Tutti sanno il da farsi, pochissimi riescono a farlo.
Si è concluso ad Amsterdam l’edizione 2019 del World Retail Congress dal titolo “High Velocity Retail”.
Certamente il nostro magazine approfondirà i temi più importanti che sono emersi e le parole d’ordine lanciate, che prendiamo ogni anno con un maggior spirito critico del precedente.
Dalla manifestazione più importante dedicata ai retailers che riflettono, con l’aiuto dei maggiori esperti, sulle mai abbastanza conosciute dinamiche dei consumatori, siamo infatti abituati a messaggi forti e convincenti che, l’anno a seguire, puntualmente, si correggono!
Basti pensare agli anni in cui si annunciava la morte del retail fisico, per correggere l’anno a seguire in favore dell’omnicanalità, per precisare poi la differente esperienza che il consumatore esige dai differenti canali, per poi annunciare la totale giustapposizione di esperienza da assicurare – in linea con i valori del brand – in ogni “Channel” … Naturalmente tutte indicazioni “giuste”.
Quest’anno, forse, il Word Retail Congress, ha messo in fila tutto quanto fatto emergere negli anni precedenti, cogliendo più chiaramente nessi e indicazioni: forse niente di veramente nuovo, ma tutto certamente più collegato e logico; dalla competizione di oltre 800.000 Retailers che offrono di tutto e di più a qualsiasi consumatore del globo, alla necessità di essere veloci ma nella direzione giusta: quella davvero di “something that matters” cioè di un valore al cliente vero, nuovo, effettivo, autentico, interessante (ed ecco, attraverso questi aggettivi, la sintesi dei congressi degli ultimi anni).
Resta, nell’aria che si respira, la difficoltà di “scaricare a terra”: tutti diciamo “sí è proprio così” pubblicamente e poi “privatamente” ci lamentiamo di come, nelle nostre aziende, l’ effettiva innovazione per il cliente sia – tutto sommato – misera rispetto agli investimenti varati e alla tensione clientecentrica.
Anche tante innovazioni di processo che producono maggiore efficienza, mitigando – ad esempio per le catene fashion – le conseguenze dell’attuale spostamento della domanda verso altre categorie, non si traducono in innovazione vera per il cliente.
Questo incoraggia il nostro magazine a insistere nel cercare e riportare esempi di novazione davvero significativa per il cliente finale, per ispirare e incoraggiare i nostri lettori!