Tag archive

Instant Market

VOLA IL FASHION ITALIANO

Una sana competizione fra i vari comparti del Sistema Moda Italia: borse e scarpe si contendono con l’abbigliamento le quote più alte di export.

legs and shoesSecondo uno studio di Intesa Sanpaolo, nello scorso mese di ottobre la gara è stata vinta, anche se di poco, dalla filiera della pelle, con 1.635 milioni di euro di esportazioni contro i 1.521 milioni di euro del settore tessile/abbigliamento. Una competizione che fa bene a entrambi, comunque: i primi hanno visto una aumento dell’export del 3,4% mentre i secondi del 2,4%. E una competizione che fa bene a tutto il fashion Made in Italy, che a ottobre ha raggiunto quota 39.600 milioni di euro di export dall’inizio dell’anno, con una crescita del 4,1% rispetto l’anno precedente.

I mercati di sbocco sono i soliti noti: Francia, Germania e i cosiddetti “Eda” (Thailandia, Malesia, Taiwan, Hong Kong , Singapore e Corea) salgono sul podio, continuando i loro acquisti italiani secondo trend positivi, anche se leggermente rallentati. Subito seguiti da Svizzera e Stati Uniti che, invece, aumentano sempre molto significativamente, rispettivamente del 7,6% e del 9,1% nei primi dieci mesi dell’anno appena concluso.

Complice anche la sempre più decisa ripresa economica americana, di fatto, gli USA rimangono uno dei mercati più sbocco interessanti per tutto il Made in Italy, che a metà anno aveva già registrato una crescita del 6% rispetto all’anno precedente, con previsioni entro la fine dell’anno di esportazioni fino a un valore di 28,7 miliardi di euro.

Per questo Italian Customer Intelligence ha trovato il modo di avvicinare ulteriormente Milano e New York, attraverso l’efficace servizio di Instant Market (clicca qui per approfondire il servizio), che permette di scattare chiari e precisi snapshot sul mercato statunitense attraverso veloci e dinamiche interviste a esperti del settore di riferimento, pronti a rispondere a quesiti strategico commerciali per verificare se un’idea commerciale, un prodotto, un modello di vendita hanno il giusto appeal e una possibilità di successo negli States.

Per maggiori informazioni sul servizio, scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

GLI STATI UNITI CRESCONO E VOGLIONO il MADE IN ITALY

A Natale ci si sente sempre un po’ più buoni e un po’ più felici. Grandi film americani ci hanno insegnato che, sotto le luci dell’albero e tra una pattinata e l’altra all’ombra del Rockefeller Center, tutti i sogni si possono avverare.

Depositphotos_6338106_mE proprio dagli Stati Uniti, quando tutti cerchiamo di destreggiarci tra la chiusura delle ultime incombenze lavorative prima della chiusura natalizia e l’assalto dei centri commerciali alla ricerca di quel regalo che anche quest’anno abbiamo lasciato per ultimo, ci arriva una bella notizia che ha il sapore del sogno che diventa realtà: l’America si sta pienamente riprendendo dalla crisi. E non è una ripresa lenta, timida, singhiozzante. È una ripresa sicura, prorompente e, soprattutto, inaspettata. Contro ogni pronostico che auspicava una crescita del Pil interno degli Stati Uniti nel trimestre luglio-settembre del 4,3%, il valore è invece arrivato a toccare quota 5%: il maggior tasso di incremento dal lontano 2003. Soltanto un mese fa il Governo, in fase di revisione dei dati, aveva indicato addirittura una crescita “solo” del 3,9%. La strada è ancora lunga, ma finalmente si sono poste delle robuste fondamenta perché la ripresa possa essere condivisa da tutti gli americani.

Il Pil aumenta, la ripresa ormai sembra una palpabile realtà e negli Stati Uniti entro il 2018 ci saranno 18,4 milioni di persone in più rispetto al 2012, che deterranno ben il 9,5% della ricchezza mondiale (che per il 60% sarà divisa tra Cina, India, Brasile e, appunto Stati Uniti).

