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VASINIKO: LO STORYTELLING CHE CONQUISTA IL CLIENTE

Oggi vi parliamo di Vasiniko: ristorante pizzeria napoletano aperto da pochi mesi in piazza XXV Aprile (Corso Garibaldi) a Milano.https://ili6.files.wordpress.com/2012/05/basilico-ok.jpg

ll nome deriva dal termine Vasinicola, traduzione dal dialetto napoletano di basilico, che rappresenta il filo conduttore di tutto il concept del locale, non solo perché fa da ingrediente principe in moltissime ricette presenti nel menu, ma anche perché è presente anche negli elementi di arredo color verde acceso che creano un contrasto vivace con il bianco e il grigio del resto degli arredamenti.

Ma ciò che rende vivace Vasiniko non è solo il color verde degli arredi, ma è anche e soprattutto l’accoglienza che il personale di sala è in grado di offrire ai propri clienti: in base alla nostra esperienza, rappresenta il vero elemento differenziante di Vasiniko (senza nulla togliere alla qualità e bontà dei loro piatti).

Il locale è grandissimo ed è proprio impossibile non notare le grandi vetrine con l’insegna che affacciano sia su corso Garibaldi, che su piazza 25 Aprile e dalle quali si può sbirciare l’interno: i molti tavoli sono posizionati in modo da garantire ampio spazio ai clienti sia per la seduta che per il passaggio.

È ora di pranzo e il locale è molto affollato (soprattutto alla cassa), ma proprio per gli ampi spazi appena descritti, non trasmette una sensazione di caos, ma anzi ci invoglia proprio a entrare.

Non abbiamo ancora varcato la soglia dell’ingresso che veniamo subito accolti dal saluto e dal sorriso discreto, ma professionale di colui che immaginiamo essere il titolare: comunicatogli il nostro desiderio di mangiare, subito si rivolge a un cameriere chiedendo se gentilmente poteva accompagnarci al tavolo e così, nel giro di pochi secondi, ci siamo accomodati.

Come abbiamo già più volte anticipato (leggi qui), il sorriso e il saluto sono la condicio sine qua non per predisporre positivamente il cliente all’esperienza che sta per vivere, ma è importante anche trasmettergli che “è in buone mani”, dando già dimostrazione positiva del luogo e delle persone che aiuteranno a fargli vivere una customer experience davvero superiore.

Come? Proprio come fa Vasiniko! Rivolgendosi ai clienti con professionalità, comunicando con i colleghi o i propri dipendenti con complicità, rispetto e tranquillità, senza trasmette al cliente rapporti tesi e gestendo il momento tra l’ingresso e l’accomodamento nel più breve tempo possibile e senza frenesia.

Ma l’aspetto più interessante della nostra personale customer experience è stato il momento successivo all’accomodamento, ossia quando abbiamo avuto il contatto con il cameriere che ci avrebbe poi servito per tutto il pranzo. Subito dopo l’accomodamento, il cameriere si è premurato di chiederci se conoscevamo le offerte del pranzo e con passione e disponibilità ci ha spiegato il menu e le varie combinazioni possibili.

Dopo averci lasciato un po’ di tempo, decidiamo di prendere un’insalata (la prova costume pesa come una spada di Damocle). Al contrario di molti colleghi di altri locali che semplicemente accolgono le ordinazioni del cliente senza particolare entusiasmo, il cameriere ha colto subito l’occasione per farci vivere un’esperienza in cui si sono mescolate emozioni, tradizioni e le storie di ognuno di noi in una chiave tutta partenopea.

“Ma come Signorine? Con tutte questo ben di Dio, prendete l’insalata?” mi dice il cameriere con un marcato accento napoletano. La sua simpatia è incredibile, si instaura subito una conversazione che ci regala sorrisi e divertimento: si scherza sulla scelta da lui ritenuta troppo dietetica, rispetto ad altri piatti (ovviamente) più succulenti.

http://www.guesthotel.net/uploads/image/posillipo1.jpgChiedendo poi un consiglio su quale insalata fosse migliore tra la “Posillipo” e la “Caracciolo”, la sua risposta è stata una vera e propria lezione di “storytelling, da fare dispetto a tutti i massimi esperti del settore: Sono entrambe due zone bellissime di Napoli, ma io personalmente preferisco Posillipo, perché è un borgo incantevole sul mare e si sta benissimo”.

