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Lost and found

LOST & FOUND EXPERIENCE A DOMICILIO

ciao come stai

L’Hotel Edison si trova nel centro di New York, a Times Square. Costruito nel 1931 e inaugurato dal famoso inventore e imprenditore dal quale prende il nome, è un meraviglioso edificio in stile Art Déco.

Chi stesse cercando un alloggio per il suo soggiorno nella Grande Mela si compiacerà dei positivi commenti su TripAdvisor relativi a questo hotel: “posizione strategica”, “pulito”, “bella struttura”, “buon rapporto qualità prezzo”…

Ma l’Hotel Edison non è solo questo. L’Hotel Edison è anche il suo straordinario personale, capace di far sentire i suoi clienti così speciali nel modo più inaspettato.

La storia di cui vi scriviamo è giunta alla nostra attenzione grazie alla nota giornalista Selvaggia Lucarelli che, attraverso i social network, si fa ambasciatrice e portavoce delle storie più straordinarie.

Oggi ci racconta la bella e sorprendente avventura di una simpatica (e romantica!) signora che, in vacanza con il marito proprio a New York, dopo un soggiorno presso l’Hotel Edison, ritorna a casa scoprendo di aver dimenticato due anelli di poco valore economico ma di grande importanza affettiva.

Stabilito che le spese di spedizione per avere indietro le sue gioie sono decisamente alte, la signora decide di rinunciarvi. Ovviamente non senza un po’ di rammarico. Immaginate la sua sorpresa quando, qualche tempo dopo, si vede recapitare dal postino un curioso e inaspettato pacco che contiene proprio i suoi anelli!

Il mittente è il signor Ottolia, Vicedirettore del servizio di sorveglianza dell’Hotel, che, in vacanza in Italia, ha pensato bene di portarsi dietro i monili della sua cliente perché la restituzione fosse più facile.

Un gesto di altri tempi, lo definiscono la Lucarelli e la fortunata signora. Un gesto che sicuramente la dice lunga sulla natura intera dell’Hotel, che fa dell’attenzione e della cura ai suoi ospiti il suo punto di forza, come eccellentemente dimostrato da questo episodio.

Avevamo già scritto qui qualche tempo fa di come la “Lost & Found Experience” spesso venga vissuta in modo pesante e stressante dagli ospiti degli hotel, nel timore di non riuscire a rientrare agevolmente in possesso dei propri beni.

Non ci è dato di sapere come sia stato il soggiorno della protagonista di questa storia presso l’Hotel Edison, ma siamo sicuri che ricorderà a lungo questa esperienza e, parlandone, invoglierà tanti altri a prendere in considerazione una fermata al 228 West 47th Avenue di New York City.

Nel gergo del marketing si chiamano Promoter quelle persone che, avendo vissuto esperienze da clienti al di là delle loro aspettative, innescano un passaparola positivo verso il brand che li ha resi “felici”.

Esiste addirittura un indice di questi “passaparola” che è internazionalmente riconosciuto: si chiama Net Promoter Score e certamente la notizia raccontata dalla Lucarelli ha mandato alle stelle quello dell’Hotel Edison di New York!

Questa sicuramente è una bella storia per la nostra rubrica CX and the City!

LOST & FOUND EXPERIENCE: PESSIMA A PRIORI?

A chi non capita, trovandosi in viaggio per piacere o per affari, dovendo alloggiare in un hotel, prima di andare via, di avere il terrore di dimenticare qualcosa, tanto da fare diversi giri di ricognizione prima di uscire dalla propria stanza per il check out? E a chi non capita, effettivamente, di dimenticare qualcosa? Vuoi per la troppa rilassatezza del viaggio, vuoi per la fretta di dover raggiungere un meeting o di dover prendere un aereo.

In ogni caso, spesso e volentieri, la reazione che si crea, quando ci si accorge di aver “perso” qualcosa, è di un’angoscia “a priori”. Ancor prima di aver verificato che il beauty case sia davvero rimasto in bagno, l’orologio sul comodino, il caricatore nella presa o la giacca appesa nell’armadio. Questo perché si sa che, spesso e volentieri, sarà davvero difficile rintracciare quello che si è dimenticato e, soprattutto, farselo restituire.