Una buona notizia non solo per gli USA, ma anche per l’Italia, che da sempre trae preziosi vantaggi dalle sue relazioni commerciali con l’America, soprattutto in chiave esportazione. L’export Made in Italy verso il Paese a stelle e strisce ha registrato nel primo semestre di quest’anno una crescita del 6%. I dati Istat della primavera passata hanno previsto per la fine dell’anno un valore complessivo di esportazioni di 28,7 miliardi di euro, il dato più alto di sempre, 2 miliardi in più del 2013 che già aveva stabilito un record.

Gli Stati Uniti hanno sempre avuto e hanno ancora fame di bellezza Made in Italy, quel “Bello e Ben Fatto” di cui abbiamo parlato qualche giorno fa (leggi qui l’articolo). Una fame che abbraccia tutti i prodotti del Bel Paese: dall’abbigliamento e il tessile, all’arredamento e il design, fino agli alimentari e le bevande, ma anche macchinari e apparecchiature.

Italian Customer Intelligence supporta le aziende italiane nel loro sogno americano, attraverso Instant Market (clicca qui per approfondire il servizio), un servizio rapido ed efficace per conoscere le prospettive di esportazione attraverso interviste ad esperti e professionisti del settore di riferimento disponibili a rispondere a precisi quesiti di tipo strategico-commerciali.

 

Per maggiori informazioni su Instant Market scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

ITALIAN SOUNDING: IL BAROLLO NON È BAROLO

Parmigiano falsoSi chiama “Italian Sounding” ed è un fenomeno che ha preso piede negli Stati Uniti e che si sta espandendo anche oltre confine. Si tratta dell’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per promozionare e commercializzare prodotti che di fatto non sono riconducibili al Bel Paese. Prodotti con un “sapore” italiano, dal nome italianeggiante e con il tricolore sbandierato sul packaging invadono i supermercati internazionali, rubando grosse fette di mercato al vero Made in Italy. Solo negli Stati Uniti il volume di prodotti “Italian Sounding” venduti è di 24 miliardi di dollari). Il Parmigiano, per esempio, si trasforma magicamente in Parmesan negli Stati Uniti, Parmesao in Brasile o Regianito in Argentina. Prodotti che – per qualità e sapore – non hanno niente a che vedere con il nostro Parmigiano Reggiano.

Wine: "Barolo Italia" CorkA fronte di questa generale “confusione” in merito a cosa sia davvero “italiano doc”, il nostro settore agroalimentare segna percentuali di export sempre molto interessanti. Segno che moltissimi consumatori stranieri riconoscono e preferiscono ancora l’italianità genuina dei nostri prodotti. In particolare, il settore vitivinicolo, nonostante la concorrenza di diversi Paesi oltreconfine, negli ultimi anni registra trend sempre positivi nella crescita delle sue esportazioni. Il vino italiano da sempre va a imbandire le tavole straniere, soprattutto quelle degli americani, che si classificano i primi consumatori di vino. Solo qualche dato: nel 2012 il 30% delle importazioni statunitensi di vino provenivano dall’Italia. L’anno successivo la percentuale è aumentata e l’Italia è diventato il top provider di vino in Nord America. E ancora, nel 2014 gli Stati Uniti prelevano da soli ben il 20% dell’esportazione vinicola italiana.

È il momento giusto, quindi, che il nostro Barolo tolga spazio sugli scaffali al Barollo, che il Valpolicella venga scelto invece del suo “concorrente” Vinoncella e che il Monticino venga riconosciuto come storpiatura del molto più buono Brunello di Montalcino.

È il momento giusto per ribadire il true italian e verificare la possibilità di portare oltreoceano il nostro prodotto.

Italian Customer Intelligence, tramite Instant Market, propone un servizio rapido ed efficace per conoscere le prospettive potenziali della tua azienda negli States insieme a esperti e professionisti nel settore del food & wine disponibili a rispondere a precisi quesiti strategici e commerciali.

