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Micol Galbiati

Micol Galbiati has 8 articles published.

Laureata in economia, lavora come Buyer (di prodotti, materiali e servizi) per commesse e impianti di vario tipo nel settore energetico. Ha sempre praticato molto sport fin da piccola, è coinvolta in tornei di Beach Volley su scala Nazionale e Internazionale.

SCARPE E BEACH VOLLEY

Un insolito binomio…

Quando si pensa al beach volley, le prime cose che vengono in mente sono: costume, spiaggia, sole, mare, quindi potrebbe sembrare strano associare a questo sport l’idea delle scarpe eppure…

Da quando gioco, anche su questo mi sono ricreduta. La maggior parte del tempo lo passiamo a piedi nudi nella sabbia, sia in campo sia quando attendiamo il nostro turno e ci spostiamo sugli altri campi a vedere le partite. È più comodo e gli spostamenti sono più veloci. Ma cosa succede a fine giornata? A fine torneo, dopo le premiazioni, solitamente ci si ferma a bere una birra o si va a cena. Sono i momenti più divertenti ed aggregativi, però abbiamo bisogno di far riposare i piedi, di stare comode, senza rinunciare allo stile!

Ecco che ci vengono in aiuto le Converse. Sono molto popolari tra le beachers perché rispondono benissimo all’esigenza di comodità che ci assale a fine giornata, con l’adattabilità a qualsiasi tipo di vestiario (perché si può scegliere tra tantissimi modelli, alte, basse, colorate, a tinta unita, con le decorazioni più svariate) … e, soprattutto, ci risparmiano spazio in borsa, perché ci evitano di dover portare altre scarpe da usare per la serata. Si indossano la mattina, con la tuta, e si rimettono a fine giornata, con qualsiasi tipo di vestiario: minimo sforzo massima resa.

Il beach ha creato il bisogno di unire la comodità che richiede l’abbigliamento sportivo con la vita normale fatta di serate, di cene, di aperitivi, e la soluzione non può che essere una scarpa che si adatta ad entrambe le situazioni: sportiva, per camminare, comoda per aiutare i piedi che ci hanno sorretto tutto il giorno e stilosa per le uscite post torneo. Una volta di più lo sport, con i suoi ritmi e la sua organizzazione influenza le mie decisioni di acquisto, perché se prima la scarpa sportiva la sceglievo solo da utilizzare in palestra o da indossare nel tempo libero, adesso la scelgo anche pensando di poterla mettere alla sera.

SETTEMBRE: IL MESE DEGLI IMPREVISTI

Never give up!

Settembre, oltre alla fine dell’estate e delle vacanze, per noi, giocatori di città, porta anche la fine della vera stagione di beach volley perché il clima non permette di giocare sempre in costume. Inizia la stagione dell’imprevisto e dell’imprevedibile, perché la voglia di giocare all’aperto resta, ma bisogna essere pronti ad ogni evenienza: il tempo cambia velocemente e potrebbe piovere, come potrebbe ritornare a tratti il caldo, e così si impara ad essere previdenti e reattivi. La passione per lo sport ci spinge a giocare in condizioni non proprio ottimali. A volte si è in campo e si inizia a sentire il vento che si alza, si vedono le nuvole che si avvicinano, il cielo diventa grigio, cadono le prime gocce …ma non passa mai per la testa l’idea di smettere di giocare, basta avere sempre con sé le cose giuste, come ad esempio un k-way.

Per noi, che dobbiamo utilizzarli per giocare sotto l’acqua, è importante che siano di tessuto tecnico cosi non ci appesantiscono, che abbiano una buona tenuta in termini di impermeabilità, perché la partita non si interrompe perché piove, e che occupino poco spazio, in modo da poterli portare sempre dietro. Essere previdenti diventa molto importante quando si gioca a beach volley: avere con sé l’indumento giusto fa la differenza sia in termini di prestazione, perché ci mette nelle condizioni migliori per continuare a giocare, sia in termini fisici, perché ci evita di prendere freddo e rischiare di ammalarci. Dalla borsa sportiva a quella di tutti i giorni il passo è breve, soprattutto in questa stagione, perché il peso è minimo, si indossa in pochi minuti e i colori, spesso sgargianti, contrastano con il grigio della pioggia.