Senza dubbio alcuno, abbiamo ordinato l’insalata Posillipo.

Il cameriere ha traslato la situazione in un mondo parallelo, parlando di una storia, la sua, la nostra: parlava della sua città con gli occhi che brillavano e ci ha fatto viaggiare con la fantasia, al punto che immaginare la bellezza del posto, ci ha fatto pregustare la bellezza (e bontà del piatto).

Aspettativa che non è stata delusa: l’insalata è un’esplosione di colori, profumi e abbiamo la sensazione di “assaggiare un pezzo di Napoli”.

Ecco come Vasiniko fa innamorare i propri clienti e li fa diventare promoter. Racconta loro la sua storia, la storia dei suoi prodotti e li fa sognare, facendo superare le loro aspettative, sorprendendoli ed entusiasmandoli, proprio come ha fatto con noi. Ecco quindi il nostro giudizio:

Scrivi a press@newsandcustomerexperience.it per scoprire come costruire al meglio lo storytelling dei tuoi prodotti e della tua azienda e far diventare promoter i tuoi clienti.

PANINI DURINI: METTI UN SORRISO A TAVOLA E C’È UN CLIENTE IN PIÙ

Oggi parliamo di Panini Durini che dal 2011 ha portato sul mercato di Milano un nuovo modo di fare ristorazione tutta Made in Italy, in cui qualità, freschezza ed ecosostenibilità convivono in un ambiente dinamico ed estremamente cordiale.

Tra i sette locali (a breve otto) distribuiti in tutta Milano, abbiamo “testato” quello in via Durini 26, il primo storico locale del brand.

Se il tendone bianco dell’unica vetrina dello store, si può “perdere” tra quelli di altri store vicini, non si può non notare la concentrazione di persone stazionanti appena fuori dall’ingresso (chi con fragranti panini in mano, chi invece in procinto di entrare) così come non si può non notare la vetrina su cui sono applicati gli stickers con descrizioni del servizio gratuito ed ecologico di “bike delivery” che effettua il locale.

Entriamo: è molto affollato, purtroppo non c’è posto per accomodarsi nei tavoli (o per meglio dire banconi) in fondo alla sala: ci avviciniamo alla cassa per ordinare e veniamo accolti da un sorriso sincero e un saluto molto cordiale della ragazza in cassa che, vedendo la nostra indecisione sulla scelta del panino, ci porge subito il menu. Dopo averci detto che ci avrebbe riservato un posto non appena si fosse liberato, ci lascia il tempo per decidere.

Come abbiamo già sottolineato (leggi qui), il sorriso e il saluto sono requisiti fondamentali nell’offerta di una customer experience superiore sin dalle prime battute dell’esperienza: rappresentano uno dei primi punti di contatto con il cliente e spesso determinano quella “prima impressione” che influisce molto sull’esperienza generale che il cliente vivrà.

E così è stato anche per noi da Panini Durini: l’approccio cordiale della ragazza ha creato nella nostra mente una impressione così positiva, che l’impossibilità di sedersi, l’affollamento di persone e l’attesa (situazioni di per sé fastidiose) non hanno influenzato negativamente la nostra percezione dell’esperienza vissuta fino a questo momento.

Come promesso, appena liberato il posto (non più di 3 minuti di attesa) un’altra ragazza ci accompagna e ci fa accomodare e, per renderci più agevole l’ordine da fare al bancone, ci invita ad appoggiare le nostre giacche negli appositi ganci applicati sotto il bancone, garantendoci che le avrebbe controllate lei.