 Per più informazioni su Instant Market clicca qui o scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

QUALI SONO I COLTELLI PIÙ FAMOSI DEL MONDO?

Maniago è un piccolo borgo che conta circa 12.000 abitanti e si trova in provincia di Pordenone. Questa piccola cittadina non è una tra le tante che si trovano in Friuli Venezia Giulia. Ha una peculiarità: è nota per la centenaria attività dei suoi coltellinai.

coltelli-di-maniago_01

La tradizione fa risalire alla fine del 1300 la prima notizia sulla lavorazione del ferro in quel di Maniago. E da quel momento gli artigiani non si sono più fermati.  Fino ad arrivare al 1960, quando, 46 aziende, si sono unite nel Consorzio Coltellinai Maniago, con lo scopo di promuovere in tutto il mondo merci di  qualità 100% Made in Maniago. Ogni manufatto viene così contrassegnato della sigla QM, che sta per Qualità Maniago. La qualità e la raffinatezza di questi prodotti è già riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo e sono numerose le fiere internazionali dove poter trovare il marchio QM: il Dema show in Florida, lo Shot Show di Las Vegas, Ambiente e IWA in Germania.

Tramite Instant Market – partner di Italian Customer Intelligence – che offre il servizio InstaShow è possibile allargare ancora di più gli orizzonti per scoprire nuove opportunità e fiere di settore dove poter presentare l’eccellenze dei prodotti targati Made in Italy negli Usa. Grazie a queste indagine si potranno conoscere i concorrenti statunitensi, le novità e i trend del loro mercato oltre che i possibili partners per un futuro progetto di business negli States.

Inoltre, secondo Italian Customer Intelligence, anche l’ e-commerce può essere uno strumento molto promettente per sostenere l’esportazione delle eccellenze del distretto.

Scrivi a info@italiancustomerintelligence.it per portare le tue eccellenze nel mondo!

CRESCONO GLI ELETTRODOMESTICI ITALIANI NEGLI USA

Crescono le vendite degli elettrodomestici italiani negli Usa riuscendo addirittura a superare i concorrenti presenti sul mercato. 17 milioni di euro in più rispetto al corrispondente trimestre 2013: è questo il bilancio delle importazioni di elettrodomestici italiani negli States. Seguono con un trend positivo come quello italiano Malesia, Svizzera e Hong Kong.

È un traguardo importante e significativo quello raggiunto dalle imprese italiane. Tutto ciò è possibile grazie alla capacità delle imprese targate Made in Italy di comprendere la reale domanda di questi beni che sta nascendo oltre oceano, guadagnando anche quote rispetto ai Paesi concorrenti. Questi dati fanno seguito a un 2013 che aveva già mostrato un incremento positivo delle importazioni USA dall’Italia di elettrodomestici per la casa.

household appliances

La coscienza di un mercato europeo non ancora in ripresa per quanto riguarda questo tipo di prodotti pare quindi aver spinto gli operatori italiani del settore a indirizzare i propri sforzi commerciali anche al di fuori dei tradizionali mercati comunitari. Proprio per questo Italian Customer Intelligence tramite il servizio Instant Market permette di fare un’istantanea sul mercato statunitense e verificare se un’idea commerciale, un prodotto, un modello di vendita hanno il giusto appeal e una possibilità di successo negli States.

Scrivi a info@italiancustomerintelligence.it per conoscere l’andamento del tuo settore negli Stati Uniti!

Milano Unica: SOGNO AMERICANO ANCHE PER IL TESSILE!

Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile, si sta svolgendo proprio in questi giorni nel capoluogo lombardo, dal 9 all’11 settembre, ospitata nei padiglioni di  Fieramilanocity. Quest’anno ha raggiunto la XIX edizione. Qui sono state presentate le collezioni di tessuti e di accessori per la stagione Autunno/Inverno 2015-16, che hanno visto la presenza di 410 aziende espositrici, di cui 74 di altri Paesi europei.

milano unicaI dati del tessile italiano

Silvio Albini, presidente del salone milanese, ha mostrato il bilancio semestrale elaborato dal Sistema Moda Italia mostrando così che la produzione di tessuti Made in Italy è cresciuta del 9% da gennaio a marzo e del 6,2% da aprile a giugno. Da gennaio ad aprile le vendite all’estero sono sono aumentate del 4,2%. Ma sono in crescita anche le importazioni che segnano una ripresa con un +7,5%. Nei primi quattro mesi dell’anno il saldo della bilancia commerciale risulta positivo per 577 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2013.