Vedere la giornata come se fosse una partita aiuta ad organizzarsi meglio ed essere pronti a superare qualsiasi situazione nel modo migliore. Il beach mi ha insegnato ad essere pronta ad ogni evenienza e non scoraggiarmi mai, neanche quando piove…basta sapersi attrezzare!

PRONTI? PARTENZA, VIA!

Booking e i filtri delle sportive.

Viaggiare è sempre stata la mia passione, appena posso faccio i bagagli e parto: solo l’idea di andare, di allontanarmi dalla routine per vedere posti nuovi mi mette in uno stato di euforia. Devo dire che, da quando ho iniziato a giocare a beach-volley, ho scoperto tanti luoghi prima sconosciuti e ho imparato a scegliere anche tornei non vicini a casa, in luoghi faticosi da raggiungere. La fatica è tutta ripagata quando ci si ritrova a mangiare pesce in quel ristorantino sul mare o, finito il torneo, ci si tuffa nell’acqua cristallina!

Per noi che facciamo così tanti km nell’arco di un solo weekend, spinte dalla passione per il beach-volley, la vera differenza la fa sicuramente l’alloggio. Mettersi in viaggio dopo tutta la settimana di lavoro è faticoso: sapere che ci attende un buon posto dove dormire ci alleggerisce il viaggio! Il fatto di viaggiare per sport influisce sul nostro modo di scegliere e valutare un hotel/b&b: per noi riposare bene è fondamentale, ci permette di recuperare le energie e di essere pronte ad affrontare il torneo al meglio; scegliamo il posto in base alla vicinanza ai campi, cosi alla mattina la sveglia non deve suonare troppo presto; la colazione deve sempre essere inclusa perché è un pasto importantissimo, serve a darci la giusta energia e la giusta carica; il bagno deve avere una doccia comoda, perché dopo tutta la giornata a giocare sotto il sole, la doccia è il momento più rilassante e non dover stare a lottare con le tende da bagno, per non allagare tutto, o non essere incastrate in spazi stretti, migliora la nostra esperienza ed il nostro giudizio.

Il prezzo? Ha la sua importanza, abbiamo un budget da rispettare, ma siamo disposte anche a superarlo, per rispondere meglio alle nostre esigenze. Sicuramente, un grande nostro alleato nella scelta del posto dove dormire è Booking perché, oltre all’ampia scelta di strutture tra cui scegliere, ci permette di applicare i filtri in base alle nostre esigenze: grazie alla visualizzazione sulla mappa, possiamo valutare le distanze, selezionare l’opzione della colazione inclusa e abbiamo sempre informazioni sul check-in che, per noi che arriviamo spesso la sera tardi, sono di grande importanza, insieme al fatto che non c’è necessità di stampare nulla.

Viaggiare per sport mi ha insegnato a prendere in considerazioni variabili di cui non tengo conto quando viaggio per altri motivi, e soprattutto mi ha insegnato che anche l’alloggio influisce sulla prestazione sportiva, e quindi va scelto con molta cura.

Grazie Booking!

ENERGY TO GO

Come non soccombere in campo e fuori

Quando si pensa al beach volley si pensa sempre a qualcosa di bello e divertente, mare, sabbia, sole, costumi… il che è assolutamente vero, ma quello che spesso non si considera, almeno di primo acchito, è la fatica e lo sforzo che richiede questo sport; in certi giorni particolarmente caldi ed afosi, si vede la gente uscire dal campo, cercare ombra ed acqua come se fossero un miraggio, giorni in cui i “tempi medici” sono quasi uno a partita e giocare diventa una gara di resistenza.

