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New York

THE TREE OF DISCOVERY

880.000 mattoncini Lego al Rockfeller Center

Finalmente, dopo due anni di lavoro, debutta al Rockfeller Center lo store Lego più entusiasmante ed esperienziale di sempre.
Lego desiderava far vivere ai suoi clienti un’esperienza memorabile, che rafforzasse non solo l’amore per il Brand ma di cui si potesse anche parlare a lungo nel tempo. Il Team Lego si è quindi chiesto e ha studiato quali fossero i desideri dei loro clienti e il modo in cui avrebbero potuto esaudirli. Da qui, la nascita di un nuovo Lego store, il primo di una lunga serie.

 

Grazie al nuovo concept di retail, i visitatori non entrano in un semplice negozio ma vengono accolti nel vero e proprio mondo Lego, costituito da modellini 3D che celebrano la cultura locale americana: i taxi, la Statua della Libertà interattiva, Time Square, insieme ai modellini dei supereroi Marvel più in voga di sempre (Spiderman, Thor, Hulk, Iron Man ecc..). Soprattutto Lego ha realizzato dei percorsi esperienziali sorprendenti, che i visitatori hanno il privilegio di poter vivere in prima persona.

È proprio durante i “Lab”, infatti, che grandi e piccoli possono divertirsi insieme, condividendo un’esperienza basata su una modalità di gioco nuova, più moderna, fatta di suoni, luci, modellini Lego virtuali e non, talvolta creati e personalizzati dagli stessi visitatori.

Un nuovo modo di giocare che, però, non abbandona le sue radici e fa sentire il cliente il protagonista assoluto.

A questo proposito, Lego ha predisposto un’area interattiva che soddisfa anche il fan più curioso, permettendogli di vivere il processo di sviluppo di ogni singolo modellino all’interno dello Store: dal mattoncino primario al risultato finale, e di avere addirittura la possibilità di interagire con i relativi designer.

Oltre all’esperienza ludica però, Lego ha voluto mettere in luce altri valori dell’azienda come l’impatto positivo che si impegna ad avere sul futuro del pianeta e sulla società, rappresentato dall’Albero della scoperta, un albero realizzato da 880.000 mattoncini, alto dal pavimento al soffitto e con un tronco arcobaleno luminoso, che nasconde dei tratti che il cliente potrà divertirsi a scoprire.

UNA CENA STELLATA A DOMICILIO

Il pollo arrosto dello chef Daniel Humm entra nelle case degli Americani

Il ristorante Eleven Madison Park, tre stelle Michelin, n. 1 al mondo nel 2017 , chiude momentaneamente al pubblico le porte del proprio ristorante situato nel cuore di New York City e, in attesa di poter accogliere di nuovo i propri ospiti, lancia il servizio Eleven Madison Park To Go, consegnando l’amata cena del famoso pollo arrosto dello chef Daniel Humm direttamente a domicilio.

I commensali (le porzioni previste posso soddisfare dalle 2 alle 4 persone) possono ricevere direttamente a casa un pollo crudo da 3,5 libbre Green Circle ripieno di brioche, foie gras e tartufo nero, da consumare insieme ad una zucca al forno con alghe e burro marrone, insalata di verdure amare, patate gratinate con parmigiano e groviera e una torta di mele con acero e mandorle.

Il pacchetto prevede, infine, un barattolo della tipica muesli del ristorante per la colazione del mattino successivo, rievocando il ricordo di un’esperienza che, questa volta, sarà di certo diversa!

Evan Sung Photo

Una cena stellata per un costo totale di $ 275, corrispondenti a 232,40 euro.

Per ogni cena acquistata, il ristorante fornirà 10 pasti ai residenti locali che soffrono di insicurezza alimentare attraverso la sua partnership con Rethink, organizzazione no profit co-fondata da Humm per affrontare la disuguaglianza alimentare e le questioni correlate della sostenibilità.

Non c’è da sorprendersi, infondo, che anche i ristoranti stellati sperimentino nuove opportunità per mantenere contatto con i propri clienti o potenziali tali. Diventa necessario constatare, infatti, che l’attuale periodo di crisi, la costretta perdita di socialità e l’esplosione dei numerosi distributori di cibo a domicilio, non fanno altro che alimentare lo sviluppo di fenomeni che alimentano sempre di più il consumo nelle proprie case.