L’Unione Europea a 28 Paesi si conferma il mercato di riferimento, con un +8,2% mentre i Paesi extra-Ue evidenziano un -0,5%.

Il tessile italiano e gli Stati Uniti

Gli unici che hanno incrementato gli acquisti del 14,9% sono gli Stati Uniti. In questo momento storico, allora, può essere davvero interessante concentrare parte dei propri sforzi sul mercato americano.

Proprio per questo Italian Customer Intelligence tramite Instant Market offre l’opportunità di ricerche di mercato veloci e dirette sul campo con professionisti, specialisti ed esperti di marketing americani. Si tratta di un fast track verso il mercato a stelle e a strisce, nella forma di interviste con gli addetti ai lavori, operatori, distributori e stores con il fine di poter approfondire e migliorare la propria conoscenza della piazza americana. Grazie a questa indagine sarà possibile ottenere in breve tempo informazioni veloci e precise sul mercato statunitense così da verificare se un’idea commerciale, un prodotto, un modello di vendita hanno il giusto appeal e una possibilità di successo negli States.

Baldinini e la sua nuova avventura in Cina

Che cosa succede quando una piccola pianta viene accudita con cura e attenzione? Con il tempo cresce, i suoi rami si fortificano e la sua cima gareggia con l’altezza del cielo. Lo stesso accade quando un’azienda impiega tutte le sue energie, capacità e competenze: può crescere, fino ad arrivare in tutto il mondo.

È il caso di Baldinini, noto brand di scarpe, borse e accessori che, dopo aver aggiunto nuovi negozi in Russia e nell’area mediorientale, inizierà a breve una nuova avventura in Cina. Qui, il prossimo gennaio, aprirà uno store di 200 metri quadri nella strategica Queen’s Road Central di Hong Kong. E nel programma di sviluppo dell’azienda per il 2015 la previsione è di portare a tre il numero degli store nelle città di Surgut, Astrakan e Novosibirsk. Insomma un’espansione di tutto rispetto, visti anche i tempi che corrono.

Ecco il commento dalla “antenna” di Italian Customer Intelligence da Shanghai, Alice Rossetto, responsabile Instant Market Cina:

baldinini«Baldini ha compiuto un’ottima scelta, e – aggiungo – necessaria. La Cina è senz’altro oggi un Paese che deve essere esplorato e sui cui è d’obbligo investire nel medio-lungo termine, ma con attenzione. Ogni metropoli cinese presenta caratteristiche proprie, che richiedono interventi mirati e personale addetto di fiducia che operi in loco, in grado di carpire i trend propri del mercato di riferimento, non solo off-line ma anche on-line.

Occorre che il brand venga comunicato in modo efficiente perché dettagli per noi apparentemente banali propri del marchio e dunque del prodotto, possono spesso rivelarsi dettagli fondamentali per conquistare un consumatore nuovo e talvolta anche incerto».

SNAPSHOT DI INSTANT MARKET PER L’IMPRESA STORICA DEL DESIGN

map of USA on a smart phoneIl mercato degli Stati Uniti è sempre stato attratto dal Made in Italy: le importazioni dei nostri prodotti sono sempre in crescita e recentemente è stato istituito l’anno della cultura italiana, durante il quale sono stati organizzati diversi eventi volti alla valorizzazione del Brand Italia. Credibilità, bellezza e qualità sono le “doti” riconosciute ai nostri prodotti. D’altra parte, il mercato degli Stati Uniti rispecchia la poliedricità dei suoi territori, così diversi e sfaccettati per cultura, gusto, esigenze, domanda. Penetrarlo richiede di comprenderne la diversità rispetto al mercato italiano, in particolare, e a quello europeo, in generale.