Abbiamo la netta sensazione che per Panini Durini l’attenzione al cliente sia centrale. Nonostante l’affollamento del locale, si sono ricordati di riservarci un posto a sedere: ciò ha creato un forte legame di fiducia nei confronti del personale (e quindi del brand), che ha raggiunto il suo picco nel momento in cui la ragazza si è offerta di controllare le nostre giacche.

Anche ordinare è stato una vera e propria esperienza nell’esperienza: raggiunto il bancone, che è un tripudio di colori e profumi, veniamo accolti da un ragazzo che ci saluta in modo molto cordiale, dando quella giusta confidenza che ti fa sembrare di essere in compagnia di amici, ma senza risultare invadente.

Dopo aver ordinato, ci invita a prendere da bere dal grande frigo a vista e ad accomodarci perché il panino lo avrebbero portato loro (consegna che non ha superato i 2 minuti).

Dividere il servizio in due modalità (servito e self service) potrebbe rappresentare un grande punto di forza di Panini Durini: innanzitutto il cliente è prontamente accolto dal personale, il quale con diverse modalità di comunicazione, crea una relazione immediata e piacevole con il suo interlocutore facendolo sentire “coccolato” e poi aver la possibilità di scegliere autonomamente una bevanda da un frigo a totale disposizione, ci ha trasmesso senso di libertà, oltre a velocizzare il servizio visto che il personale non deve così occuparsi del beverage.

Panini Durini sa che i suoi clienti non possono attendere molto (si sa che la pausa pranzo non è mai generosa con i tempi) per cui il servizio è velocissimo. Questa rapidità permette chiaramente un maggiore turn over: il servizio per essere veloce, senza essere frenetico, necessita di personale in abbondanza: noi ne abbiamo contati almeno 7, che per un locale di così piccole dimensioni quelle dimensioni sembrano tantissimi, ma vi assicuriamo che tutti erano impegnati in qualche mansione.

Tutti erano intenti a rendere l’esperienza del cliente, piacevole e in linea con le aspettative: chi ripristinando e pulendo il bancone, chi intento a preparare i panini, chi alla cassa con un bel sorriso stampato in viso, chi a far accomodare i clienti ai tavoli.

Una vera squadra: è proprio questo quello che si respira appena entri da Panini Durini. La loro coesione, il loro rispetto reciproco, il feeling e la positività del personale creano un’atmosfera calorosa e vivace che sommata alla bontà del panino, ti fa solo venir voglia di tornarci.

Qual è, in sintesi, l’esperienza di accoglienza che abbiamo vissuto da Panini Durini?

panini durini

Vuoi iniziare a fare un primo passo verso un’offerta di customer experience superiore nel/i locale/i del tuo brand? Scrivici a press@newsandcustomerexperience.it

IBM®: lo studio “THE CUSTOMER ACTIVATED ENTERPRISE”

Dopo 4.183 interviste ai dirigenti e responsabili di alto livello in oltre 70 paesi diversi nel mondo, è stato pubblicato l’atteso studio di IBM® “The Customer Activated Enterprise”: l’obiettivo dello studio è indagare i fattori chiave che portano a performance superiori alla media.

Sono state coinvolte nelle interviste sei categorie di dirigenti, quelli che IBM® riunisce in un’unica definizione, dirigenti “C-Suite”: CEO (Chief Executive Officer), CFO (Chief Financial Officer), CIO (Chief Information Officer), CMO (Chief Marketing Officer), CHRO (Chief Human Resource Officer) e CSCO (Chief Supply Chain Officer).

I risultati dimostrano che da oggi, nell’era del cliente, la sfida per il successo di ogni azienda si gioca in un campo ben preciso anche secondo chi ricopre ruoli ad alta responsabilità: la customer experience.

customer activated enterprise
Come i “C-Suite” vedono l’azienda del futuro? I risultati sono sorprendenti: alla domanda che chiedeva di indicare uno o più fattori che influiscono strategicamente sull’azienda, “Clienti” è stata una delle risposte più citate, seconda solo a “C-Suite”, ovvero ai massimi dirigenti stessi.

