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Tommy Bahama

TOMMY BAHAMA TRASFORMA LA VITA IN UN WEEKEND DI RELAX

tmlA Settembre, il rientro dalle ferie è sinonimo di preoccupazioni, stress, traffico, smog, impegni che si sovrappongono, mancanza di tempo. Spesso, l’unica àncora di salvezza è rappresentata dagli ultimi weekend di fine estate, dove non si esita a ri-abbandonare la città alla ricerca dell’ultimo posticino al sole per rinvigorire la tintarella e riossigenare i polmoni, proprio mentre sui social si scatena la fantasia di chi cerca di “sdrammatizare” la situazione.

tommybahaLo stesso (tremendo) pensiero lo hanno avuto anche due coppie di amici negli anni Ottanta quando, alla vigilia del rientro alla “normal-life” dopo una splendida estate in riva al mare alle Keys (Florida), riflettono su quanto sarebbe bello non dover mai abbandonare la spiaggia, il mare, i tramonti, il mojito e le cene di pesce fresco. Per distrarsi, Tony Margolis e Bob Emfield con le rispettive mogli si inventano Tommy Bahama, un leggendario personaggio conosciuto per il suo fascino, il suo umorismo, la sua perenne tintarella e che incarna la vita isolana. Viaggiatore intrepido, Tommy parla fluentemente nove lingue ed è in grado di flirtare in almeno un’altra dozzina. Una volta è riuscito a pescare un tonno da 200 libbre usando solo il guscio di una noce di cocco, un paio di occhiali da sole rotti e il cordino dei suoi bermuda.

Il gruppetto di amici fantastica spesso su che cosa indosserebbe Tommy e sui dettagli della sua vita idilliaca. Questo li porta, qualche anno dopo, a fondare un brand di abbigliamento che ha la sua essenza proprio nello stile di Tommy, un brand la cui promessa è quella di “ispirare il mondo a rilassarsi, trasformando la vita in un lungo weekend”.

flyoQuello che era iniziato con qualche maglia in seta stampata e qualche pantalone, in breve tempo è diventato un brand che propone un vero e proprio stile di vita, allargandosi a una gamma completa di oggetti e accessori per la casa e per la persona fino a ristoranti (a oggi 16 e tutti aperti a fianco dei principali store), all’organizzazione di eventi privati o aziendali e al lancio di un proprio marchio di rum (con due linee, una light e una dark) per una “total island life style experience”.

Palme, sabbia bianca, mari cristallini, cieli sconfinati, fiori esotici, aperitivi a bordo di favolose piscine, tavole da surf e barchette a vela ispirano il mood, l’immagine e le azioni di tutto il brand in un vero e proprio life-style “alla Tommy Bahama” al punto che, come si legge sul sito, “le decisioni importanti sono influenzate dalla domanda: che cosa farebbe Tommy Bahama?”.

Il primo store Tommy Bahama ha aperto nel 1991 a Seattle, dove oggi c’è la sua sede principale. Il brand (160 negozi e 16 ristoranti) ha ricavi di oltre 630 milioni. Dal 2003 fa parte del gruppo Oxford Industries e nel 2009 ha aperto un Tommy Bahama Bar presso lo Yankee Stadium.

404-errorAncora una volta, si capisce la fondamentale importanza per un brand di avere ben chiare ed esplicitamente espresse le proprie promesse, non solo a parole o a immagini, attraverso la comunicazione, o attraverso i propri prodotti, ma anche – e soprattutto – attraverso la proposta di un vero e proprio modo di fare, di essere e di vivere che i propri clienti possono sperimentare, facendone parte e identificandosi in esso (a lato, una pagina di errore creata sul sito ufficiale del brand: Sembra che ti abbiamo portato un po’ fuori rotta… Dev’essere colpa dei mojito).

E chi, infondo, non ha un po’ di Tommy Bahama dentro di sé, soprattutto in questo periodo?

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