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Netflix

Una vita “All in One”

«Il tempo è denaro».

«Il tempo è denaro». Si tratta di una frase che sentiamo molto spesso e che probabilmente siamo i primi a dire, rispondendo a quel bisogno assillante di fare tutto, di provare tutto o, meglio ancora, di essere tutto. Si, perché in una società in cui il motto è ormai quello di “appareo ergo sum”, ogni istante di questo prezioso tempo è rivolto alla piena affermazione del sé. Un mostrare noi stessi che, il più delle volte, tiene maggior conto della quantità che della qualità.

Parola d’ordine? Minimalism

Qualcuno potrebbe affermare, senza tra l’altro sbagliarsi del tutto, che la necessità di riduzione derivi, anche, da una maggiore attenzione al Pianeta, agli sprechi e al superfluo. Una chiamata al minimalismo che abbraccia molteplici campi d’interesse, dalla skincare ai viaggi, e che rifiuta i fronzoli e tutto ciò che risulta in più. Un minimalismo che ambisce alla funzionalità, senza perdere l’efficacia, ma che rischia sempre più di spersonalizzarsi. Eliminare ciò che è in più, però, significa anche eliminare ciò che distingue un prodotto da un altro o un’esperienza da un’altra cadendo così vittima dell’omologazione.

La contraddizione è dietro l’angolo, dato che viviamo in tempi in cui la personalità viene quasi idolatrata ma poi non se ne distingue l’una dall’altra. 

Come abbiamo già detto sono efficacia e funzionalità le neccessità principali dietro le formule all-in-one. Dal prodotto e/o dall’esperienza si richiede che dia il massimo ma sotto una veste compattata, che sia una crema viso e primer o un pacchetto vacanze all-inclusive. Ne deriva quindi che, il terzo elemento principale che si accompagna ai primi due sopracitati, non può che essere la velocità. Se il tempo è denaro, allora tutto deve essere subito.

Dalla skincare ai viaggi passando per Netflix

Se da un lato la skincare routine occidentale degli ultimi mesi è sempre più influenzata dal famoso modello coreano (il quale prevede ben 10 step da seguire meticolosamente secondo l’dea di sovrapposizione), dall’altro la volontà al minimalismo si fa prepotentemente avanti. Ecco quindi, per esempio, che nel panorama skincare spuntano fuori i prodotti «ibridi», in grado di assolvere a molteplici funzioni: creme viso miracolose in grado di liftare, illuminare e fare anche da primer; sieri viso formulati con diversi ingredienti al loro interno; blush che fanno anche da rossetti, che fanno anche da ombretti.

L’idea è quella di un beauty case multitasking in cui siano presenti pochi prodotti, chiamati ad assolvere diverse funzioni, ma fino a che punto?

Del resto questa è solo la punta dell’iceberg. La formula all-in-one è molto più evidente in chi ha spianato la strada nel suo ambito, ovvero Netflix. La piattaforma streaming più famosa al mondo rappresenta l’emblema stesso di quella urgenza impellente dell’avere tutto nel minor tempo possibile. Sono finiti i tempi in cui si aspettata l’episodio settimanale, in cui si decideva magari il film da andare a vedere al cinema (tranne per quella fetta di immortali nostalgici), adesso la scelta è a portata di click. Mai come durante la pandemia, Netflix ha mostrato la sua influenza su questa frenetica e insaziabile società. Le serie tv non si guardano, si binge-watchano, addirittura la nuova funzione della piattaforma è quella di riproduzione casuale in base alla tue preferenze.

Eccoci, quindi, distesi comodamente sul divano mentre mangiamo il nostro piatto pronto, davanti a un televisore che decide per noi cosa guardare. Magari potremmo pensare a dove andare questo Capodanno, tra i pachetti all-inclusive a disposizione si capisce. 

ALTRO CHE NETFLIX

Vogliamo ritornare ad essere worldbodies

Siamo tutti ossessionati da questo tema, oggi più che mai… rimarremo sempre di più a casa? Il food delivery, le piattaforme su cui guardare le serie tv e i film, Amazon… Avremo davvero ancora bisogno di uscire? Tutti se lo chiedono e persino i grandi marchi della moda stanno adeguando il loro stile ad un abbigliamento più comodo da poter indossare in casa, lanciando il Comfy Style  (clicca qui). Ricerche, studi ed innumerevoli articoli sul web raccontano il fenomeno dei millennials  (clicca qui) come “homebodies”. Sembra che siano una generazione di “nati stanchi”, un po’ pigri, e che dentro a questa vita da prepensionamento ci sguazzino a tal punto da entusiasmarsi.

