A PLEIS UER FUD IS A GIORNEI

Dalla carne d’asina di Chiaramonte alla provola dolce delle Madonie, FUD porta in tavola la Sicilia in modo unico

In una delle vie principali della “movida” catanese, nasceva qualche anno fa FUD: un locale moderno e diverso che si proponeva come un nuovo modo di intendere la cucina siciliana adattandola alla modernità. Oggi FUD è diventata ormai un’istituzione, un luogo in cui ogni catanese è andato almeno una volta e che anche i turisti, provenienti da ogni dove, hanno imparato a conoscere e apprezzare. Proprio il successo della prima bottega, ha portato alla nascita di un franchise con sedi a Milano e Palermo ma quale è il segreto di FUD? Lo stesso sito, con cui il locale si presenta al pubblico, ci tiene a precisare che sono tre i pilastri portanti sui quali la bottega si fonda. Tre fattori strettamente legati tra loro che FUD promette di adempiere a pieno e, in effetti, lo fa.

Componente umana, sicilianità dei prodotti ed eco-friendly

All’interno del locale si respira un’aria conosciuta, quella del fritto tipicamente siciliano misto a un aroma familiare che sa di casa. Io, che siciliana lo sono fin dentro le ossa, ho sempre ritrovato all’interno del FUD l’atmosfera tipica della cucina di mia nonna, unita a un sapore diverso che sa di modernità.  Lo staff e tutto il personale riescono a mettere il cliente, anche il più esigente, a proprio agio dimostrandosi sempre molto affabili e pronti a dare consigli per orientarne la scelta. Nemmeno le promesse di sicilianità e bio vengono meno.

Da un lato, è possibile ritrovare nei panini, nelle pizze e negli hamburger ingredienti provenienti da tutto il territorio siculo con annotazioni specifiche. Un esempio? Il Porc Burgher, ovvero un panino con carne di suino nero dei Nebrodi, cipolla di giarratana in agrodolce e verdure selvatiche saltate in aglio rosso di Nubia. Insomma un panino da leccarsi i baffi con una presentazione che aumenta l’hype del consumatore. Dall’altro lato, non manca l’attenzione per la terra e infatti FUD mantiene la sua promessa nel portare al consumatore prodotti legati alla terra ma allo stesso tempo rivolti alle generazioni di oggi.

FUD “vo fa l’ammmericano”

Una realtà che cerca di unire la tradizione dei prodotti con il gusto fresco delle nuove generazioni e la loro continua voglia di qualcosa di diverso e unico. Ecco perché la vera chicca di FUD sta nella presentazione dei suoi piatti, i cui nomi inglesi vengono “sicilianizzati” in maniera simpatica e geniale.

Sicuramente è questo il primo elemento che colpisce il consumatore e lo spinge, per curiosità più che altro, a voler provare la bottega. Una mossa che ha spinto me in primis a voler assaggiare i piatti di FUD che non mi hanno lasciata, quasi mai, delusa: dallo Shek Burger al Dabol Burgher fino a quello che è diventato in breve tempo il mio panino preferito vale a dire il Big Bab.

La possibilità oggi di trovare locali simili è decisamente aumentata rispetto al passato, eppure è in quella voglia di ironizzare e di sperimentare che è possibile trovare il vero gusto di FUD.

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Siciliana nel cuore, è nata nel 1994 a Catania dove è cresciuta tra il profumo dei limoni e il sapore di salsedine. Fin da bambina le piace raccontare storie ed è questo amore smisurato a spingerla tra le braccia della letteratura. Si laurea in Lettere Moderne ma adesso la città dove è cresciuta le va troppo stretta e decide di avventurarsi oltre i confini della sua isola. Si trasferisce a Bologna dove, sotto i portici, trova e annota nuovi racconti di vita. Accolta presso il campus di eccellenza Camplus Alma Mater, si laurea infine Letterature moderne, comparate e postcoloniali con una tesi sul folklore e Stephen King, il maestro letterario di sempre. Eppure sa che per ogni storia che finisce un'altra aspetta solo di essere ascoltata e lei non vede l'ora di sapere di quale sarà.