Il beach volley insegna anche questo: imparare a resistere in condizioni estreme, saper gestire le proprie forze, arrivare preparati mentalmente e fisicamente per la partita, cose che poi sono utili anche nella vita di tutti i giorni, nei periodi stressanti, nelle “sfide” di lavoro che si giocano in ufficio, quando si è mentalmente spossati perché sommersi da mille cose. E quello che impariamo sul campo ce lo portiamo anche fuori, così come ci portiamo anche qualche piccolo aiuto, scoperto grazie allo sport. Per me ad esempio è stato il caso delle confezioni di frutta secca della Noberasco.

Prima di iniziare a fare sport a livello agonistico, la frutta secca era il classico fine pasto di Natale, quella golosità che compariva sulla tavola a conclusione di tutto. Adesso è diventata una fonte di energia che porto spesso con me e non manca neanche nel cassetto del mio ufficio. Quando si ha bisogno di energia immediata, di qualcosa di leggero che non appesantisca, ma che serva a darci un po’ di carica, è la soluzione perfetta, soprattutto per chi, come me, soffre di pressione bassa. Dovendo giocare a qualsiasi orario abbiamo bisogno di qualcosa che ci dia energia nell’immediato e le confezioni della Noberasco rispondono perfettamente a questa esigenza: sono piccole, comode da tenere in borsa, facilmente apribili e soprattutto hanno ingredienti di buona qualità. E da quando, grazie allo sport, ne ho scoperto la praticità, la comodità e soprattutto l’efficacia, ho pensato bene di farle entrare anche nella mia quotidianità, perché essere sportivi è un modo di vivere, e non si limita al campo o alla partita, ma si allarga a tutte le sfere della nostra vita. Tanto più scopriamo cose utili, tanto più tendiamo ad usarle sempre. Siamo sempre in movimento e abbiamo bisogno più che mai di energia, da qualsiasi fonte essa arrivi e se è ready to go ancora meglio!

BISOGNO DI LEGGEREZZA

Quando si gioca con stile

Prima di iniziare a giocare a beach volley, vivevo l’estate in maniera differente: andare al mare significava già essere in vacanza e in valigia mettevo tanti costumi, magliette per il giorno e per la sera, diversi tipi di scarpe… adesso che gioco e, da quando inizia la stagione estiva, ogni week end sono al mare o in location che hanno la piscina, la valigia è diventata una borsa e quanto più leggera è, meglio è.

Il nostro sport ci permette di giocare in costume, quindi abbiamo bisogno di portarci poche cose… ma la leggerezza è diventata un po’ uno stile di vita: borse piccole, zaini in nylon, asciugamani in micro fibra, infradito, e l’immancabile pareo. Da quando ho iniziato a giocare, ho riscoperto questo accessorio che, da semplice “indumento” da indossare in spiaggia per brevi momenti, è diventato un inseparabile compagno di tornei perché si presta a molteplici usi: da stendere sulla sabbia al posto del telo, per asciugarsi dopo la doccia, da indossare in modi diversi per gli aperitivi in spiaggia post- torneo e, perché no, anche come sciarpa in caso di vento. Si asciuga velocemente, ha fantasie che richiamano l’estate, se ne possono fare molteplici usi e risponde alle nostre esigenze di comodità e anche di vanità perché, è vero che siamo sportive, ma siamo pur sempre donne e ci piace averne diversi da sfoggiare.

Tutto ciò che è leggero e comodo diventa facilmente parte della nostra routine e trova subito spazio in borsa. Considerando che quando ci spostiamo in aereo abbiamo solo il bagaglio a mano, più gli oggetti sono versatili meglio è, così possiamo viaggiare leggere ma essere comunque pronte ad ogni evenienza. L’ unico neo è che in Italia, purtroppo, di parei se ne trovano pochi, se non nelle località di mare più famose dove, oltre che in spiaggia, ci sono negozi ad hoc di accessori per il mare.

Per acquistare parei, non ci resta che affidarci ad Amazon o a parenti ed amici in vacanza all’estero, perché li che si trovano con molta più facilità e, ovviamente, appena ci è possibile approfittiamo dei tornei nelle località più amene per farne scorta per noi e per le altre perché, nel nostro mondo, le cose funzionali diventano virali molto velocemente.

