FACCIAMO ASSEMBRAMENTO CON GLI IMPRENDITORI

Per ripartire occorre entusiasmare il cliente, occorre “genio collettivo”

Sono sempre rimasto affascinato dagli imprenditori, da quelli conosciuti in tutto il pianeta fino al fruttivendolo sotto casa.

“L’imprenditore” è un po’ controcorrente rispetto all’aria che tira oggi nella nostra società: non può cedere alla lamentela e al risentimento, non può attardarsi in analisi infinite su di chi sia la colpa delle cose che non vanno perché se intanto non le mette a posto fallisce! Nei “casini” deve trovare sempre il lato costruibile sul quale ricominciare, sotto sotto (anche se non lo vuol dare a vedere) pensa sempre che ce la farà nonostante veda il numero grande di errori che inevitabilmente ed evitabilmente compie, anche gravi. Ha spesso un indomabile spirito costruttivo e appena raggiunge un risultato guarda ancora più in là e, davanti a fallimenti formidabili, è più forte di lui e ci riprova, magari da qualche altra parte!

Sono stati scritti fiumi di inchiostro su “chi glielo faccia fare”, nonostante tutte le difficoltà che oggi si devono affrontare, a tal punto che spesso a questa figura si dà del pazzo.

Di questa “pazzia” oggi più che mai ce ne è bisogno per ripartire: l’imprenditore è un professionista delle ripartenze, sia quelle interiori che quelle che necessitano di ricominciare daccapo nell’azione.

Secondo me l’imprenditore vuole un po’ imitare Dio, facendosi come Lui creatore e credo che Dio lo guardi come un padre guarda un bambino di un anno e mezzo che, imparato a mala pena a camminare, già tenta di tirar su la gambetta per salire sul divano più alto di lui!

Il padre lo guarda e sorride pieno d’orgoglio nonostante l’evidente inadeguatezza rispetto all’impresa da compiere. Anzi è proprio quella sproporzione e inadeguatezza che lo commuove.

Ma il traguardo è troppo attraente e fa scordare al bambino i propri limiti.

Così non si resiste alla tentazione di mettere la mano sotto il piedino del bambino per dargli un punto di appoggio e fargli credere che da solo ha compiuto l’impresa!

In questo modo anche Dio, secondo me, “crolla” di commozione quando vede i nostri tentativi di imitarlo e forse sorride anche quando ci vede impettiti, raggiunto un risultato, a pensare di avercela fatta da soli e senza appoggio.

Oggi gli imprenditori sono chiamati a salire su un divano molto ma molto più alto di loro: devono ridestare entusiasmo nei propri clienti e riconquistarli dopo questa batosta.

È la cosa al contempo più difficile e indispensabile che ci sia, ma le imprese crescono solo per l’entusiasmo dei loro clienti. Però l’entusiasmo, come il coraggio, “uno se non lo ha, non se lo può dare”, ma si trasmette per contagio e, con esso, la voglia di futuro!

Facciamo “assembramento” allora con gli imprenditori e con chiunque abbia una concezione intraprendente del proprio lavoro o della propria professione: sono indispensabili come il vaccino!

Una modalità davvero arguta di “assembrarsi” è quella del “genio collettivo”, studiata nelle imprese che da anni hanno mostrato un grande desiderio di cambiare e una grande capacità di farlo che conquista tutti… fino al cliente!

Partner di Praxis Management, società di consulenza milanese. Da oltre vent’anni anni è impegnato nel retail dei migliori brand del lifestyle nei settori della moda, del food e del design. L’attenzione crescente per i temi relativi al Cliente ha generato in lui un interesse approfondito sul tema della Customer Experience, che lo ha portato a costituire Italian Customer Intelligence e a sviluppare importanti relazioni internazionali sul tema. Il brand, che raduna partner con diverse competenze, sostiene le aziende a progettare, offrire e portare in tutto il mondo una Customer Experience superiore: in una parola, a entrare davvero “nell’Era del Cliente”. mario.sala@praxismanagement.it