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Mario Sala e Matilde Pane

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VERSACE CAPTA FERUM VICTOREM CEPIT

Michael Kors compra Versace, Versace conquista il Gruppo Michael Kors che cambia nome: Capri

La vendita di Versace a Michael Kors Holding Limited – proprietario dei brand Michael Kors e Jimmy Choo – sembrava un volo di sola andata. 1.83 miliardi di euro per migrare oltreoceano, lasciando alla storica famiglia italiana “solo” 150 milioni di euro di capitale azionario del nuovo colosso fashion.Sarebbe però riduttivo pensare a questi due dati come unici contributi che il savoir faire italiano da e darà al gruppo. L’italianità non ha infatti una partecipazione di minoranza: è lei a dominare la scena, ben al di là della quota di capitale sociale, come testimonia la scelta di rinominare la Holding “Capri Holdings Limited”.

Versace capta ferum victorem cepit. Acquistata dagli Americani, l’iconica e intramontabile Versace ha già cominciato a plasmare il gruppo che adesso la rappresenta al New York Stock Exchange. Come la Grecia seppe ri-conquistare i selvaggi Romani attraverso la sua identità culturale, così la Medusa mostrando il suo volto sembra riguadagnare spazio nella Capri Holding… e allo stesso tempo rinvigorire se stessa! Donatella ha dichiarato che l’Azienda è sinonimo di “spirito inclusivo, che abbraccia la diversità, oltre a rendere possibile alle persone una maggiore libertà di espressione” (http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/business_wire/news/2018-09-25_1251705293.html) . Questo si riflette perfettamente nelle acque attorno a Capri, meta che ha saputo far innamorare chiunque, regalando a tutti lo stesso respiro di bellezza che un capo italiano – con tutto ciò che significa – sa dare. Baluardo dell’identità storica della Medusa, la famiglia rimane al controllo manageriale dell’Azienda insieme al CEO Akeroyd, certa che la nuova linfa data dai fiduciosi investimenti nel Brand permetteranno di “esprimere a pieno il potenziale” creativo e comunicativo dell’azienda, con altrettanti benefici sulla sua redditività.

Capri: metafora del Gruppo. A icona nel tempio del nuovo gruppo fashion, svetta la “leggendaria isola”, come la definisce il CEO e Presidente John D. Idol. Nata come rifugio di pace per turisti intellettuali e aristocratici stranieri, l’isola è presto diventata meta di turismo elitario. Tutto a Capri profuma di esclusiva genuinità ed ha il gusto della raffinatezza autentica che sembra sussurrare ad ogni visitatore, più o meno famoso: “Tu, qui, vedi e vivi qualcosa di unico”. Lo stai vivendo tu, proprio tu, ed è unico, per te. Idol ha dichiarato che i tre Faraglioni simboleggeranno l’heritage e la solidità dei tre Marchi. Isolotti rocciosi e delicati allo stesso tempo, che nonostante l’imponente effetto scenografico risultano familiari ed accoglienti a chi vi si avvicina. È forse con questa mossa di re-branding che la nuova Holding sta cercando di far riecheggiare quel messaggio di unicità che l’Isola di Capri sa comunicare. Unicità dell’esperienza e unicità del consumatore che la vive. Se il lusso non è più solo legato al prodotto, ma alle immagini che quel prodotto sa evocare e alle sensazioni che comunica, perché non dare ai propri valori e ai propri principi una forma identificabile, riconoscibile, concreta come un’Isola che, in un vasto arcipelago nel mare magnum, sa farsi riconoscere senza esitazione? Su questa intuizione si radica la sfida che la neonata Capri Holdings lancia a se’ stessa: arrivare a 8 miliardi di dollari di ricavi, rafforzando la presenza globale dei tre Brand e della loro reputazione di eccellenti innovatori, glamour e ricercati. L’ambizione non manca, così come il coraggio di costruire e scommettere tutto sull’esperienza di identificazione che il cliente può fare entrando e rimanendo in contatto con il Gruppo: “Tu, qui, vedi e vivi qualcosa di unico”.

L’esito si scoprirà tra qualche anno, ma oggi certamente Versace ne esce vincitrice. Se infatti è vero che sui mercati lei non esiste più, ma è assimilabile ad un gruppo che la unisce ad altri Brand lontani dalla sua storia, è altrettanto vero che oggi Versace esiste ancor di più sul mercato nel lusso e del Made in Italy, con una fisionomia sempre più definita ed adulta.

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