Folgorata da Chez Maison Valentino
Chez Maison Valentino è una sezione del sito web che ho scoperto quasi per caso, non la stavo cercando e non ne avevo mai sentito parlare, mi ci sono imbattuta e sono letteralmente rimasta folgorata: quello che appare è un’illustrazione di Palazzo Mignanelli, corredata da una serie di animazioni colorate dal tetto, alle finestre, fino alla piazza. Lo stile del disegno è semplice, moderno ma al contempo vintage, l’effetto complessivo è una brezza di pura eleganza.
A realizzarlo è stata l’illustratrice Joana Avillez, il suo tocco – magico – è inconfondibile: come in ogni suo disegno ci immergiamo anche questa volta in un microcosmo nuovo e dinamico caratterizzato da contorni marcati, figure stilizzate e colori vivaci.
La cura al particolare è millimetrica, niente è lasciato al caso e tutto mi parla di Valentino, dai cappelli indossati dagli spettatori del cinema alle shopper all’interno dello store online, che in realtà qui ha l’aspetto di una sofisticata Boutique.
Iniziamo il nostro tour dalla prima finestra in alto a sinistra, quella con l’animazione del libro che si apre. Evidentemente non ci ritroviamo in passerella, ma dentro ad una biblioteca: lì sono “archiviate” tutte le collezioni Valentino degli ultimi anni pronte per essere esplorate!
Cliccando poi sulla seconda finestra accediamo agli ateliers: tra merletti, tessuti, forbici, manichini e modellini abbiamo l’imbarazzo della scelta tra una serie di giochi interattivi come il quiz o il “couture test” per imparare i segreti della Maison in modo attivo e simpatico… possiamo esserne certi: così non dimenticheremo più quale personaggio famoso ha indossato un abito Valentino per il proprio matrimonio!
La nostra visita prosegue verso la sala cinema dove assistiamo ai film – rigorosamente incorniciati da un sipario rosso porpora – selezionati direttamente dal direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli.
Dal cinema ci catapultiamo poi in uno studio di registrazione pronti a godere della selezione musicale scelta “dagli amici della maison”.
Ci basta un clic per scoprirci all’interno di un museo: in esposizione le opere dei creatori che hanno collaborato con il brand aiutandolo a rafforzare i propri “values”.
Mi accorgo che i valori costituiscono un tema ricorrente di questo coinvolgente tour: esplorando il “Pierpaolo’s Studio” per esempio, oltre agli approfondimenti sul mondo della moda e della storia della Maison, ne scopriamo anche i principi ispiratori: l’empatia e l’inclusività.
Ce li illustrano dei video, ma li riconosciamo nel corso di tutta la nostra esperienza virtuale: li percepisco soprattutto nelle coppie che mi fanno compagnia dentro e fuori da Palazzo Mignanelli, sono coppie di ogni tipo, anziane, giovani, dello stesso sesso, di sessi diversi. L’enfasi è tutta sull’amore, quello universale, che in Chez Maison Valentino si traduce in una rappresentazione degna della purezza di un bambino: una tempesta di cuori e cuoricini, sguardi e sorrisi.
Ma c’è dell’altro.
Vedo l’arte protagonista in tutte le sue espressioni.
Vedo la coerenza tra come io immagino Maison Valentino e come si propone ai miei occhi; vedo lo sforzo nel trasmettere la passione che guida chi ci lavora; vedo la volontà di includere un pubblico vastissimo in un viaggio che va ben oltre la pubblicità al proprio brand. Vedo una storia. E io adoro le storie.
Mi sembra di tornare bambina, a quando giocavo con le Barbie: il microcosmo che creavo si faceva talmente tangibile ai miei occhi da percepirmi io stessa al suo interno.
In Chez Maison Valentino mi sento io parte della narrazione: mi vedo lì con gli altri personaggi. Il dinamismo che pervade la scena travolge anche me, mi perdo nell’immaginare la storia di ogni singola persona che grazie alla sua presenza contribuisce a dare vita all’immagine, proprio come facevo con tutte le mie Barbie.
Forse è proprio questo che sono rapita: Chez Maison Valentino mi arriva attraverso un linguaggio che è quello diretto e semplice dell’infanzia e non può che suscitarmi empatia.
È così che vivo la mia esperienza Valentino.
È così che scopro Valentino.
A questo punto vi posso svelare un segreto: io di alta moda non mi ero mai interessata prima!