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AAA PERSONE INFLUENZABILI CERCASI

Ci sono delle persone che, assai più di altre, sentono come si sentono gli altri!

È come se avessero una tale capacità di immedesimarsi che sembrano davvero vivere l’esperienza degli altri fino quasi a vedere, sentire, giudicare come loro: come se avessero gli stessi pensieri, la stessa visione del mondo, gli stessi amici, la stessa età…

recitazione..Succede all’attore che vive il suo personaggio non solo quando recita, ma anche nei mesi nei quali deve entrare nella parte; succede all’imprenditore che soffre quando vede nella propria azienda qualcosa che è fatta male per il proprio cliente; succede al cameriere che sa fare la proposta giusta quasi conoscesse i nostri gusti e il nostro livello di fame; succede al maestro che davvero sa quello che vive il discepolo e succede soprattutto e clamorosamente agli innamorati: “Solo chi ama conosce”, diceva Sant’Agostino. Solo chi ama sa, davvero, dell’altro.

Proprio qui sta il punto! Questa capacità di immedesimazione non è solo, per così dire, tecnica (“Conosco i fattori che caratterizzano l’esperienza di un’altra persona”), ma è adesiva, cioè davvero si attacca, vuol tenere in conto l’esperienza dell’altro e agire di conseguenza. Si tratta di persone impressionabili, che lasciano, cioè, che l’esperienza dell’altro si attacchi a sé. Sono disponibili a lasciarsi influenzare dall’esperienza dell’altro, sono disponibili a farsi imprimere dentro di sé qualcosa per cui creare, agire, risolvere!

Questa disponibilità a lasciarsi influenzare (come gli innamorati sanno benissimo) è proprio il motore della conoscenza dell’esperienza dell’altro. Insomma, senza questa colla, dell’altro (cliente incluso) si comprende…poco!

La profondità di comprensione che queste persone hanno di noi, ci fa sentire, davanti a loro (che si tratti del cameriere, del maestro o dell’imprenditore) come vinti, piacevolissimamente vinti. Cosicchè questa capacità di immedesimarsi, questa impressionabilità, questa disponibilità a lasciarsi influenzare vince, ci vince, ci conquista. Persone così diventano i leader della Customer Experience: sentendo sulla propria pelle l’esperienza che il cliente vive, sanno lavorare per offrire una Customer Experience superiore. La Customer Experience è in effetti un affaire di metodo e immedesimazione.

Il metodo è quasi ingegneristico: rigorosità nel formalizzare le promesse del brand, ricerche per conoscere il cliente, individuazione dei touchpoint e di tutte le occasioni di relazione cliente-brand, analisi dei bisogni e desideri e realizzazione facile e piacevole dell’offerta per rispondervi.

Ma questo non basta: occorre, appunto, immedesimazione affinché la qualità di questo lavoro ingegneristico conduca davvero all’effetto di una Customer Experience superiore.

Ecco la novità di questa Era del Cliente: l’immedesimazione non avviene con un cluster, ma proprio con l’esperienza concreta che vive il singolo cliente.

Così, come nell’Era del Marketing e dell’Informazione, quella che secondo la Forrester Research ci siamo ormai lasciati alle spalle (approfondimento), era importante la rigorosità della definizione delle caratteristiche che contraddistinguevano varie classi di clienti per segmentare adeguatamente l’offerta, nell’attuale Era del Cliente, caratterizzata dalla possibilità di accesso a un’offerta quasi infinita e multicanale, la leva vincente è proprio l’esperienza viva e concreta del cliente quando si relaziona con il brand.

Ecco che, allora, questa capacità di immedesimarsi diventa un fattore di selezione decisivo non solo per chi si occupa di Customer Experience o per ruoli di vendita o di servizio vicino al cliente, ma per tutti i protagonisti dell’ecosistema aziendale, compreso il back office, che deve agire secondo un approccio Outside in (approfondimento), ovvero cliente-centrico.

Certamente questa capacità di immedesimarsi con il cliente dipende da molti fattori di esperienza, di educazione, di cultura, di personalità e temperamento. Moderne generazioni di test permettono con un’affidabilità davvero sorprendente di predire e misurare questa attitudine immedesimativa sempre più importante nelle nostre aziende.

Mario Sala


INTERVIENI ANCHE TU SUL TEMA DELL’IMMEDESIMAZIONE LANCIATO DA MARIO SALA:

SCRIVI A press@newsandcustomerexperience.it

Gli interventi:

– Gabriele Mancosu, esperto di Fast Casual:

Piatti più buoni e veloci se cuoco e cliente di guardano…

– Luca Castagnetti, commercialista e advisor di iniziative imprenditoriali:

Se anche il commercialista dice che l’influenza fa bene…

– Teddy500, la scuola d’impresa del Gruppo Teddy:

Fast Fashion: la competizione si gioca su relazione, immedesimazione e fattore umano


Italian Customer Intelligence, in collaborazione con il neuroscienziato Professor Giovanni Sartori dell’Università di Padova e Demetrio Macheda, autore di “Il modello Skill View. Valutazione e sviluppo dei talenti” (edito da CUI nel 2014), propone un test per la valutazione della capacità immedesimativa e delle skills a essa correlate che, in forma ridotta e gratuita, è disponibile per i lettori di News & Customer Experience.

