, ma appena uscita dall’Università ho trovato lavoro in Aziende multinazionali, dove ho coperto ruoli di grande responsabilità. Tutto questo però non mi bastava. Ho sempre desiderato creare qualcosa che avesse valore, un progetto dedicato alle donne che ne valorizzasse il potenziale. Un progetto che si prendesse cura della Bellezza delle donne in modo rispettoso, non con la volontà di trasformarle in un modello lontano da sé. Sono infatti persuasa che la vera bellezza esteriore è quella che esprime la bellezza interiore. La passione per la bellezza mi accompagna fin da bambina e oggi questa passione è diventata la mia realtà. L’idea è arrivata durante uno dei miei viaggi in oriente, dove ho scoperto una cultura complessa e affascinante per la cura dello sguardo. Dopo anni di formazione e duro lavoro, nel 2014 l’idea è diventata realtà con la nascita di Plumes, il primo atelier italiano dello sguardo.
D: Qual è l’esperienza che un cliente cerca quando viene da voi?
La scoperta e la riscoperta di sé. La possibilità di sperimentare la propria identità, una coincidenza tra l’interiorità e l’esteriorità del proprio Essere.
D: Quando una donna si vede davvero bella, si vede più sé stessa o si vede diversa da sé?
Vede la Bellezza di sé in modo trasparente. Attraverso il nostro lavoro viene fuori un “quid” in più. Ci si sorprende di essere così se stessi. Sentendosi più se stessi, ci si sente più in pace e più sicuri di sé, per questo motivo si dà quindi il meglio più facilmente.
D: Come le dimensioni dell’anima si riflettono nello sguardo?
Gli occhi, lo sguardo sono il trait d’union tra interiorità ed esteriorità. Per questo li ho scelti come base della mia ricerca ed oggetto del mio lavoro.
D: Il lavoro che fa non “altera” gli stati dell’anima, ma li esprime sempre e comunque?
Gli stati d’animo dei clienti hanno sicuramente un’importanza imprescindibile, nel nostro mestiere. Non possiamo che tenere in grandissimo conto la persona che abbiamo davanti. Per fare questo lavoro non basta conoscere le basi del visagismo. Non si può improvvisare. È un lavoro mirato, un connubio perfetto di psicologia estetica e armonia tra elementi geometrici del viso. È un lavoro imprevedibile, non statico, senza omologazione.
D: Potremmo dire che la chirurgia estetica lavora per modelli, invece Lei lavora con ogni singola persona?
Assolutamente, il nostro lavoro si basa sulla comprensione profonda di ogni individualità e identità, al fine di valorizzarla al meglio. Io credo fermamente nel potenziale femminile, che deve essere svelato e fatto emergere anche grazie al nostro lavoro. Si possono standardizzare le metodologie, ma non il risultato finale. Quello è nuovo, tutte le volte.
D: Lei fa del gran Bene quindi alle sue clienti. Si legano molto a Lei come persona?
Si crea un fortissimo legame, tipico di quando qualcuno si prende cura di noi. Motivo per cui, il nostro Staff è altamente formato e selezionato, pronto a interpretare e soddisfare ogni esigenza del cliente.
D: Secondo Lei c’è differenza tra conoscere e comprendere il proprio cliente?
Comprendere significa interpretare la soggettività con un criterio oggettivo e non è possibile farlo senza empatia. Bisogna esser capaci di leggere tra le righe, di cogliere davvero gli indizi e capire dove portano.
D: il futuro è creare una Sua scuola?
Ho due anime… una imprenditoriale secondo la quale vorrei diffondere il più possibile il messaggio e la possibilità di valorizzare le donne senza strumentalizzarle. Una invece perfezionista e attentissima al minimo dettaglio che vorrebbe che Plumes rimanesse una chicca, perfetta ed esclusiva. Vedremo cosa accadrà.
D: Quale messaggio porta la Sua realtà nel mondo?
Dare il giusto valore alla nostra immagine, senza eccedere. Come ci insegna la storia, la verità sta sempre nel mezzo. Ci vuole equilibrio e armonia.
D: Equilibrio e armonia ci fanno pensare immediatamente alle filosofie orientali? È quello il vostro terreno ispiratore?
La nostra ispirazione proviene principalmente da un paradigma di equilibrio perfetto, tema che possiamo ritrovare nelle culture occidentali tanto quanto in quelle asiatiche. Ci piace essere, infatti, un mix di culture che si esprime attraverso il genio italiano del saper fare. Col nostro lavoro esaltiamo la sorprendente imperfezione di cui ci si può anche innamorare.
La nostra missione è che le persone prendano piena coscienza di loro stesse e si riscoprano nella loro versione migliore. Perché, in quanto loro stesse, saranno irresistibili, come fascino e come personalità.
Grazie.
Grazie e complimenti a Lei Claudia Milia, al suo desiderio di valorizzare, di scoprire ciò che vale, di esaltare e restituire quello che c’è.
“Quale autore al mondo potrà insegnarvi la bellezza come uno sguardo di donna?”
William Shakespeare