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Italian Customer Intelligence - page 51

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È ITALIANO IL CLIENTE PIÙ INSODDISFATTO D’EUROPA

Il cliente italiano è deluso e insoddisfatto. A rivelarlo è un’indagine svolta dalla Forrester Reasearch. Il noto osservatorio americano indipendente ha scoperto con un sondaggio fatto su migliaia di utenti, che il cliente italiano è quello più scontento in Europa (considerando gli otto principali Paesi). Sono infatti assai bassi e lontani dalla sufficienza i valori che i consumatori italiani attribuiscono alla propria customer experience con noti brand. Tutta “colpa” dei brand italiani?

I brand e la cliente italiana

Negative CampaignCertamente occorre crescere nella cultura del cliente, nella risposta ai suoi bisogni, nella facilità di interagire con i brand, nella interazione e nella piacevolezza dell’esperienza d’acquisto. Ma è un fatto che, se ci riferiamo per esempio alla cliente italiana, questa è la più sofisticata ed esigente al mondo tanto che viene considerata un punto di riferimento, un modello e uno stimolo per quelle aziende che vogliono realizzare dei prodotti e servizi di qualità. Con il suo gusto e i suoi desideri testa ed esige prodotti fatti bene, si aspetta che questi ultimi vengano creati con materiali di assoluta qualità e che siano accompagnati da un servizio impeccabile.

Un interessante contributo su queste peculiarità della cliente italiana lo fornisce Italian Customer Intelligence, rendendo disponibile sul proprio sito un interessante collage di ricerche e interventi da parte di testimonial autorevoli che sostengono quanto la cliente italiana sia la più attenta, esigente, pretenziosa, orientata al bello e alla qualità, elegante, aperta alle novità e «style-sparker».

Insomma, superare l’esame della cliente italiana diventa allora una necessità urgente per tutti quei prodotti e servizi che hanno il desiderio, non solo di penetrare in nuovi mercati, ma di poter sopravvivere nel burrascoso mercato del Bel Paese. Come suggerisce Guido Corbetta, Ordinario di Strategia e Politica Aziendale dell’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, c’è solo una strategia da perseguire:«Occorre sviluppare prodotti e servizi che possano essere anzitutto apprezzati dalla consumatrice italiana, così particolarmente sofisticata nei gusti».

Scrivi a info@italiancustomerintelligence.it per scoprire come puoi finalmente soddisfare il tuo cliente e per sapere di più sul report della Forrester.

ECCO PERCHÈ ABBIAMO INVITATO KERRY BODINE

Secondo uno studio di Forrester Reasearch nessun marchio italiano raggiungerebbe la sufficienza quando si tratta di soddisfare i propri clienti. Questo duro giudizio è il risultato di un’indagine che ha coinvolto circa 16mila utenti. Il sondaggio prevedeva la valutazione di quanto sia gradevole, facile ed efficace entrare in relazione con alcune tipologie di aziende precedentemente selezionate dalla Forrester, dando un voto da 0 a 100.

Nel “The Customer Index, Italy 2014” dell’osservatorio americano, Mediaset raggiunge un punteggio di 39. Risalendo la classifica si trovano BancoPosta (40), Unicredit (41), Tim (41), 3 Italia (42), Alitalia (43), Fastweb (44), Sky (46), Intesa San Paolo (46) e Vodafone (46). Insomma, la maggior parte delle aziende italiane non riescono a soddisfare e a comprendere tutte le esigenze dei propri clienti.

kerry bodine 8 settembre dentroAlla luce di questi risultati si fa ancora più interessante il prossimo incontro che Italian Customer Intelligence ha organizzato a Milano con Kerry Bodine, già vicepresidente della Forrester e coautrice del bestseller americano Outside in. L’appuntamento, che si svolgerà il 20 novembre, vorrà quindi essere un momento di confronto e di approfondimento sulle recenti trasformazioni del mercato che hanno condotto le aziende in una nuova era, quella che la Forrester chiama l’era del cliente – un’epoca in cui la focalizzazione sul consumatore è più importante di ogni altro imperativo strategico.