Tuttavia, esistono realtà che non demordono, rilanciando con una proposta al di sopra delle aspettative, proprio nel tentativo di offrire un’esperienza più intensa, trascinando fuori di casa anche le persone (dopo il lockdown non sono più solo i millennials) più pigre ed ormai entrate nello style homebodies.

Sono stato nella sala IMAX del cinema Notorius di Sesto San Giovanni. La tecnologia IMAX offre una promessa: far sentire lo spettatore dentro il film, massimizzandone la percezione audio e video.

In effetti è stato proprio così, tutto, dall’attenzione del personale alle poltrone in pelle, dallo schermo leggermente ricurvo alla potenza dell’audio, mi ha davvero fatto vivere un’esperienza a dir poco al di sopra delle mie aspettative. Ciò che in altre sale cinematografiche sarebbe considerato premium, nella sala IMAX del cinema Notorius è lo standard.

Il film che ho visto è stato inevitabilmente scelto per poter rendere ancora più avvincente la ripartenza del mondo del cinema. Tenet, di Christopher Nolan, è pieno di azione, effetti speciali, con colonne sonore avvincenti. Il connubio perfetto è stato creato… e incredibilmente… la sala era piena proprio di giovani (naturalmente nel rispetto delle norme di sicurezza). Stiamo parlando di quegli stessi giovani che tutti noi immaginavamo incollati agli schermi di tablet e computer sotto alle coperte.

È forse questo che attendono i giovani, mentre sono a casa? È forse questo che attendiamo tutti noi? Un’esperienza memorabile, al di sopra delle nostre aspettative… che ci porti di nuovo nel mondo.

NETFLIX E IL POTERE DELL’ASCOLTO DELLA VOCE DEI CLIENTI

Netflix è una società statunitense nata nel 1997 che offre un servizio di noleggio di DVD e videogiochi via Internet e, dal 2008, anche un servizio di streaming online on demand, accessibile tramite un apposito abbonamento. Nel 2011, Netflix decide di separare i due business, creando strutture diverse, con benefit diversi, target e pubblicità diverse, siti web diversi. A causa di questo cambiamento, i clienti che vogliono mantenere attivati entrambi i servizi si vedono un inaccettabile aumento del costo dell’abbonamento del 60%.

Dopo questo cambiamento, ben un milione di clienti disdicono il loro abbonamento con Netflix che, oltretutto, subisce una perdita del suo valore azionario del 37% nel giro di una sola notte.

Neanche un mese dopo, Netflix fa un passo indietro, riaccorpando i due business sotto una sola insegna e creando una nuova programmazione a livello regionale che viene molto apprezzata dai clienti.

Successivamente a questa inversione di rotta, da una parte, Netflix diventa l’unica fonte di intrattenimento per un pubblico molto vasto fatto da giovani e famiglie con bambini, dall’altra, le sue quotazioni in borsa salgono alle stelle.

Imparando dai propri errori, oggi Netflix fa dell’analisi dei feedback e delle informazioni che arrivano da parte dei clienti il suo punto di forza, riuscendo così a proporre loro un’offerta personalizzatissima fruibile in modo facile e piacevole in ogni touchpoint.

Todd Yellin, Vide President of Product Innovation, afferma: “Abbiamo in mano la Netflix Customer Experience dei nostri clienti dal momento in cui sottoscrivono l’abbonamento, per tutto il tempo che sono con noi, attraverso la TV, lo smartphone o il computer.  Li conosciamo grazie ad algoritmi, numeri e un’enorme vastità di dati, scoprendo ciascuno di loro che cosa guarda, che cosa guarda prima, che cosa guarda dopo, che cosa sceglie ma poi lascia lì dopo poco tempo”.

In questo modo Netflix rende sempre più personale l’esperienza di ciascun utente, non obbligandolo a scegliere fra titoli che probabilmente non gli interessano, ma proponendogli contenuti che potrà apprezzare senza spendere troppo tempo nella ricerca.

Nel 2011 Netflix ha preso una decisione estremamente significativa senza considerare la prospettiva del cliente. Un’azione e il suo contrario hanno generato un enorme abbandono prima e un (ritrovato) grande amore poi: nel Gennaio 2016, varcando i confini americani, Netflix conta 74 milioni di clienti (44 milioni solo negli Stati Uniti).

Come sottolinea Kerry Bodine nel bestseller “Outside In”, “Ciò che pensate di sapere sul Cliente è probabilmente sbagliato. PENSARE di sapere cosa vuole il Cliente è rischioso. SAPERE cosa vuole permette di cambiare in meglio la sua Customer Experience”. E di avere dei significativi ritorni in termini economici.

 

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