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Jennifer Pini

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Junior Cosultant - Praxis Management

MOVIE RESTAURANT: UNA SERATA DA FILM

Ha aperto nella capitale un ristorante unico nel suo genere, così come l’esperienza che offre.

Movie Restaurant è un piccolo museo del cinema, con cucina. Nasce a Roma ed è il primissimo ristorante (al mondo, o così pare ) ad avere come tema il cinema. Il proprietario si chiama Francesco e da 15 anni a questa parte ha fatto del collezionismo cinematografico il proprio mestiere. Da qui l’idea di aprire Movie Restaurant. Il locale offre ai propri clienti una full immersion tra i grandi classici di ieri e di oggi, dando l’opportunità a curiosi ed appassionati di cenare in modo davvero originale e coinvolgente. 

Una volta arrivati nel parcheggio, un furgone dell’A-Team  porta i clienti all’ingresso del locale. Entrando ci si troverà a tu per tu con statue a grandezza naturale di Alien, Mazinga e Freddy Krueger, ed è possibile cenare dentro ad una astronave o sedersi a tavola bevendo birra dai boccali del trono di spade (per citarne uno).

Il menù ripercorre la storia dei grandi classici: la cucina tipica romana prende i nomi di “La carbone” e “l’Amatrix con guanciale di Zaion” e ordinando un dessert potrai scegliere tra “The dark side tiramisù” o “la panna morta” a forma di maschera di Saw.
Il risultato è un’esperienza di coinvolgimento multisensoriale completa che fonde insieme ristorazione ed intrattenimento.   

“Ristotainment”

Stay tuned…

WORTH E LAMBERT: PROTAGONISTI DELLE NUOVE FASHION WEEK

Le sfilate-show dei più grandi brand del mondo non sono una novità, ma un suggestivo ritorno al passato…

Le rutilanti e “modernissime” fashion week durante le quali gli stilisti organizzano le sfilate-show che poi attraverso il web fanno il giro del mondo non sono una novità, ma sono un vero e proprio ritorno al passato!

Bisogna partire da Charles Frederick Worth che ha iniziato la sua carriera in Regent Street a Londra come commesso di un grande magazzino di tessuti dove imparò l’arte e forse anche la scienza di relazionarsi con le esigenti e pretenziose “signore-bene” dell’epoca che frequentavano lo “store”: siamo nel 1838!

Sbarcato, ancora ventenne, a Parigi ebbe fortuna a tal punto che è proprio a lui che si fa risalire l’origine alla haute-couture francese. Certo ebbe, in questo, una grande parte la Musa ispiratrice delle sue prime creazioni, la moglie Marie Vernet…

Lo stilista britannico, proprio a Parigi, rivoluzionò il modo di mostrare gli abiti di sua creazione introducendo per la prima volta le modelle nei salotti parigini, facendo così assomigliare le sfilate a dei veri e propri show teatrali. Ecco quindi da dove nasce la dimensione teatrale e spettacolare delle sfilate di oggi!

Il passo seguente lo si deve a Eleanor Lambert, direttrice dell’allora New York Dress Institute, oggi America Fashion Industry.

Eleanor ha introdotto – siamo nel 1943- un’altra dimensione facendo evolvere la settimana della moda in press-week.

La “settimana della stampa” ebbe un successo incredibile, tant’è che addirittura le riviste francesi iniziarono a pubblicare moda americana.

Prima che le sfilate, così concepite, arrivassero in Italia si dovettero attendere circa una decina di anni, quando finalmente approdarono a Firenze, per poi spostarsi a Roma ed infine affermarsi a Milano. Qui vi partecipava un pubblico per la prima volta selezionato di giornalisti e buyer di importanti departement store americani. Con il passare degli anni, durante il boom delle attività di produzione e commerciali, la fashion week assunse un significato più pratico, con uno svolgimento meno enfatico: tutto veniva organizzato in modo che l’attenzione fosse solo e soltanto sull’abito.

Buyer di boutique e grandi magazzini, potevano così vedere in anteprima le collezioni ed in questo modo pianificare le decisioni aziendali.

Ma ora, davvero, si è tornati al passato e le settimane della moda di oggi importano simultaneamente l’elemento “spettacolare” di Worth e quello di “press week” di Eleanor Lambert.

Influencers e celebrities di tutto il mondo sono quindi la nuova “press” alla quale far vivere, ad esempio, la spiaggia di Chanel o l’EABoarding di Armani.

La comunicazione da parte di influencers e celebrities dell’esperienza vissuta alla sfilata fa il resto… nello spazio di un click.

 

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