QUANDO L’ONDA DELL’ENTUSIASMO RAGGIUNGE E ILLUMINA IL CLIENTE

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Conversazione con Isacco Neri, CEO Neri Spa.

La Neri Spa è nata nel 1962 dal desiderio che la bellezza dell’Italia fosse illuminata da prodotti altrettanto belli. La mission aziendale dichiara che vogliono costruire “opere uniche che lasciano un segno di valore nel tempo”.

Gli accadimenti dal 2000 in poi hanno portato la Neri Spa a un progressivo scollamento dal mercato e a una conseguente difficoltà operativa. Accettare di guardare in faccia i problemi sorti è stato il primo grande e utilissimo passo per iniziare a cambiare.

Dialogando con altri imprenditori, Isacco Neri, CEO della Neri Spa, si è accorto che le aziende attraversano delle “fasi”, che presentano caratteristiche diverse e che richiedono approcci diversi da parte di tutta la direzione. È dunque necessario continuamente educarsi a un cambiamento, alzare la testa e imparare. È un lavoro nel lavoro.

Guardare i dati mettendosi davvero in discussione, senza cercare conferme, ad esempio, è molto scomodo, perché i dati, se osservati lealmente, parlano. Scoprire continuamente cosa vuole il mercato è imprescindibile per il successo dell’azienda. Questo lo si può fare solo ascoltando il cliente e non pensando di sapere cosa vuole.

L’altra grande scoperta, driver di cambiamenti, è stata che, per lavorare davvero bene, bisogna tenere insieme due poli fondamentali: la propria identità e il cliente. Lavorare così è affascinante, perché son due mondi che si incontrano e aiutano ad approfondire continuamente chi si è, perché l’identità nasce e poi si approfondisce, sempre in una relazione, in un rapporto.

Lungo questo sfidante percorso, hanno iniziato ad accadere fatti che hanno confermato la bontà della strada intrapresa. Ultimamente sono stati appaltati da una famosa società di Cupertino, che produce telefoni e computer, per tutta lilluminazione esterna del loro immenso campus. Durante la trattativa, una manager del cliente è venuta in Italia a visitare l’azienda e si vedeva che era perplessa per le dimensioni ridotte rispetto a quelle con cui sono abituati a lavorare. Dopo qualche tempo, è emersa la ragione della loro scelta. “Sicuramente eravamo colpiti dalla bellezza dei prototipi e dei prodotti. Ma quello che ci ha colpiti di più siete stati voi, come lavoravate insieme. Abbiamo visto persone felici di lavorare e rispetto alla sfida che stavamo per lanciarvi, abbiamo pensato che lavorando così sareste stati in grado di affrontarla.”

Fare azienda in questo periodo storico è come costruire una cattedrale. In mezzo al deserto c’è qualcuno che ha chiaro cosa fa, per sé e per gli altri. Le aziende sono ora luoghi in cui l’uomo può generare, costruire qualcosa insieme.

Questa certezza  dà una positività che non fa smettere, anche quando è molto dura.