Partecipa all’evento di Kerry Bodine. Conferma la tua presenza inviando una mail a: info@italiancustomerintelligence.it

IL GUSTO DELLA CLIENTE ITALIANA SBARCA IN POLONIA

poloniaA voler utilizzare un’immagine che mischia la scienza con la geografia si  potrebbero usare queste parole. Una ragnatela che abbraccia il mondo intero. Il Made in Italy è così, una vastissima rete che grazie alla sua qualità e unicità riesce a esser presente in tutto il mondo. Ma c’è presenza e presenza. In alcuni luoghi, per esempio, sono solo pochi i capi d’abbigliamento, i prodotti o gli  accessori che vengono importati dal bel Paese. In altri posti, invece, il Made in  Italy fa quasi da protagonista assoluto. Così è accaduto a Rzgow, in Polonia, dove è stato inaugurato il Ptak Fashion City, la prima Città della Moda d’Europa.

Il Made in Italy al Ptak Fashion City

Il Ptak Fashion City è un progetto che a pieno regime si estenderà su un milione di metri quadri, di cui 30mila saranno dedicati esclusivamente al Made in Italy. Nessun’altro è riuscito a conquistarsi così tanto. L’inaugurazione del 29 agosto, ha visto presenti Kenzo Takada, autore del logo ufficiale, e Anna Fendi. Lo spazio destinato per i prodotti del nostro paese sarà accessibile a partire da aprile 2015. La zona a strisce verde bianco rossa porterà il nome di “Centro della Promozione del Made in Italy”, dentro il quale verranno promossi i produttori italiani del fashion, del design e del food con circa 140 espositori.

Se il Made in Italy è riuscito a conquistarsi tutto questo spazio, un motivo ci sarà pure. Rispondere alle esigenti clienti italiane, ha permesso ai nostri artigiani di elevare i loro prodotti all’eccellenza.

La qualità del prodotto italiano, quindi, è resa possibile da una risposta sempre più precisa e attenta ai desideri della cliente italiana, e, naturalmente dalle competenze dei nostri artigiani, il konw-how dei quali è riconosciuto in tutto il mondo.

Baldinini e la sua nuova avventura in Cina

Che cosa succede quando una piccola pianta viene accudita con cura e attenzione? Con il tempo cresce, i suoi rami si fortificano e la sua cima gareggia con l’altezza del cielo. Lo stesso accade quando un’azienda impiega tutte le sue energie, capacità e competenze: può crescere, fino ad arrivare in tutto il mondo.

È il caso di Baldinini, noto brand di scarpe, borse e accessori che, dopo aver aggiunto nuovi negozi in Russia e nell’area mediorientale, inizierà a breve una nuova avventura in Cina. Qui, il prossimo gennaio, aprirà uno store di 200 metri quadri nella strategica Queen’s Road Central di Hong Kong. E nel programma di sviluppo dell’azienda per il 2015 la previsione è di portare a tre il numero degli store nelle città di Surgut, Astrakan e Novosibirsk. Insomma un’espansione di tutto rispetto, visti anche i tempi che corrono.

Ecco il commento dalla “antenna” di Italian Customer Intelligence da Shanghai, Alice Rossetto, responsabile Instant Market Cina:

baldinini«Baldini ha compiuto un’ottima scelta, e – aggiungo – necessaria. La Cina è senz’altro oggi un Paese che deve essere esplorato e sui cui è d’obbligo investire nel medio-lungo termine, ma con attenzione. Ogni metropoli cinese presenta caratteristiche proprie, che richiedono interventi mirati e personale addetto di fiducia che operi in loco, in grado di carpire i trend propri del mercato di riferimento, non solo off-line ma anche on-line.

Occorre che il brand venga comunicato in modo efficiente perché dettagli per noi apparentemente banali propri del marchio e dunque del prodotto, possono spesso rivelarsi dettagli fondamentali per conquistare un consumatore nuovo e talvolta anche incerto».