RODGY GUERRERA E UNA CUSTOMER EXPERIENCE PER TRE!

Una volta si diceva “il Cliente ha sempre ragione”.  Nel tempo, questo modo di dire, in qualche modo limitativo proprio rispetto al Cliente, si è evoluto e arricchito. Per soddisfarlo, infatti, non basta più solo dargli ragione.  È necessario offrirgli un’esperienza assolutamente piacevole e coinvolgente per ricordare, apprezzare e ritornare: la Customer Experience.

A ben pensarci, ognuno di noi vive la Customer Experience nel duplice ruolo di “fruitore” e “offerente”, di mittente e destinatario, soprattutto quando la vita professionale e personale si incontrano e integrano.  E proprio di questo intreccio abbiamo voluto parlare con Rodgy, founder di Rodgy Guerrera and Partners, Head Hunting Boutique con un forte know how internazionale in Moda, Lusso, Design e Retail.

In quanto fruitore e offerente Rodgy vive pienamente questo suo doppio ruolo.

Da un punto di vista professionale il primo passo per offrire un’eccellente Customer Experience è…?

“Il Cliente è sempre al centro della mia attività. Quello che innanzitutto la Rodgy Guerrera and Partners offre al Cliente è l’ascolto. Per quanto sembri ovvio in realtà non lo è. Ascoltare il Cliente – precisa Rodgy –  vuol dire capire il profilo da ricercare, il professionista che soddisfi le esigenze di una posizione non solo da un punto di vista di capacità professionali ma anche di “fit” personale. Vuol dire “immergersi” nella storia del marchio e valutare se il profilo selezionato può integrarsi nella “cultura del brand”, un aspetto fondamentale per chi svolge una professione come la mia.  Inoltre, – continua Rodgy – agli stessi candidati viene offerta la medesima Customer Experience attraverso la nostra disponibilità nei loro confronti, la velocità nel dare un aggiornamento ed il nostro supporto in caso di dubbi. Il candidato si posiziona, e lo sente, “al centro”, della nostra attenzione. Il mio ruolo è proporre al Cliente il candidato giusto in base al profilo ricercato – conclude Rodgy – ma per arrivare a questo traguardo è fondamentale un rapporto fondato su stima, onestà e fiducia reciproca. Insomma, una Customer Experience moltiplicata per tre: Cliente, Candidato, Consulente!

Quali altri plus offre la Rodgy Guerrera and Partners ai suoi clienti?

Personalizzazione nella consulenza, rapidità, puntualità e, direi, esclusività in quanto non ci sono né intermediari né “deleghe”: ogni Partner infatti segue ciascun Cliente in maniera dedicata. Inoltre, la conoscenza approfondita del mercato estero ci consente di proporre e accettare anche ricerche internazionali senza doverci spostare dall’ufficio. Questo è un aspetto molto importante in quanto riusciamo a ottimizzare, a favore del Cliente, il rapporto costi-tempo mantenendo sempre alta la qualità della consulenza offerta.

I tuoi clienti ti hanno mai chiesto di cercare profili idonei per ruoli attinenti la Customer Experience?

È difficile rispondere “sì” o “no” in quanto la “Customer Experience” non è mai stata esplicitamente menzionata, sebbene il mondo del lusso abbia sempre richiesto, a qualsiasi livello, doti di eccellenza.  E questo a maggior ragione – prosegue Rodgy – nella ricerca di profili a stretto contatto con i clienti e ambasciatori del marchio – store managers, responsabile di show room, assistant manager, marketing, communication & pr manager,  ecc. ecc. Cortesia, conoscenza delle lingue, capacità di relazionarsi a tutti i livelli, cultura del brand, discrezione, lavoro di squadra, sono – conclude – le caratteristiche maggiormente richieste e sono le basi, io credo , per offrire un’eccellente Customer Experience.

Per te cosa è la Customer Experience?

La Customer Experience per me è un must… in un contesto di assoluta relatività. E la relatività dipende dal tipo negozio/albergo/palestra/ristorante/bar al quale mi rivolgo.  Un negozio di grandi superfici, senza un team dedicato alla vendita assistita, non offre – né lo si può pretendere – quello che dovrebbe offrire una boutique, ma la mia Customer Experience può essere altrettanto eccellente. Mi sento infatti al “centro”, come persona e come cliente, grazie alla cortesia e professionalità del personale, alla fiducia che mi ha ispirato, alla velocità del  servizio ricevuto, all’ampia scelta a disposizione, dall’organizzazione del percorso, alla pulizia degli ambienti, allo spazio e specchio del camerino, all’attenzione e gentilezza con cui sono stata accolta, perfino dalla guardia all’entrata del negozio. Le mie aspettative cambiano a seconda del posto dove mi trovo ma la Customer Experience è possibile e “doverosa”: è la scintilla che scocca per ritornare e se sono soddisfatta ritorno sempre.

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