Dall’analisi della ricerca emerge che tre sono i fattori chiave percepiti, su cui costruire le fondamenta per un futuro di successo per le aziende:

  • aprirsi all’influenza dei clienti
  • essere pionieri nell’innovazione digitale
  • creare “engagement” attraverso la customer experience

 

Per richiedere l’intera ricerca: http://www-935.ibm.com/services/it/it/c-suite/csuitestudy2013/

TASSI DI CONVERSIONE TROPPO BASSI? ECCO PERCHÉ…

Marco Conte (@MarcoConte1) segnala a Italian Customer Intelligence  con un tweet assai pertinente un bell’intervento di Adriana de la Cruz (@delacruzduffo) sui motivi per i quali si abbandona il proprio carrello in mezzo all’e-commerce e si guadagna velocemente l’uscita.

Perché i tassi di conversione sono bassi?

businesswoman with laptop and credit cardIl 56% fra coloro che rinunciano a completare la propria spesa, asserisce di essersi trovato davanti a costi inaspettati. Il 44% lamenta costi di spedizione troppo alti come motivo del proprio abbandono. Il 32% si accorge solo alla fine della spesa che il conto totale è troppo salato per le proprie tasche. Il 25% si spaventa per la complessità del sito e-commerce in cui aveva pensato di acquistare. Il 24% (!) comunica che il sito è “crashed”. Un altro 22% trova insoddisfacenti o addirittura assenti le informazioni sui tempi e modalità di consegna del “pacco”. Il 21% si scoraggia a metà strada per il troppo tempo che l’acquisto implica a causa delle troppe informazioni richieste. Il 18% trova scoraggiante l’eccessivo carico di controlli di sicurezza nel pagamento. Il 17%, al contrario, è preoccupato che non ci sia abbastanza sicurezza sulle proprie informazioni bancarie e pertanto rinuncia.

Davvero ottimi indicatori per coloro che sono impegnati a migliorare il “tasso di conversione” del proprio e-commerce, ovvero la  percentuale di quelle visite nello shop online che si traducono effettivamente in acquisti.

In fondo il tasso di conversione non è altro che la misura della customer experience della “e-customer” e, quindi, di quanto l’e-commerce risponda ai suoi bisogni, con che grado di facilità di interazione e con che livello di piacevolezza.

Le soluzioni e-commerce che Italian Customer Intelligence promuove sono valorizzate dal servizio Web Presence Check (clicca qui per scoprire il servizio) proprio per offrire una customer experience superiore al navigatore e migliorare i tassi di conversione.

Guarda il video di Italian Customer Intelligence:

GEORGE EZRA, CAMBIAMENTO E DESIDERI DEL CLIENTE

George Ezra, il grande e appena ventenne cantautore britannico (a Milano il prossimo 21 novembre), dice, nella sua bellissima canzone “Budapest”, che lascerebbe ogni sua cosa, all’istante, per “lei”: casa, castello, pianoforte, terre e tesori…

Nel coinvolgente ritornello George avverte quanto questo cambiamento sia la cosa più ragionevole e sfida amici e parenti che non lo capiscono.

Le persone cambiano, noi stessi spesso cambiamo assai più profondamente e frequentemente di quanto ne abbiamo contezza.

Il desiderio di novità del cliente finale (della cliente italiana in primis) è forse espressione di cambiamenti più profondi e frequenti e non solo effetto della maggior varietà di offerta tipica dei mercati saturi:

PEOPLE CHANGES – CLIENTS ARE PEOPLE

Il cliente, in un istante, può diventare un “ex”. Perché dice che “non lo capiamo più”. Ecco perché il cliente va conosciuto e “ri-conosciuto” in continuazione.

Per scoprire che esperienza fa il tuo cliente quando scopre, valuta, acquista, utilizza, in una parola, “vive” la tua offerta segui Italian Customer Intelligence e attiva P.I.N. – il codice segreto del cliente.

