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Taste the Architect

RICETTA DI ARCHISTAR

Architetti e chef, binomio insolito e sorprendente

Cibo e architettura. Questo è il binomio che da vita a Taste the Architect, la nuova serie proposta da Indeho, piattaforma digitale nata nel 2020 con l’obiettivo di raccontare attraverso uno stile innovativo le relazioni che intercorrono tra il mondo del design e il pensiero progettuale.

In Taste the Architect gli architetti Marco Piva, Piero Lissoni, Paola Navone, Massimo Roj e Massimiliano Locatelli, affiancano lo chef Andrea Vigna in un’esperienza di creatività condivisa.  La Food Accademy dello showroom di Signature Kitchen Suite a Milano è il loro palcoscenico.  Host di ogni intervista è Paolo Bleve, Direttore Creativo e Anchorman di INDEHO.

Non nascondo i miei iniziali sentimenti in un qualche modo contrastanti, la curiosità da un lato e la diffidenza dall’altro. Tuttavia è stato facile familiarizzare con l’idea di un architetto al fianco di uno chef, insieme dietro al suo banco di lavoro. La celebre espressione Dal cucchiaio alla città, citata in uno degli episodi, rende limpida la naturalezza del mio processo mentale.

Nel 1952 l’architetto Ernesto Nathan Rogers, membro del gruppo BBPR e direttore di Casabella-Continuità, conia questo slogan nella Carta di Atene, documento che enuncia e fissa i fondamentali principi della città moderna. Rogers esprime in modo semplice e diretto il coinvolgimento del fare architettura a partire dall’oggetto di uso quotidiano fino all’organismo urbano più complesso. Nella grande utopia positiva i processi d’industrializzazione coincidono con i contenuti delle avanguardie storiche e della rivoluzione socioculturale che animano il secondo dopoguerra.

Diverso il momento storico, diversi il contesto e il format di Taste the Architect, decisamente più disimpegnati, ma la città e il cucchiaio, o meglio la forchetta, si incontrano ugualmente. Trovo in questo modus operandi la dimostrazione del fatto che l’idea della multidisciplinarità tra le arti, anche in questa chiave leggera, è espressione dell’approccio moderno.

Taste the Architect ci propone un interessante viaggio tra architettura e cucina, dove attuali riflessioni progettuali trovano il loro equivalente gastronomico. Sono gesti quotidiani e memorie conviviali il punto di partenza per creare una nuova ricetta e parlare di architettura, urbanistica e design del prodotto, di alimentazione e stili di vita.

I cinque architetti, di volta in volta protagonisti di un episodio, affrontano in maniera genuina tematiche architettoniche accompagnate dai loro parallelismi culinari. Per citarne alcune: la trasformazione urbana del patrimonio edilizio associata a ricette tradizionali, l’ecosostenibilità progettuale al consumo consapevole in cucina, l’utilizzo di materie prime e cultura locali a prodotti km zero e di stagione…

Non ci resta che impiattare e gustare, in attesa della prossima stagione!

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