VINYL EXPERIENCE: CADUTA E ASCESA DI UN MITO NATO NEL 1948

Sony & Philips annunciano la collaborazione per una “CD taskforce” nel 1979. Credit: Philips

Il 1979 è, per alcuni, uno degli anni più nefasti nella storia del consumo di musica. Gli anni settanta si chiusero infatti con un vero e proprio stravolgimento per i clienti ed appassionati di musica: la giapponese Sony e la olandese Philips diedero vita a una joint venture per la progettazione di un nuovo supporto per l’ascolto della musica. Il 17 agosto 1982 il primo CD per utilizzo commerciale venne prodotto in una fabbrica della Philips ad Hannover, in Germania: si trattava de “La Sinfonia delle Alpi” di Richard Strauss diretta da Herbert Von Karajan con la Berliner Philharmoniker.

L’idea era quella di rendere più “facile” l’esperienza di ascolto incidendo musica su un supporto più maneggevole per il cliente e più capiente come quantità di dati scrivibili: gli album degli artisti avrebbero così potuto contenere più brani e minuti di musica.

I “grandi delusi” dalla commercializzazione del Compact Disc furono quegli amanti e clienti della musica incisa su supporto analogico che, nel giro di pochi anni, videro gli scaffali dei negozi riempirsi di piccole custodie e altrettanto piccole copertine.

Fino a quel momento il cliente/fruitore di musica era abituato all’acquisto di musica incisa su vinile (dischi 33 e 45 giri) e all’utilizzo di impianti “hi-fi”: entrambi – disco e stereo – richiedevano una ritualità per l’utilizzo che si perse presto con l’avvento del CD. Quest’ultimo supporto ebbe per tanti anni fortuna e fu apprezzato dai clienti di tutto il mondo proprio per la sua facilità d’uso. Con il CD non è più necessario stare attenti alla pulizia dell’impianto stereo o del supporto stesso, basta solo qualche accorgimento e si mantiene inalterato nel tempo.

Oggi, dopo l’introduzione del CD, qualcosa è cambiato! Per il nono anno consecutivo il mercato dei dischi in vinile si attesta in crescita e raggiunge un incremento delle vendite del 50% nel 2016 rispetto al 2015.  Soltanto nel Regno Unito nel 2016 sono stati venduti 3,2 milioni di vinili, un risultato che non si vedeva dal 1991. Sempre in Inghilterra (un mercato importantissimo da sempre per il settore della discografia) sono in calo dell’11,7% rispetto all’anno precedente le vendite dei CD. Il “download” ha subito un tracollo di quasi il 30% con 18 milioni di copie digitali scaricate. A farla da padrone rimane sempre lo streaming, che surclassa tutti con 45 miliardi di canzoni ascoltate in rete.

Tutti questi dati che riportano il comportamento del cliente, riflettono due evidenze oramai appurate: a farla da padrone è il cliente metropolitano (leggi qui) che, con la sua insaziabile “sete” di velocità ascolta tantissima musica in streaming dallo smartphone o dal pc. Questa soluzione gli permette l’accesso immediato a qualsiasi libreria musicale, in ogni momento così, oltre alla velocità può immediatamente veder soddisfatta la sua sete di  novità.

D’altra parte, l’impennata delle vendite dei dischi in vinile dipinge una realtà diversa da quello che accade al cliente metropolitano durante la giornata. Traspare è “un’esperienza domestica”, un’esperienza da gustare appieno, con più calma e toccando letteralmente l’opera del proprio artista preferito. Abbiamo già scritto della access experience (leggi qui), ovvero di quel momento dell’esperienza con un prodotto/brand che segue all’acquisto, ma che precede l’utilizzo. Bene, la fruizione della musica in vinile si basa tantissimo su questo momento, che si ripete infinite volte… Almeno fino a quando il cliente è contento. Pensate a quanta cura viene dedicata alla copertine dei dischi, alla bellezza delle composizioni grafiche e agli inserti (sleeve) che vi si possono trovare.

Sembra proprio che le vendite dei “cari, vecchi” dischi in vinile non accennino a diminuire: questo nuovo successo di un supporto nato nel 1948 e dato per spacciato nell’agosto del 1982, pare a tutti gli effetti un altro sintomo dei nostri giorni: il cliente cerca esperienze memorabili, in ogni occasione di consumo.

Buon ascolto!