KERRY BODINE E LA “CUSTOMER JOURNEY MAP”

KERRY BODINE

Kerry Bodine ha twittato a Italian Customer Intelligence un link in cui è possibile leggere in italiano una sua lezione sulla customer experience. Soggetto del suo intervento è stata la “customer journey map”.

In poche parole, una journey map è un’immagine che illustra tutti i diversi momenti di interazione che il cliente ha con un’azienda. Una journey map, oltre che a raccontare le loro azioni, mostra anche i loro pensieri, sentimenti ed emozioni. «L’obiettivo della customer journey map – spiega Kerry Bodine – è riuscire a ricavare una visione onnicomprensiva di ciò che i clienti sperimentano, dal loro punto di vista, e cosa provano a livello personale, a livello umano».

Per leggere il testo completo della lezioni di Kerry Bodine clicca qui.

TRA DUE, TUTTO IL MONDO – IL CASO DI PANINO GIUSTO

Panino Giusto sbarca nel cuore di Milano e, anche se la sua attività può ormai vantare più di trent’anni d’esperienza, il suo, oggi, sembra davvero un nuovo inizio.  Il nuovo locale apre in via Borgogna 5, a san Babila, nel centro di Milano. E ci arriva, proprio perché è veramente un marchio milanese – ha 15 locali tra città e hinterland  – che è riuscito a entrare nel cuore di ciò che Milano da sempre fa: mettere in risalto le eccellenze che arrivano da ogni parte del mondo.

panino giusto dentroAllo stesso modo si è anche comportato Panino Giusto. È riuscito a valorizzare al meglio il food italiano grazie al suo fast casual, unendo cioè alla qualità del prodotto e dei suoi ingredienti la velocità del servizio. Una delle loro ultime creazioni è “Tra i due”, un panino ideato dal grande chef Claudio Sadler.

Inoltre dal 2012 ha aperto un’Accademia, luogo che con formazione culinaria ospita anche appuntamenti culturali, oltre che la prima Biblioteca tematica sul panino.

Negli anni Panino Giusto è riuscito a espandere i suoi valori e le sue tradizioni aprendo locali in Giappone e sbarcando anche nella city londinese. Questa capacità di valorizzare quello che può andare tra due fette di pane è sempre stato per Milano sinonimo di internazionalizzazione. E la storia di Panino Giusto lo dimostra.

CUSTOMER EXPERIENCE AL MILAN STORE A CASA MILAN

Può un tifoso milanista, che al confronto Carlo Pellegatti è un distaccato golfista inglese, valutare oggettivamente la customer experience del Milan Store nella “sua” Casa Milan del “suo” Milan?

Ma, per valutare, non occorre vedere e conoscere “oggettivamente” per non rischiare di essere parziali, e alla fine “ingiusti” e irrazionali?

kerry bodine 8 settembre dentroSecondo la star mondiale della customer experience Kerry Bodine, co-autrice di Outside In (il 20 novembre a Milano con Italian Customer Intelligence) non solo un tifoso “può” valutare la customer experience, ma è l’unico abilitato a farlo con efficacia! Si chiamano “promoters” e sono quella fascia di clienti che amano il brand di un amore “esagerato” (ma se non è “esagerato”, che amore sarebbe?), tanto che, appunto, ne sono “tifosi”. Secondo Kerry, sono proprio loro i clienti che vanno ascoltati, proprio perché, amando il brand, davvero lo conoscono e sanno cosa è perfetto e cosa invece va cambiato per offrire a tutti (anche a “passives” e “detractors”) la miglior customer experience.

Ascoltando i “detractors”, perenni insoddisfatti, invece, si rischia di aggiungere servizi non in linea col brand, complessità e… costi, con il risultato che il detractor continuerà a lamentarsi e a non comprare.

Prima di Kerry Bodine, l’aveva già scoperto e detto niente di meno che S. Agostino: “Si conosce solo ciò che si ama” (Diverse Questioni, 35, 2).

Con questa sicurezza abbiamo quindi inviato uno fra i migliori esperti di customer experience e super tifoso milanista a raccontarci, in settimana, la sua esperienza da cliente allo store di Casa Milan… ne riferiremo presto.

