Quando qualcuno propone qualcosa di nuovo partendo dalla propria esperienza, il cliente se ne accorge e coglie subito il valore e la bellezza di ciò che incontra. Ma in questo caso parliamo di un successo ben al di sopra delle stesse aspettative degli organizzatori. Il Mercato Metropolitano, la location-evento del fuori Expo di via Valenza, da quando ha aperto i battenti il 1° maggio è cresciuto in popolarità in modo quasi virale: più di 28.000 like sulla pagina Facebook e punte di 90.000 presenze giornaliere durante i fine settimana sono cifre da capogiro, soprattutto se confrontate con un budget per la promozione limitato a poche centinaia di euro! Come ci racconta Daniela Dafarra, “Chief corporate dreamer” di Unaproa, il format è quello di un vero e proprio Farmer’s market, sviluppato su circa 15.000 mq, in gran parte all’aperto, intorno ai 1.200 mq dell’ex deposito ferroviario trasformato in spazio enogastronomico dove il cliente viene accolto, come in un vero mercato, dalle bancarelle realizzate con un design minimal molto accattivante dove è possibile assaggiare prodotti di ottima qualità al prezzo “dal produttore al consumatore”, dal pesce alla pizza, dalla carne alla frutta da accompagnare con ottima birra artigianale o spillando un calice di vino di gran qualità. Sono molte le ciliegine sopra la torta, ma alcune sono vere e proprie sorprese: dalla panetteria che ti propone pane a prezzi differenziati in base all’ora in cui il pane è stato sfornato (accessibile a tutte le tasche e zero sprechi), al desk del caffè preparato all’istante con miscele personalizzate alle patatine fritte da non perdere assolutamente! E poi un’esclusiva: la Wine Emotion, dispenser di vino alla spina (in calice di vetro) a temperatura refrigerata con ben 58 referenze tra i migliori vini italiani.
L’area sotto le stelle è tutta da scoprire: specialità regionali, street food, aperitivi esotici si accostano ad un mercato vero e proprio, dove dalle 11.00 del mattino (a breve l’apertura sarà alle 8.30) è possibile fare la spesa tra centinaia di piccoli produttori ortofrutticoli, ma anche spazio alla cultura, con un grande anfiteatro all’aperto, un drive in in cui si tengono incontri, eventi, spettacoli di cinema, teatro e musica.
Una cucina attrezzata in stile Masterchef propone corsi di cucina e cene per gruppi su prenotazione con chef di alta cucina.
Ma, ci chiediamo, cos’è in sintesi il Mercato Metropolitano? E’ tutto quello che vi abbiamo appena descritto, ma è anche molto di più, è un laboratorio di idee ed esperienze in continua evoluzione (partiranno a breve corsi mattutini di yoga, iniziative didattiche con l’università, sfilate di moda, spazi giochi e chissà cos’altro ancora…) per offrire sempre qualcosa di nuovo a una clientela che non ha target: nell’arco di una giornata qui si incontra la vecchietta che fa la spesa, il manager in pausa pranzo, ragazzi, coppie di ogni età, compagnie di amici, famiglie con passeggini, ognuno a suo agio nel posto più “cool” di Milano.
E pensare che fino a poche settimane fa questo era uno spazio degradato e fatiscente nel cuore della vecchia Milano dei Navigli. Il format del Mercato – ci spiega ancora Daniela – è pensato come modello di market omnicomprensivo da esportare in tutto il mondo: sono già numerosissimi gli operatori che si sono proposti per chiedere di realizzare altri Mercati Metropolitani nelle loro città, in Italia e all’estero. E l’attributo “metropolitano” nasce proprio dall’idea di recuperare spazi da rivitalizzare in tante città (Londra, Tokio, altre città italiane sono già in progettazione) portando la bellezza e la qualità dei prodotti dei piccoli artigiani e produttori alfieri del Made in Italy affiancati da piccoli produttori locali. Già, qui non si vedono le insegne dei grandi marchi, volutamente lasciati fuori, perché il progetto è proprio quello del mercato, dove il senso del piccolo, del piccolo produttore, del piccolo agricoltore, del piccolo artigiano riporta ad una dimensione più adeguata, accogliente, orgogliosa di offrire il meglio delle proprie capacità, della propria qualità e creatività. Non a caso quelli del Mercato Metropolitano hanno ideato e registrato il marchio de “I cinque colori del benessere” (di proprietà di Unaproa), come garanzia di qualità, provenienza e rintracciabilità di frutta e verdura italiana.
Inutile dire che qui il cliente si trova – anche fisicamente – sempre al centro dell’attenzione di ogni proposta, partecipe e coinvolto non solo in un’esperienza davvero avvolgente ed emozionante, ma anche come protagonista e partner di un laboratorio di idee e soluzioni che è stato pensato e realizzato per seguire sempre e sempre meglio ogni cliente che incontra. Questo è l’approccio voluto dagli organizzatori del Mercato che anche nei dettagli mostrano una cura quasi maniacale del cliente, riscontrabile ad esempio anche dalla cortesia e discrezione degli addetti al servizio pulizia dei tavoli e dalla rassicurante presenza di steward del servizio security che offrono la piacevole sensazione di trovarsi in un luogo curato e sicuro.
Non è certo un caso se il feedback reperibile sui social media e la crescita esponenziale dei clienti dimostrino l’efficacia del passaparola (Net Promoter Score – leggi): un effetto, come dicevamo quasi virale, dal quale neanche noi siamo rimasti indenni dopo l’esperienza vissuta al Mercato. Clienti soddisfatti e coccolati in un viaggio che supera le loro aspettative sono la ricetta per il successo del brand, che più sarà in grado di rinnovarsi con proposte e idee al passo con le esigenze del cliente e più raggiungerà obiettivi di successo.
A tal proposito, è notizia di questi giorni che il Mercato Metropolitano, inizialmente nato per i sei mesi di durata di Expo, proseguirà per altri due anni almeno e siamo proprio curiosi di vedere come si reinventerà col cambiare delle stagioni e, inevitabilmente, dei bisogni dei propri clienti da coinvolgere in esperienze ogni volta sempre emozionanti e nuove.