Vogliamo riportare due casi-tipo.

Caso uno: ci troviamo in un hotel di una nota catena alberghiera, solitamente affollato di businessmen intenti a discutere di affari attaccati ai loro smartphone. Stiamo effettuando il checkout e, mentre il gentile responsabile della reception sta sbrigando le pratiche, gli si avvicina un’addetta delle pulizie, consegnandogli un beauty case. “Questo è rimasto nella stanza 315”. Il responsabile, intento a prestare a noi le attenzioni dovute, prende in consegna l’oggetto e lo ripone in uno scaffale sotto il desk dicendo alla ragazza: “La 315 è appena andata via, tengo qui il beauty case così se ci chiama le diciamo che è qui”.

Caso due: dopo un soggiorno in una località turistica, alloggiando in un albergo a quattro stelle con ottime recensioni su Tripavisor, proprio dietro la piazza principale, ci accorgiamo, la sera stessa dopo aver effettuato il checkout, di aver lasciato nell’armadio una camicia appesa. Certi che la cortesia con la quale siamo stati accolti rimarrà invariata, chiamiamo subito chiedendo di parlare proprio con il responsabile della reception con il quale avevamo avuto a che fare durante il nostro soggiorno. In modo abbastanza interdetto, l’addetto non sa riferirci se non che lo staff che si occupa della pulizia delle stanze non gli ha notificato niente. Promette, però, di informarsi. La sera successiva, non avendo ricevuto aggiornamenti, richiamiamo e non troviamo la persona con cui avevamo parlato il giorno prima. Chi ci risponde non è al corrente del nostro problema e ci chiede di aspettare una telefonata dalla responsabile delle pulizie delle stanze, la quale ci richiama il giorno dopo, richiedendoci nuovamente dettagliate informazioni sul nostro soggiorno, sulla nostra stanza e su quanto avevamo dimenticato. Il giorno dopo, la stessa signora, gentilissima, ci richiama per dirci che ha trovato la nostra camicia e chiedendoci i nostri riferimenti per la spedizione e i dati per l’accredito delle spese.

Insomma, in entrambi i casi sembra che in questi hotel non sia presente un serio ed efficace sistema di “Lost & Found” che permetta agli ospiti di vivere più leggermente e piacevolmente l’esperienza post-soggiorno.

Come abbiamo descritto dettagliatamente qui, il cliente vive il brand e l’azienda anche dopo l’acquisto effettuato, dopo che la sua “shopping experience” è terminata, dopo che ha “strisciato la carta di credito”. Invece, l’atteggiamento che molte aziende hanno è quello che possiamo definire “Buy..Bye Bye”, ossia “Compra, e poi ciao ciao!”:  ridurre l’esperienza del proprio cliente solo alla shopping experience è estremamente rischioso, per quanto essa possa essere pianificata nei minimi dettagli. bye bye

Dopo l’acquisto, in molti casi, il cliente ha necessità di chiedere assistenza: il suo viaggio nella relazione con il brand non finisce con l’acquisto e la sua esperienza deve essere controllata e seguita fino alla fine. Altrimenti sarà lui a dirci “bye bye!”.

Nei casi sopra descritti, implementare un semplice ed efficace sistema di Lost & Found può portare vantaggi su diversi fronti.

Fronte Cliente: vivrà una Customer Experience che lo porterà a ricordarsi piacevolmente dell’hotel nel quale ha soggiornato, fino a suggerirlo ad amici e colleghi che soggiorneranno nella stessa località.

Fronte Hotel: sicuramente avrà meno “roba” dispersa per l’hotel, a partire del desk di Reception. Oltretutto, creerà un sentimento positivo nei propri clienti, facilitando un processo che – gli albergatori lo sapranno bene – è quasi all’ordine del giorno!

Fronte Staff addetto alla pulizie delle camere: meno distrazione e possibilità di concentrarsi meglio su quelli che sono i loro specifici compiti (che sicuramente non includono l’occuparsi di prendere dati e riferimenti – che l’hotel dovrebbe già avere – dei clienti).

Italian Customer Intelligence ti dice come non “scaricare” i tuoi clienti dopo il loro acquisto e creare così per loro una Customer Experience davvero soddisfacente. Scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

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