Per affrontare questo sport impegnativo, che richiede dedizione, viaggi, e fatica cerchiamo semplicemente leggerezza, comodità e stile.

MANGIA VIAGGIA GIOCA

La brand promise, rispettata, di Eataly

Lo sport ci cambia: non solo l’allenamento modella i nostri fisici, ma cambiano le nostre abitudini, i posti che frequentiamo, le necessità, l’alimentazione. Diventa quasi una seconda vita, a cui ci dedichiamo non appena possibile.

Per noi che abitiamo a Milano, in estate, significa avere pochi week end liberi perché i tornei si giocano quasi tutti al mare. Il venerdì mattina si carica la borsa in macchina e appena usciamo dal lavoro si parte: destinazione Italia. Partire la sera significa fare km di autostrada e soprattutto mangiare “per strada”, cosa che non è mai stato un problema, un posto valeva l’altro… fino a quando non ho iniziato a fare tornei e capire che anche l’alimentazione della sera prima è importante. Non si deve appesantirsi troppo, si devono mangiare cibi salutari, possibilmente cucinati al momento e non riscaldati perché, se no, si rischia di passare la notte in bianco. La scelta di dove fermarsi diventa quindi fondamentale.

Percorrendo la A1 da Milano, in direzione Bologna, proprio quando iniziano a farsi sentire i primi morsi della fame, ecco che compare l’autogrill di Eataly, che ci accoglie con una frase che è anche una promessa: “Eat better, Travel better”. Lì, al piano superiore, il personale molto gentile ti fa accomodare ai tavoli, dove si possono assaggiare piatti tipici italiani, cucinati al momento, con ingredienti di qualità che, notoriamente, caratterizzano il brand ed i suoi prodotti: paste, pizza, tagliate, insalate…  il tutto ad un prezzo davvero onesto, cosa non trascurabile per chi, come noi, ha spesso un budget da rispettare.

Trovare un posto che concilia qualità, servizio e prezzi è stata per me un’ottima scoperta che mi ha permesso di soddisfare il mio bisogno di mangiare in modo salutare anche durante il viaggio e di ripartire sazia e non appesantita, tanto che, tutte le volte che devo andare in quella direzione, faccio in modo di arrivare per tempo, prima che chiuda. Se vi capita di passare dalle parti di Modena, fermatevi per una sosta: io riparto sempre soddisfatta, pronta per continuare il viaggio e carica per affrontare il torneo! Eat better… travel better… play better!

VITA DA ATLETA: L’IMPORTANZA DELL’EFFICACIA

La piramide della CX e il dopo-sole

È arrivata l’estate: e con lei la voglia di sole, di abbronzarsi e di mostrare la pelle finalmente dorata.

Per noi beachers è diverso: non andiamo a ricercare l’abbronzatura; in questa stagione ci basta giocare o allenarci per abbronzarci. La passione per il mio sport mi ha portato ad affrontare una situazione che prima non avevo mai vissuto: dover stare sotto il sole tutto il giorno per diversi giorni (solitamente per un torneo) e giocare agli orari più improbabili, sotto il sole cocente, con temperature impegnative.

L’ importante per noi beachers è proteggerci al meglio durante il giorno e avere un buon prodotto che, alla sera, ci restituisca freschezza ed una pelle pronta per affrontare un’altra giornata di sole. Durante un torneo, ho avuto modo di scoprire il latte doposole Solarium Phyag. Venivano distribuiti gratuitamente campioncini agli atleti. L’occasione per usarlo è stata immediata, la sera stessa, e l’esperienza fatta nel provare questo prodotto piacevolissima, al punto che non solo il giorno dopo sono tornata a prendere altri campioni, ma ho continuato ad usarlo e lo uso tutt’ora (anche se non è di facile reperibilità poiché venduto nei centri estetici). Il prodotto mi ha colpito da subito perché risponde perfettamente al bisogno estremo della pelle di chi gioca sotto il sole: facile da spalmare, anche sulla pelle arrossata, grazie ad una texture delicata; dona una sensazione di sollievo e freschezza immediata, si assorbe subito senza lasciare la pelle unta e lascia un delicato profumo, di mare e di sole…

L’altro aspetto che mi ha colpito è stata la semplicità dell’incontro con questo prodotto: non sono dovuta andare a cercarlo: ho trovato campioni di prodotti solari da provare durante un torneo. Il prodotto giusto, al momento giusto, proprio quando davvero ne avevo bisogno da sportiva e da persona con la pelle chiara (e tendenzialmente sensibile).

