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ALTRO CHE NETFLIX

Vogliamo ritornare ad essere worldbodies

Siamo tutti ossessionati da questo tema, oggi più che mai… rimarremo sempre di più a casa? Il food delivery, le piattaforme su cui guardare le serie tv e i film, Amazon… Avremo davvero ancora bisogno di uscire? Tutti se lo chiedono e persino i grandi marchi della moda stanno adeguando il loro stile ad un abbigliamento più comodo da poter indossare in casa, lanciando il Comfy Style  (clicca qui). Ricerche, studi ed innumerevoli articoli sul web raccontano il fenomeno dei millennials  (clicca qui) come “homebodies”. Sembra che siano una generazione di “nati stanchi”, un po’ pigri, e che dentro a questa vita da prepensionamento ci sguazzino a tal punto da entusiasmarsi.

Tuttavia, esistono realtà che non demordono, rilanciando con una proposta al di sopra delle aspettative, proprio nel tentativo di offrire un’esperienza più intensa, trascinando fuori di casa anche le persone (dopo il lockdown non sono più solo i millennials) più pigre ed ormai entrate nello style homebodies.

Sono stato nella sala IMAX del cinema Notorius di Sesto San Giovanni. La tecnologia IMAX offre una promessa: far sentire lo spettatore dentro il film, massimizzandone la percezione audio e video.

In effetti è stato proprio così, tutto, dall’attenzione del personale alle poltrone in pelle, dallo schermo leggermente ricurvo alla potenza dell’audio, mi ha davvero fatto vivere un’esperienza a dir poco al di sopra delle mie aspettative. Ciò che in altre sale cinematografiche sarebbe considerato premium, nella sala IMAX del cinema Notorius è lo standard.

Il film che ho visto è stato inevitabilmente scelto per poter rendere ancora più avvincente la ripartenza del mondo del cinema. Tenet, di Christopher Nolan, è pieno di azione, effetti speciali, con colonne sonore avvincenti. Il connubio perfetto è stato creato… e incredibilmente… la sala era piena proprio di giovani (naturalmente nel rispetto delle norme di sicurezza). Stiamo parlando di quegli stessi giovani che tutti noi immaginavamo incollati agli schermi di tablet e computer sotto alle coperte.

È forse questo che attendono i giovani, mentre sono a casa? È forse questo che attendiamo tutti noi? Un’esperienza memorabile, al di sopra delle nostre aspettative… che ci porti di nuovo nel mondo.

5 MODI IN CUI I SOCIAL MEDIA INFLUISCONO SUL MERCATO

Lo scenario socio economico nel quale stiamo vivendo ci presenta un contesto nel quale il cliente richiede coinvolgimento sempre maggiore all’azienda alla quale si rivolge.

Sempre più informato – a volte più delle stesse aziende, sempre più libero di accedere a un’offerta ormai senza confini geografici, il cliente oggi si aspetta di partecipare attivamente alla relazione con aziende e brand.

In particolare, sono i Millennials, quella generazione nata tra gli anni Ottanta e gli inizi del 2000, nuova classe di consumatori con una grande fame di tecnologia e attualmente nel periodo della loro vita dove hanno un’alta capacità di spesa, che devono attrarre le attenzioni delle aziende.

Oggi i social media (più dei media tradizionali) giocano un ruolo fondamentale nel trasformare la relazione con i propri clienti da esperienza di accettazione passiva (“Questo è dove e come puoi fare affari con noi”) a una partecipazione molto più attiva. Quasi un ribaltamento di ruoli, tanto che Jerry Black, Chief Digital Office del gruppo AEON, il secondo retailer giapponese, afferma: “Non possiamo controllare i social media, ma vogliamo far parte della conversazione”.

IL RUOLO DEI SOCIAL MEDIA SUL MERCATO

  1. Alcuni degli influencer più popolari tra i Millennials sono fondamentalmente sconosciuti ai media tradizionali. Basta pensare agli “astri nascenti” di YouTube, i cosiddetti “YouTubers” o “Vloggers”: prima che televisioni, radio o riviste ne intercettino l’esistenza, molto spesso questi influencer collezionano “visualizzazioni” su canali YouTube e “followers” su Twitter o Instagram.
  2. La portata del social media ha creato un circolo vizioso nel quale i consumatori sono più propensi a fidarsi e a essere influenzati dai loro amici e dal loro network (spesso vastissimo) di contatti personali piuttosto che dai messaggi “lanciati” dalle aziende attraverso canali più tradizionali. Global Trust in Advertising, una ricerca Nielsen, riporta che, globalmente, l’84% dei consumatori è più propenso ad accettare consigli da amici che da qualunque altro tipo di pubblicità.
  3. Non sono solo gli amici che danno consigli di acquisto sui social network, influenzando l’opinione dei consumatori. Dando uno sguardo in rete, oggi non è inusuale incontrare completi estranei che danno suggerimenti e consigli, spesso proponendo video dove “testano” su se stessi o raccontano la loro esperienza diretta con prodotti o servizi, scalzando, così, il ruolo di esperti riconosciuti.
  4. I social media consentono di alzare la soglia di influenza sempre più vicino al momento di acquisto. Non è raro, infatti, che i consumatori utilizzino i loro canali social mentre fanno shopping sia in negozio che online per condividere con la loro rete di amici le scelte che stanno per compiere, chiedendo suggerimenti.
  5. L’uso sempre più “spregiudicato” dei social media, soprattutto da parte dei più giovani, sta diventando parte integrante del modo con cui si fanno acquisti e con cui si comunica con brand e aziende.
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