È proprio per questo che la possibilità di rivolgere quesiti strategico commerciali a esperti del proprio settore di riferimento diventa l’occasione per scattare in diretta uno snapshot del mercato degli Stati Uniti. Un’istantanea nitida, chiara, senza intermediari che faccia toccare con mano le diverse prospettive che il proprio prodotto o il proprio business possono avere in Nord America.

Instant Market ha reso tutto questo possibile per una famosa impresa con quasi duecento anni di esperienza che arricchisce con il suo lussuoso design Made in Italy diversi progetti italiani e internazionali. Ville prestigiose, hotel, golf club, stores, uffici… Questi sono solo alcuni degli ambiziosi progetti che hanno visto l’azienda come protagonista.

Con già alcuni progetti all’attivo negli Stati Uniti, in particolare nell’area newyorkese, l’azienda ha voluto verificare se ci fosse spazio per ampliare il proprio business nel Paese a stelle e strisce.

Grazie al dialogo serrato via videoconferenza con diversi esperti nel settore dell’arredamento e dell’interior design che operano in diverse parti degli Stati Uniti, l’azienda ha ottenuto interessanti suggerimenti e indicazioni per sviluppare il proprio business oltreoceano. A partire dall’invito a preparare il proprio materiale in modo più adatto ed efficace per l’interlocutore americano, alla segnalazione di enti, club o associazioni con cui mettersi in contatto, al consiglio di visitare edifici o siti di particolare interesse per l’azienda.

Grazie a questi spunti, l’azienda è ora in grado di formulare un piano strategico di sviluppo del mercato, sapendo quali sono le giuste opportunità da cogliere, il tutto in tempi instant e senza imponenti investimenti in studi di mercato.

È appena arrivata – inoltre – la notizia che le esportazioni italiane in USA sono cresciute nel secondo quadrimestre del 4%!

Stay Tuned…

 

 

Dal 1° gennaio in USA ogni giorno 2 milioni di dollari di mobili made in Italy

Bruno Montesano, partner americano di Italian Customer Intelligence e co-owner di Instant Market, è intervenuto a un seminario organizzato da Federlegno sul mercato USA.

3 luglio fuori 2Montesano ha, tra l’altro, commentato i più recenti dati dell’US Department of Commerce, che segnalano che le esportazioni italiane di arredamento negli USA ammontano a circa 890 milioni di dollari, con un incremento del 14,3% rispetto all’anno scorso. Nel primo quadrimestre 2014, ogni giorno, sono entrati negli Stati Uniti ben 2 milioni di dollari di mobili Made in Italy. Il mercato statunitense è terreno fertile per le esportazioni del Made in Italy che da sempre viene visto come sinonimo di credibilità, qualità e bellezza. Il settore arredamento, in particolare, complice una costante ripresa economica in generale e, più nello specifico, grazie al rilancio dei settori edilizio e immobiliare, lascia ampio spazio a prodotti di qualità.

Nel corso del seminario è stata ribadita la necessità di conoscere il mercato statunitense, così diverso da quello europeo e così sfaccettato al suo interno: bisogna capirne le dinamiche, comprendere le esigenze dei consumatori e le caratteristiche dei competitors locali e stranieri, bisogna andare, spostarsi, visitare fiere, intervistare esperti di settore.

I vari relatori intervenuti, da Italian Trade Commission, a esperti del calibro di Alessi e Natuzzi ricordano sempre che gli Stati Uniti accolgono il Made in Italy a braccia aperte.

Montesano ha infine sottolineato sinteticamente ed efficacemente l’importanza di avere un piano di marketing nell’occasione di un attacco al mercato degli Stati Uniti. Ha inoltre dato suggerimenti utili e molto pratici affrontando tematiche quali il prodotto, la filiera, la distribuzione, il packaging, il servizio, la comunicazione.

Per ascoltare l’interessante intervento di Montesano, guarda il video:

Go to Top