Bisogna, tuttavia, ammettere che l’Eleven Madison Park lo fa nel modo giusto!

Per chi teme di sporcarsi le mani, il ristorante rassicura informando che non sarà necessario dedicare troppo tempo alla cucina. Il pollo sarà preparato e farcito e le istruzioni dello chef su come arrostirlo saranno incluse nel delivery box, quasi a voler confidare in via esclusiva ai propri clienti i piccoli trucchi del mestiere.

Eleven Madison Park To Go non è semplicemente un tentativo per affrontare la crisi attuale, ma parallelamente una strategia per coinvolgere emotivamente i propri clienti che potranno, in un certo senso, partecipare alla creazione di piatti stellati, vivendo l’emozione di essere contemporaneamente sous chef e consumatori, ad un prezzo tutto sommato accessibile considerato il numero di commensali che le porzioni sono in grado di soddisfare!

Le persone più creative potranno, tra le mura di casa, divertirsi nel ricreare un’atmosfera elegante e raffinata, utilizzare il famoso servizio di piatti chiuso nel mobile per le grandi occasioni e aprire la bottiglia di vino riservata ad un evento speciale.

In questo modo, il piatto stellato regalerà l’illusione di evadere dall’ambiente casalingo, negli ultimi mesi divenuto – sempre di più – cornice di ogni nostra attività quotidiana.

Da non dimenticare l’aspetto sociale al quale i clienti contribuiscono con il loro acquisto. Un motivo in più per non rinunciare a questa occasione, al momento limitata al periodo di chiusura del locale, ma probabilmente destinata ad evolversi in vista del Ringraziamento e del Natale. L’Eleven Madison Park è costretto, insieme a tante altre attività affini, a rinunciare al contatto con il proprio pubblico e dobbiamo ammettere lo fa con la vera classe di uno stellato!

Ma nella Grande Mela possono non temere! Lo chef Daniel Humm e tutto lo staff contano con impazienza i giorni prima di poter accogliere di nuovo i propri ospiti come i vecchi tempi. 

DAL MARCIAPIEDE AL WEB

Il caso di Phygital Retail di Kate Spade

Oggi nel mondo del fashion retail la gara la vince chi innova di più. Ma non è detto che per innovare si debba necessariamente proporre qualcosa di mai visto prima. Anzi, il mondo della moda farebbe bene a scavare nei propri archivi per riscoprire soluzioni che, se lanciate in anni in cui il consumatore non era ancora pronto ad accoglierle, oggi potrebbero invece davvero fare la differenza.

Prendiamo ad esempio il caso di Kate Spade e delle vetrine interattive dei suoi pop-up stores lanciati nel giugno 2013 a New York.

Per il debutto della sua linea di abbigliamento e accessori casual (Kate Spade Saturday), il marchio realizzò quattro vetrine interattive attraverso cui fare shopping in modo insolito. La densità del traffico pedonale sui marciapiedi di New York City rendeva le location scelte adatte a creare una situazione che attirasse l’attenzione con una proposta accattivante e innovativa. Ognuna delle vetrine era stata dipinta con una tonalità giallo brillante e accentuata da motivi grafici in bianco e nero. Al posto della porta di ingresso del negozio era stato posizionato un ampio display touch screen con l’intenzione di offrire ai passanti un’esperienza ibrida di acquisto, tra il fisico e il virtuale, attraverso le sue vetrine operative 24 ore su 24.

Una selezione di abbigliamento e accessori dai colori vivaci era esposta su grucce e ganci all’interno delle vetrine, per permettere ai clienti di visionare gli articoli dal vivo, mentre l’esperienza di shopping avveniva sfruttando il display touch screen tramite il quale i clienti potevano sfogliare l’intera collezione e ottenere informazioni specifiche sul prodotto.

Il processo di check-out richiedeva semplicemente l’inserimento del proprio numero di cellulare al quale veniva subito inviato un messaggio di conferma e, a seguito dell’accettazione, i prodotti venivano consegnati gratuitamente entro un’ora (o programmando l’orario di consegna) tramite corriere in aree selezionate all’interno della città di New York con pagamento alla consegna.

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