IL VIRTUALE CHE SEMBRA DI “TOCCARE”

L’esperienza di shopping on line proposta da Patrizia Pepe

Patrizia Pepe ha recentemente lanciato un nuovo progetto, il servizio on-demand chiamato “Sales Virtual Assistant”. Esso consente di prenotare, attraverso un semplice e veloce “click” dal sito, un appuntamento per una sessione di personal shopping virtuale con un consulente di vendita.12

Incuriosita dalla notizia di tale nuovo servizio proposto da questo noto, e da me molto apprezzato, marchio di moda fiorentino, mi sono decisa a provarlo. Debbo ammettere che nutrivo non poche perplessità: come avrebbe potuto lasciarmi soddisfatta un’esperienza di shopping virtuale in un settore come quello del retail, dove il contatto umano, la sensazione tattile e la prova dal vivo appaiono requisiti imprescindibili? L’aspettativa era, sinceramente, bassa.

Il giorno e l’ora dell’appuntamento, mi sono collegata, attraverso il link di Google Meet contenuto nella mail inviatami, con Irene, la mia Sale Virtual Assistant. Di “virtual”, Irene, aveva ben poco: mi è apparsa nitidamente davanti agli occhi una ragazza che, oltre ad essere “realissima”, era anche bellissima! Con lei, grazie non solo alla tecnologia, ma anche e soprattutto alla sua capacità di relazionarsi con me, si è da subito creato un contatto umano molto diretto.

Dopo un piacevole scambio di notizie personali (Irene si trovava a lavorare da casa in smart working), mi ha chiesto se cercassi qualche capo in particolare, e io le ho accennato al mio interesse per abitini leggeri e colorati. La mia consulente dedicata, raccolte informazioni sulla mia taglia e sulla mia corporatura, ha iniziato a mostrarmi, attraverso la pagina del sito che ha fatto apparire sullo schermo della nostra conversazione, diversi modelli di abitini della collezione primavera estate di Patrizia Pepe, consigliandomi quelli più indicati per le mie esigenze e specificandomi, per ciascuno di essi, la vestibilità e il materiale di cui erano fatti.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dell’esperienza vissuta, e vi voglio spiegare il perché: mentre Irene mi descriveva i materiali con i quali erano fatti i capi che mi mostrava (“questo è di un cotone rigido, l’altro invece è fatto di viscosa più morbida”), oppure quando mi precisava come vestivano su una persona della mia corporatura (“veste stretto, resta morbido, questo modello è molto corto”), io, inaspettatamente, provavo la sensazione di toccarli e di indossarli realmente!

Irene, sfruttando abilmente una video call, è stata capace di farmi vivere on line un’esperienza di shopping simile a quella che avrei vissuto fisicamente nello Store. Si può dire che la bravura della bella Irene ha battuto la Realtà Virtuale, che a tanto non è ancora arrivata. Incredibile!

 

La disciplina della customer experience è nata e si è sviluppata negli Stati Uniti dove la concezione del cliente è sostanzialmente di tipo giuridico. Occorre promettere ex ante al cliente uno standard e realizzarlo davvero in ogni "touchpoint" pena: immediato rimborso! Francesca unisce la dimensione dei suoi studi giuridici con quella di appassionata osservatrice del lifestyle in molte sue espressioni: questo mix fa di lei un'esigente e al contempo entusiasta storyteller del customer journey.