Questo prodotto ha soddisfatto tutti i miei desideri, estremi ed esigenti, come il mio sport, è efficace, mi ha  regalato un’esperienza di utilizzo facile (cascandomi tra le mani) e piacevolissima!!

Nell’attesa di qualche nuova scoperta, continuo a stare sotto al sole sapendo di avere un prezioso alleato che mi aspetta in borsa!

COMPAGNIE AEREE IN “LINEA” CON I TEMPI

Viaggiare Low-cost: conviene?

Viaggiare. Una cosa semplice oggigiorno che occupa una parte della nostra vita, che sia per lavoro o per piacere.

Un viaggio che ho fatto di recente mi ha fatto riflettere sui servizi offerti dalle compagnie aeree e sulle offerte che ogni giorno ci propongono.

Destinazione: Portogallo. Una meta ormai ben servita, anche dalle compagnie low cost, ma quanto davvero convengono?

Ovviamente una delle prime variabili che ho preso in considerazione è stato il prezzo, e sorpresa… la differenza tra compagnie low cost e quelle di linea era irrisoria, considerando che tutte le offerte che ci propongono non includono più neanche il bagaglio a mano, le tasse, l’assegnazione del posto. Ho quindi optato per viaggiare con

Lufthansa, e ne sono stata piacevolmente sorpresa.

Innanzitutto la comodità di viaggiare da un hub centrale, che solitamente è ben servito dai mezzi di trasporto e dai parcheggi, la velocità delle operazioni di check in con personale molto disponibile, la possibilità di effettuare le operazioni di check in ed imbarco bagagli direttamente ai terminali self, sempre con personale di assistenza presente, il bagaglio a mano incluso nel prezzo (cosa ormai impensabile se non si tratta di aerei di linea) e soprattutto: la comodità del viaggio.

Stare anche solo un paio di ore di aereo su sedili comodi con spazio per le gambe, con una tasca sul sedile anteriore per riporre le cose che si vogliono tenere vicine (un libro, l’mp3, il telefono) e, cosa principale, il servizio a bordo fanno la differenza sul come si arriva a destinazione. Il servizio a bordo viene sottovalutato da molte compagnie, che fanno pagare qualsiasi cosa, quando offrire anche solo da bere (con eventualmente scelta limitata sulle tipologie di bevande) cambia il modo di percepire il viaggio: ci si sente un po’ coccolati, ci si rilassa (magari dopo la corsa per arrivare in orario in aeroporto), si brinda alla partenza o al ritorno e non obbliga ad acquistare bevande in aeroporto a prezzi folli. Lufthansa mi ha sempre tenuto aggiornata via mail sullo stato del volo, sulle eventuali variazioni del gate e, sempre via mail, mi ha inviato la ricevuta del bagaglio (che al ritorno ho imbarcato), un servizio che ho apprezzato e che per noi, sempre connessi, sempre al telefono e sempre in ritardo, è di grande utilità.

Ode alle compagnie che, pur mantenendo i vecchi standard, si sanno adattare alle nuove esigenze e restano al passo coi tempi, offrendo un servizio di qualità ed un viaggio in relax. Chiedono di fare scalo nei loro hub? Bisogna allungare il viaggio di qualche ora? Ben venga, se è giustificato dalla qualità del servizio e dalla comodità del viaggio! E poi… vogliamo perderci la possibilità di scoprire qualche nuovo negozio in aeroporto e di portare a casa qualche altra specialità locale?

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