CHI DOMANDA… INNOVA!

Nell’era del cliente c’è ancora una congettura che guida le decisioni delle aziende, soprattutto in materia di innovazione: “i nostri esperti sono più preparati dei clienti”.

Mentre è certamente probabile che la vostra compagnia abbia a disposizione professionisti molto esperti in determinati campi, come nel design di automobili, negli strumenti finanziari, nella scoperta di nuove materie prime, è altrettanto vero che i vostri clienti sono sicuramente i più “esperti” in quelli che sono i loro bisogni, il loro contesto di fruizione dei prodotti, dei loro desideri e, perché no, dei loro problemi.

iPod girlPer esempio, adottando la prospettiva del cliente, i fondatori di eBay hanno creato un nuovo modello di business rendendo possibile ai clienti trovare direttamente i venditori senza intermediari: i risultati sono sotto gli occhi di tutti! Apple ha rivoluzionato il mercato della musica con l’iPod, un dispositivo che nel 2001 soddisfaceva come nessun altro l’esigenza dei clienti di portare sempre con se tutta la loro musica, di farlo con facilità occupando poco spazio e di farlo con piacevolezza attraverso un fantastico design ed un ottima qualità del suono in uscita.

P.I.N. – Praxis Intelligence Network – partner di Italian Customer Intelligence – mette a disposizione delle aziende una vasta esperienza nell’ascolto e registrazione delle esigenze dei clienti e delle loro necessità in termini di facilità e piacevolezza di interazione con le aziende: ovvero degli elementi chiave per offrire la miglior customer experience!

Contattaci per conoscere da vicino le soluzioni di P.I.N. – Praxis Intelligence Network più adatte per il tuo brand/prodotto/servizio. Oggi più che mai offrire una Customer Experience attentamente progettata con lo sguardo del cliente è una questione di successo o insuccesso!

IL CLIENTE VUOLE PARLARE CON NOI

Nel 2011 il brand Disney avviò una nuova campagna per promuovere i suoi parchi a tema. La sorpresa, soprattutto per gli addetti ai lavori, fu grande: nella campagna non apparivano Topolino, Paperino e nessun altro protagonista dell’universo Disney. Perché? In realtà, si può affermare, che vi appariva l’unico protagonista dell’universo Disney. Le immagini pubblicitarie mostravano solo bambini emozionati, saltellanti ed eccitati non appena i genitori dicevano loro: «Stiamo andando a Disneyland!».

Come è nata la campagna Disney?

disneyIl vero colpo di genio dietro a questa campagna fu uno: chiedere a una parte di clientela – i genitori – quale fossero i momenti di maggior magia per i bambini nel rapporto con i parchi a tema Disney. La ricerca portò alla luce che il momento più emozionante è proprio quello in cui i genitori dicono «Stiamo andando a Disneyland!». Ancor più sorprendente fu scoprire che queste emozioni erano comuni per genitori e figli di tutto il mondo!

Grazie a queste semplici interviste Disney scoprì che l’esperienza di andare nei suoi parchi a tema non inizia quando le famiglie attraversano i cancelli del parco. Inizia molto prima. Scoprirono anche che le famiglie non vanno a Disneyland solo per i mitici personaggi dell’universo Disney, per le giostre o per il cibo. Ci vanno perché vogliono godersi dei piacevoli momenti e per creare ricordi di famiglia.

La collaborazione tra Disney e i suoi clienti fu così stretta che i video della campagna furono davvero realizzati dai genitori che riprendevano i figli al momento dell’annuncio!

P.I.N. – Praxis Intelligence Network intervista, grazie alla sua rete di rilevatori e rilevatrici professionalizzati, i vostri clienti, per conoscere davvero e in breve tempo, quali siano le loro aspettative da non deludere e quali motivi li portino da voi o dai concorrenti.

Conoscere il codice segreto dei vostri clienti assicurerà un vantaggio competitivo alla vostra azienda, al vostro brand e ai vostri prodotti: scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

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