Il brand MatchaBar di New York è un esempio di Fast Casual

FAST CASUAL NEL MONDO DEL TÈ: L’ESPERIENZA DI MATCHABAR

MatchaBar è un brand di Fast Casual fondato a New York, e più precisamente a Brooklyn, dai fratelli Max e Graham Fortgang. Come tanti studenti, anche loro durante il loro percorso scolastico hanno sviluppato una sorta di benevola dipendenza dalla caffeina. Le bevande energetiche e il caffè erano le loro armi di salvezza, finché, un giorno, non hanno scoperto il matcha. È un particolare tè verde giapponese che si ottiene macinando le foglie della pianta del tè che hanno subito un particolare procedimento di coltivazione e lavorazione. Il matcha è ricco di antiossidanti e di caffeina. Tradizionalmente veniva usato dai monaci buddisti per mantenere la mente sveglia e attiva durante le lunghe meditazioni.

Per i fratelli Fortgang è stato subito amore. Hanno iniziato a fare delle ricerche, si sono informati per conoscere meglio questo tè e nel 2014 hanno aperto MatchaBar, il primo caffè specializzato in matcha di New York. Poco dopo hanno lanciato una linea di prodotti in bottiglia a base di matcha.

Nel 2017 hanno aperto la seconda sede di MatchaBar a Los Angeles e qui si è svolta la nostra esperienza.

Il brand MatchaBar di New York è un esempio di Fast Casual

Analizziamo ora nel dettaglio l’esempio di MatchaBar nel mondo del Fast Casual.

Fast Casual: MatchaBar Silver Lake

Nazionalità: americana

Location: il MatchaBar di Los Angeles, denominato Silver Lake dal nome del quartiere, si trova al numero 3534 di Sunset Blvd. È una zona residenziale e giovane. A soli 25 minuti a piedi dal caffè si trova il Los Angeles City College.

Format: il locale è piccolo ma facilmente riconoscibile. Non solo per la grande scritta dipinta sul muro di ingresso, ma per l’uso sapiente dei colori del logo del brand. Il bianco e il verde smeraldo caratterizzano ogni punto della location, sia all’esterno che all’interno, fino ad arrivare al menu e ai bicchieri. Unica è eccezione è qualche dettaglio di tonalità verde acqua.

Il brand MatchaBar di New York è un esempio di Fast Casual

Concept: il MatchaBar è un esempio di matcha caffè, ovvero un locale specializzato nel tè matcha. Qui si può assaporare quindi questo tè semplicemente disciolto in acqua calda o fredda oppure nella versione con il latte vaccino o vegetale, caldo o freddo. Nel frigorifero che si trova a sinistra dell’ingresso sono disponibili le bottigliette (in vetro) già pronte. I gusti sono: matcha, matcha con mela e zenzero, matcha e menta. Sulla destra c’è una grande scaffalatura in legno dove poter comprare gli accessori e la materia prima per prepararsi la bevanda anche a casa.
Il MatchaBar però non propone solo matcha. Parla di benessere in modo più generale, possiamo dire. Per cui nel menu c’è il famoso Golden Milk, il latte con la curcuma, e l’avocado toast. Nel frigorifero trovate altre bevande considerate benefiche come l’acqua di cocco biologica e il kombucha, una bevanda probiotica al tè.
Non manca il caffè e il cappuccino e qualche specialità salata per colazione o per pranzo. A proposito di cibo, il MatchaBar di Los Angeles propone qualche cosa già pronto, visibile in una vetrinetta di fianco alla cassa, come biscotti o crossaint, in gran parte adatti per vegani. I toast sono disponibili anche nella versione con il pane in linea con i precetti della paleodieta, l’alimentazione ispirata al Paleolitico, ideata dal professore americano Loren Cordain.

Il brand MatchaBar di New York è un esempio di Fast Casual

Come si legge dal sito, il matcha proposto è di tipo cerimoniale. Che cosa significa? Che appartiene alla categoria “top di gamma”. Viene prodotto da un’azienda a conduzione familiare a Nishio, città giapponese storicamente nota per questo tipo di tè. I fratelli Fortgang hanno stabilito una partnership con il produttore e dicono di andare nelle piantagioni ogni anno a maggio per il raccolto.

Metodo di servizio: ci sono circa sette tavolini metallici all’esterno, che si affacciano su Sunset Blvd. Tre si trovano sul marciapiede, altri quattro sono riparati da una tettoia. Si ordina al bancone e poi ci si può sedere dove si preferisce. In Realtà nell’ora che abbiamo trascorso nel MatchaBar, tutti i clienti hanno preferito il take away.

Numero di locali: 2

 

di Carlotta Mariani

(Autrice del blog sul mondo del tè Five o’Clock)