Visiteremo, in seguito, anche altri brand ai nastri di partenza del campionato: c’è anche lo scudetto del cliente tifoso da vincere!

KERRY BODINE A MILANO!

Kerry Bodine ha confermato la sua presenza all’evento di Italian Customer Intelligence a Milano: OUTSIDE in TELLIGENCE.

Sarà il tema dell’incontro. Outside in, oltre che il titolo del best seller di Kerry Bodine che sta facendo il giro del mondo, è anche l’approccio che occorre avere nella “era del cliente”. Quella che – secondo la Forrester* – ha soppiantato l’era dell’informazione, e che stiamo vivendo ora. Mai il cliente ha avuto tanto potere come oggi, mai la relazione tra customer experience e risultati aziendali è stata tanto diretta e decisiva. Non basta più un efficace “orientamento al cliente”, occorre proprio che l’influenza del cliente sull’“ecosistema” dell’azienda sia centrale. Occorre, insomma, OUTSIDE in TELLIGENCE!

Per saperne di più su questo importante appuntamento, contatta Italian Customer Intelligence all’indirizzo info@italiancustomerintelligence.it

*Fondata nel 1983 da Gorge F. Colony, Forrester Research è una società di ricerca americana indipendente.  Quotata al Nasdaq con il simbolo “Forr”. In particolare Forrester studia il cambiamento e l’evoluzione dei consumatori finali e l’impatto di tali cambiamenti su diversi business.

SNAPSHOT DI INSTANT MARKET PER L’IMPRESA STORICA DEL DESIGN

map of USA on a smart phoneIl mercato degli Stati Uniti è sempre stato attratto dal Made in Italy: le importazioni dei nostri prodotti sono sempre in crescita e recentemente è stato istituito l’anno della cultura italiana, durante il quale sono stati organizzati diversi eventi volti alla valorizzazione del Brand Italia. Credibilità, bellezza e qualità sono le “doti” riconosciute ai nostri prodotti. D’altra parte, il mercato degli Stati Uniti rispecchia la poliedricità dei suoi territori, così diversi e sfaccettati per cultura, gusto, esigenze, domanda. Penetrarlo richiede di comprenderne la diversità rispetto al mercato italiano, in particolare, e a quello europeo, in generale.

È proprio per questo che la possibilità di rivolgere quesiti strategico commerciali a esperti del proprio settore di riferimento diventa l’occasione per scattare in diretta uno snapshot del mercato degli Stati Uniti. Un’istantanea nitida, chiara, senza intermediari che faccia toccare con mano le diverse prospettive che il proprio prodotto o il proprio business possono avere in Nord America.

Instant Market ha reso tutto questo possibile per una famosa impresa con quasi duecento anni di esperienza che arricchisce con il suo lussuoso design Made in Italy diversi progetti italiani e internazionali. Ville prestigiose, hotel, golf club, stores, uffici… Questi sono solo alcuni degli ambiziosi progetti che hanno visto l’azienda come protagonista.

Con già alcuni progetti all’attivo negli Stati Uniti, in particolare nell’area newyorkese, l’azienda ha voluto verificare se ci fosse spazio per ampliare il proprio business nel Paese a stelle e strisce.

Grazie al dialogo serrato via videoconferenza con diversi esperti nel settore dell’arredamento e dell’interior design che operano in diverse parti degli Stati Uniti, l’azienda ha ottenuto interessanti suggerimenti e indicazioni per sviluppare il proprio business oltreoceano. A partire dall’invito a preparare il proprio materiale in modo più adatto ed efficace per l’interlocutore americano, alla segnalazione di enti, club o associazioni con cui mettersi in contatto, al consiglio di visitare edifici o siti di particolare interesse per l’azienda.

Grazie a questi spunti, l’azienda è ora in grado di formulare un piano strategico di sviluppo del mercato, sapendo quali sono le giuste opportunità da cogliere, il tutto in tempi instant e senza imponenti investimenti in studi di mercato.

È appena arrivata – inoltre – la notizia che le esportazioni italiane in USA sono cresciute nel secondo quadrimestre del 4%!

Stay Tuned…

 

 

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