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La Fabbrica del Colore

KATHERINE BOTTELLINI E UNA MISSION (QUASI) IMPOSSIBLE

Katherine Jacqueline Bottellini è un’artista. Formata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha poi frequentato la specializzazione in Decorazione. Pittrice e fotografa, trae le sue più grandi ispirazioni nelle ore notturne. Organizzatrice di eventi artistici, partecipa a mostre collettive ritagliandosi anche spazi per mostre personali. Chi fa dell’arte il suo modo di esprimere le proprie emozioni e i propri desideri, rendendola la sua passione, prima che il suo mestiere, quando intervistata da CX and the City, non può che raccontare la sua personale esperienza relativa all’acquisto di materiale necessario per il suo lavoro: dello smalto acrilico bianco con pigmento puro con pigmento di ossido di zinco e biossido di titanio puro. Alle orecchie di un “profano” può sembrare un acquisto banale, ma per Katherine è stata davvero una questione di “mission (quasi) impossible”!

CX AND THE CITY

Come ha scoperto il brand e il luogo dove ha effettuato l’acquisto?

Devo fare una premessa. Quando si parla di “bianco” in pittura, nascono sempre molti problemi, soprattutto legati al fatto che questo colore, con il tempo, ingiallisce a causa della luce. Questo va a ledere significativamente la qualità del lavoro su tela nel lungo termine. Fin da quando frequentavo l’Accademia in Brera ho iniziato la mia personale “mission impossible”. Ho girato i colorifici migliori di Milano, da quelli storici come Crespi e Pellegrini, passando per Hobby Colours, Grossich, Pisotti e Perfetti, fino ad arrivare addirittura a Leroy Merlin. Nessuno riusciva a darmi quello di cui davvero avevo bisogno. Più cercavo, più mi informavo – anche sulle composizioni chimiche dei colori – più sembrava che non potesse esistere un bianco che non ingiallisse. Un giorno mi venne un’illuminazione.. Ho pensato di andare alla fonte, da chi – quei colorifici – li riforniva. Scoprii così che molti si riferivano a “La Fabbrica del Colore”, un negozio all’ingrosso, che da poco aveva aperto anche al pubblico, a Cinisello Balsamo. Da lì sono stata indirizzata all’Officina del Colore a nord di Milano, dove i colori venivano fatti e miscelati su richiesta specifica. Non l’avevo mai sentito, ma mi ci sono subito precipitata. Piena di belle (e rinnovate) speranze.

Nel decidere di acquistare quello specifico prodotto, lo ha confrontato con altro o lo ha scelto perché ha catturato la sua attenzione all’improvviso?

Assolutamente no. Come ho detto, la mia è stata una ricerca difficilissima, durata interi mesi. Anche quando sono arrivata all’Officina del Colore non ho trovato subito quello che mi serviva. Insieme ai titolari, abbiamo fatto diversi tentativi prima di individuare il “mio” bianco composto da pigmenti di ossidi puri! Ma quando l’ho trovato, ho subito percepito che era diverso, che era quello giusto. Anche se – evidentemente – la prova definitiva l’ho avuta nel tempo, verificando che davvero non ingialliva.

Quale suo personale bisogno o quale suo desiderio il prodotto che ha acquistato prometteva di soddisfare?

Sono un tipo piuttosto preciso. Amo la perfezione dei dettagli, e non riuscivo a concepire che creando un quadro con le tonalità del bianco, con il tempo, il mio lavoro potesse perdere brillantezza e pulizia. Il bianco è fondamentale: lo uso per i fondali e gli sfondi dei miei quadri. E il bianco non può diventare giallo. Avevo bisogno – e lo desideravo profondamente – di un bianco che mantenesse la sua promessa di essere e rimanere bianco. Sempre e per sempre.

Quando e come ha acquistato il prodotto?

L’ho acquistato dopo una ricerca veramente lunga. Anche quando sono approdata all’Officina ho fatto diverse prove, con diverse composizioni. Sono stata fortunata a trovare i titolari che non si sono scoraggiati di fronte alle mie impellenti richieste e “pretese”. Ma la fatica e lo sforzo sono valsi la pena. Ora ho il mio bianco perfetto! E, per quanto mi riguarda, anche per altri composti naturali e chimici del colore, esiste solo all’Officina.

Il prodotto acquistato ha soddisfatto in pieno il bisogno iniziale per cui l’aveva comprato, magari superando addirittura ogni sua aspettativa?

Assolutamente sì! Ci è voluto tempo, ma sono finalmente soddisfatta!

Un motivo per cui rifarebbe questo acquisto?

Da quando ho trovato il “mio” bianco, non l’ho più lasciato. È un acquisto che faccio ripetutamente.

Se il prodotto da lei acquistato fosse una città, quale città sarebbe?

Per forza una città “bianca”. Mi viene in mente una St Moritz innevata. Oltre a essere bianca, è pulita, precisa, ordinata, puntuale.. Proprio come il “mio” bianco!

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